Hellbound: la recensione della nuova serie sudcoreana targata Netflix

Reduci dalla cruda e sanguinosa Squid Game, ecco che Netflix ci omaggia di un’altra nuova serie tv coreana altrettanto cruenta; è infatti disponibile da oggi Hellbound, diretta da Yeon Sang-ho, regista del cult zombie Train To Busan, e basata sul suo stesso webtoon con il medesimo titolo.

Il pilot della serie è stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival nel programma Primetime della serie TV il 9 settembre 2021 ed è diventato il primo dramma coreano ad arrivare al festival.

Poster ufficiale Hellbound

Hellbound

La recensione

Hellbound già dal primo episodio si presenta come una serie che riempie lo spettatore di aspettative, composta da soli 6 episodi la serie ruota attorno a delle misteriose entità soprannaturali, considerate angeli, che arrivano sulla terra per trascinare all’inferno alcuni umani predestinati… o almeno così è ciò che in molti credono.

Accade infatti che molte persone in diverse parti del mondo, tra cui Seul, dove è ambientata la nostra storia, comincino a ricevere una inquietante profezia proveniente da un’entità sconosciuta, la quale annuncia tra quanti giorni avverrà la loro morte.
Una volta arrivato il fatidico giorno la terra inizia a tremare e dal nulla compaiono questi strani mostri fumanti che con violenza e terribile imperturbabilità picchiano a morte per poi polverizzare il povero malcapitato di turno, svanendo poi di nuovo nel nulla.

Una sconcertante, elettrizzante e sanguinosa apertura di serie per Hellbound, che tende nel corso degli episodi a trasformarsi quasi in un dramma criminale più tradizionale però senza particolari risvolti.

Hellbound

I personaggi

La storia inizia infatti poi a ruotare attorno alle indagini che la polizia mette in atto nei confronti di un gruppo religioso, chiamato “Nuova Verità” e guidato da un giovane uomo di nome Jeong Jin-soo (Yoo Ah-in), che la comunità chiama Presidente e il quale però nasconde un preoccupante segreto.

A guidare le indagini della polizia vi è invece Jin Kyeong-hoon (Yang Ik-june), ancora emotivamente sconvolto dal brutale omicidio di sua moglie avvenuto molti anni prima e con una relazione difficile con sua figlia adolescente, Hee-jeong (Lee Re) che si è segretamente unita alla Nuova Verità.
Quando il detective Jin inizia a scavare nel caso, incontra il Presidente, che si dedica alla diffusione del vangelo degli angeli e ad incoraggiare i cittadini a pentirsi dei propri peccati.

Hellbound

Vi è poi Min Hye-jin (Kim Hyun-joo), un’avvocata che viene assunta per rappresentare i cosiddetti peccatori presi di mira dagli angeli vendicatori, su questa si scatena l’ira di un’ulteriore organizzazione, la “Punta di freccia”, una setta che in nome di Dio attua una vera e propria persecuzione e atti di brutale violenza nei confronti di chiunque cerchi di fermare gli angeli o mettere in dubbio le loro origini.
Questa setta viene infatti fomentata da un esagitato e folle individuo mascherato tramite delle live online, nelle quali si condanna il tentativo di fermare le punizioni divine, considerate la naturale conseguenza dei peccati commessi nella vita terrena e un biglietto di sola andata per l’inferno, divulgando così sempre più la credenza che tutto ciò sia volere di Dio.

Cambio di rotta

Con l’avanzare della storia sembra esserci sempre di più un interesse volto a risolvere i problemi derivanti dalla situazione piuttosto che indagare sugli esseri misteriosi e aiutare le persone che vengono brutalmente uccise da questi.
In Hellbound non mancano sicuramente gli argomenti politici scottanti che vengono esplorati, tra cui la religione a scopo di lucro, l’appetito del pubblico per la violenza e l’ascesa di un puritanesimo isterico.

Purtroppo nel corso delle puntate il tutto diventa molto confuso e ridondante, non lasciando spazio a delle svolte concrete e spiazzanti nella storia, tranne nel finale di questa prima stagione che ne lascia chiaramente presagire una seconda.

Tutto sommato, Hellbound è una serie intrigante, anche se un po’ decentrata.
I fan dei procedural polizieschi con un tocco di soprannaturale sicuramente apprezzeranno particolarmente, mentre coloro che si aspettavano una serie più horror e profonda potrebbero rimanere delusi.
D’altra parte i fan dei k-drama avranno senza dubbio un altro titolo da aggiungere alla lista dei prodotti da recuperare, mentre i nuovi appassionati a seguito della grande risonanza data da Squid Game si affacceranno qui ad un altro tipo di narrazione.

Voi cosa ne pensate?
Guarderete questa serie?

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Trailer Hellbound

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Hellbound si presenta immediatamente come una serie cruda, coinvolgente e profonda, una misteriosa storia che sfocia poi in qualcosa di molto confuso e ridondante per lo spettatore che si aspettava qualcos'altro. Tutto sommato, Hellbound è una serie intrigante cheI fan dei procedural polizieschi con un tocco di soprannaturale sicuramente apprezzeranno.Hellbound: la recensione della nuova serie sudcoreana targata Netflix