Ruined King: A League of Legends Story- recensione

Riot Forge e Airship Syndicate hanno unito le forze per dare vita ad un magnifico GDR!

Nel periodo in cui il genere dei MOBA iniziava a spopolare, Riot Games è riuscita a conquistare la scena grazie a League of Legends. Un nome che, solo a pronunciarlo, divideva i giocatori tra chi lo amava profondamente e chi lo detestava. Nel frattempo di acqua sotto i ponti ne è passata e i MOBA non sono più sulla bocca di tutti poiché soppiantati da altri generi, ciononostante LoL continua a essere un titolo giocatissimo. Con oltre 100 milioni di utenti attivi al mese, la creatura di Riot gode di ottima salute, e nel frattempo è diventata il recipiente di storie e personaggi interessantissimi. Ed è proprio su questi che la casa americana ha deciso di investire, con l’obiettivo di arricchire l’universo di Runeterra e la propria fanbase.

Non a caso, le ultime settimane si sono rivelate prolifiche per il brand, che si è espanso con tre nuove produzioni. La prima di queste è Arcane, la serie animata Netflix incentrata sull’amatissima Jinx. Le due restanti sono il gioco musicale Hextech Mayhem e ovviamente Ruined King: A League of Legends Story, oggetto di questa recensione. Ma facciamo un passo indietro.

Il titolo in questione è un GDR a turni sviluppato niente meno che da Airship Syndicate. Nel caso non lo sapeste, si tratta del team fondato nel 2015 da Joe Madureira insieme ad alcuni degli ex-membri di Vigil Games (Darksiders). Da allora, ci hanno deliziati prima con l’incantevole Battle Chasers: Nightwar e poi con l’ottimo Darksiders Genesis. In termini di gameplay, Ruined King offre un’esperienza vicinissima a quella di Battle Chasers, pur proponendo alcune interessanti differenze. Sul piano della narrativa invece, racconta una storia interessante tanto per i fan quanto per chi si approccia al brand per la prima volta.

Uniti dal destino

L’inizio dell’avventura viene anticipato da una cut-scene che mostra un tragico evento del passato, e getta le basi per le vicende raccontate. È la storia di un re che, nel tentativo di riportare in vita la sua regina, ha scatenato un cataclisma magico nelle Isole Benedette. Tale evento ha stravolto le terre attorno a sé, ma soprattutto ha trasformato l’antico sovrano in uno spettro ossessionato dalla sua amata. Il Re in rovina è dunque diventato l’artefice della Mietitura, una potente forza distruttrice in grado di spazzare via le vite di chiunque gli si ponga davanti. Ora il suo spirito è stato destato e il futuro di Bilgewater (e Runeterra dopo di essa) è in grave pericolo. Con questa premessa, Ruined King: A League of Legends Story ci mette nei panni di sei coraggiosi campioni che dovranno unire le forze per porre fine alla terribile minaccia.

Pad alla mano, il titolo ci ha introdotti gradualmente al mondo di gioco e ai suoi personaggi, facendoci appassionare man mano che progredivamo. Abbiamo quindi appreso il passato, le motivazioni e gli obiettivi dei suddetti, ma soprattutto ne abbiamo ammirato la crescita. Come si dice in questi casi, non è importante la destinazione ma il viaggio, e l’esperienza che ci ha offerto Ruined King si è rivelata intensa. Per di più, siamo rimasti particolarmente soddisfatti dal ritmo della narrazione, mai troppo lento e sempre equilibrato.

In questo piccolo mondo

A fare da sfondo alle vicende c’è Bilgewater, l’affascinante città portuale che ospita pirati e mascalzoni di ogni tipo. È il luogo in cui convergono le vite e le speranze delle persone, nonché l’oggetto del desiderio di Miss Fortune e Gangplank, disposti a tutto pur di governarla. Quanto ai protagonisti, oltre alla suddetta capitana, gli sviluppatori hanno messo su una squadra piuttosto affiatata. Abbiamo la sacerdotessa Buhru Illaoi, il possente Braum, lo spietato Pyke, lo spadaccino Yasuo e la misteriosa Ahri. Se siete giocatori di LoL probabilmente sapete già chi sono, in caso contrario niente paura, poiché avrete modo di conoscerli e apprenderli appieno.

Passando al gameplay, Ruined King: A League of Legends Story alterna fasi esplorative con visuale dall’alto a combattimenti a turni. Il mondo di gioco offre principalmente due macro-aree – Bilgewater e le Isole Ombra – oltre a qualche zona minore. Purtroppo non è presente un overworld come in Battle Chasers, e per passare da una regione all’altra abbiamo dovuto utilizzare uno specifico viaggio rapido situato sulla nave. Ad ogni modo, ciascuna mappa è divisa in aree di dimensioni variabili la cui transizione comporta spesso dei caricamenti. Proprio come nei precedenti lavori dello studio, la navigazione degli scenari è risultata eccezionale, dato che ci ha messo alle prese con trappole, enigmi ambientali e svariati segreti.

Adventure time

Esplorando, è possibile ripulire contenitori di ogni tipo alla ricerca di oro e materie prime, oppure ci si può imbattere in misteriosi artefatti. La narrativa ambientale è invece affidata principalmente ai documenti sparsi per gli scenari, che approfondiscono ulteriormente il background di luoghi e personaggi. La raccolta di tali oggetti viene inoltre incentivata dal conferimento di punti che, se accumulati, permettono di riscattare speciali tomi contenenti dei Frammenti di Runa. Infine, ciascuno dei campioni presenti in Ruined King: A League of Legends Story è dotato di due abilità dungeon. La prima di queste serve per attaccare i nemici, così da indebolirli prima dello scontro. Ad esempio, Illaoi, oltre ad infliggere danni inizia la battaglia con un tentacolo sul terreno, mentre Yasuo applica lo status rallentamento.

Al contrario, la seconda abilità non è legata al combattimento ma all’esplorazione. E così, Miss Fortune ha la capacità di trovare passaggi nascosti, Pyke può immergersi nell’abisso e così via. A dire il vero siamo rimasti un po’ delusi dall’abilità di Braum, che può far passare il suo amico Poro attraverso spazi ristretti. Il tutto viene risolto con delle brevi cut-scene che mostrano il Poro all’opera, e ci spiace che gli sviluppatori non abbiano implementato delle fasi di gioco apposite, magari con un tocco di stealth. Più in generale, siamo rimasti soddisfatti da questa trovata che – nella maggior parte dei casi – dà un valore aggiunto agli enigmi proposti.

Il momento dell’azione (a turni)

Giunti a questo punto non ci resta che affrontare l’argomento combattimenti, ma prima desideriamo fare una premessa. Ruined King: A League of Legends Story offre ben quattro livelli di difficoltà, quindi, se siete amanti delle sfide troverete pane per i vostri denti. Gli sviluppatori hanno incluso anche una modalità 2X che – se attivata – permette di raddoppiare la velocità delle animazioni in battaglia. Si tratta di un’aggiunta estremamente gradita che ci ha permesso di affrontare ogni scontro con un ritmo più sostenuto. Per quanto concerne il sistema di combattimento vero e proprio, il titolo di Airship Syndicate presenta alcune differenze rispetto al più classico Battle Chasers. Ma procediamo per gradi.

Per ovvie ragioni i campioni offrono diversi punti di contatto con League of Legends, anche se il team ha dovuto apportare alcune modifiche per meglio adattarli al proprio titolo. Detto ciò, ogni personaggio dispone di tre abilità istantanee, una passiva, sei abilità corsia e tre supreme. Come suggerisce il nome, le abilità istantanee vengono attivate subito e almeno una di esse non richiede costi in mana e conferisce sempre del sovraccarico. Quest’ultimo riguarda un indicatore che si riempie man mano che si utilizzano determinate tecniche e consente di risparmiare mana.

Corsie per tutti i gusti

Le abilità corsia invece richiedono sempre del mana per essere attivate e il loro tempo di lancio varia a seconda della mossa selezionata. Pertanto, alcune di queste possono richiedere più turni per essere lanciate. Ma c’è dell’altro. Ognuna di queste abilità può essere lanciata in una di tre corsie differenti, che ne determinano il tempo di lancio e gli effetti. Normalmente, tecniche e incantesimi sono impostati sulla Corsia Equilibrata, ma volendo ci si può spostare su quella Veloce o Potente. Ancora una volta il nome lascia intuire la funzione delle suddette, e quindi, la Corsia Veloce accorcia i tempi di lancio riducendone effetti curativi e danni, mentre quella Potente li amplifica.

Nella schermata di battaglia di Ruined King: A League of Legends Story, le corsie sono situate nella parte inferiore dello schermo e ci permettono di vedere l’ordine di attacco di personaggi e nemici. La loro utilità però non si ferma qua, difatti il titolo aggiunge un po’ di pepe attraverso potenziamenti randomici, pericoli ambientali o tecniche ad area. Durante l’esplorazione può capitarvi di essere sotto il fuoco nemico, oppure in balìa di qualche trappola. Se doveste iniziare un combattimento in situazioni del genere, tale minaccia continuerà ad essere presente e la vedrete evidenziata nelle corsie. Per evitare di prendere danni, dovrete spostarvi abilmente utilizzando le tre corsie o attivando determinate tecniche con effetti che spingono in avanti i personaggi. Nel caso dei nemici, è possibile spingerli indietro con l’obiettivo di fargli prendere danni extra.

Alcuni potenti avversari come i boss, dispongono di tecniche con dinamiche simili, dunque dovrete comportarvi come nel caso precedente al fine di evitare ingenti danni. L’ultima variabile in combattimento è determinata da potenziamenti casuali. Esplorando vi capiterà di trovare santuari che vi conferiranno dei buff, ma ogni qualvolta sarete sprovvisti, all’inizio del combattimento si attiverà un potenziamento. Il lato negativo è che, questi effetti funzionano come i suddetti pericoli ambientali e non sono indirizzati esclusivamente a voi. Perciò, durante le battaglie dovrete tener conto che gli avversari potrebbero beneficiarne, con la possibilità di ribaltare i risultati. A livello normale non siamo andati incontro a grossi problemi, ma siamo convinti che alle difficoltà più elevate questo sistema possa dare grandi soddisfazioni a tutti gli amanti della strategia.

Colpi devastanti e build inarrestabili

L’ultimo elemento del combat system di cui non abbiamo ancora parlato sono le Tecniche Supreme, che funzionano in modo classico. Infliggendo danni o subendone andrete a riempire l’apposito indicatore il quale, una volta pieno, vi permetterà di scatenare immediatamente delle mosse devastanti. A inizio gioco disporrete di un solo indicatore e una di sola Suprema per campione, ma proseguendo arriverete a sbloccare possenti manovre da tre segmenti. Quest’ultime sono però da sbloccare tramite apposite missioni. In ogni caso, vi assicuriamo che ne varrà la pena.

Un altro aspetto importante di Ruined King: A League of Legends Story è la costruzione dei personaggi, attuabile tramite due modalità differenti. La prima di questi sono i potenziamenti per le abilità Istantanee, Corsia e Passive. Per ciascuna di esse potrete applicare fino ad un massimo di tre potenziamenti, distribuiti su tre livelli. Ciò vuol dire che per ogni livello potrete scegliere tra un potenziamento A e uno B. L’ottenimento dei punti avviene al conferimento di livelli specifici, quindi dovrete calcolare bene quali abilità potenziare.

Il secondo modo per potenziare i personaggi è attraverso i Frammenti di Runa, che vi abbiamo accennato poco sopra. Anch’essi si ottengono raggiungendo determinati livelli, mentre altri bonus sono ottenibili con il sistema dei collezionabili. In questo caso, ogni eroe dispone di due aspetti differenti, che determinano stile e approccio di gioco. Ad esempio, potrete buildare Braum per farlo diventare il tank definitivo, oppure potrete decidere di rinunciare alle statistiche difensive per un po’ di sani danni. Qualunque sia la vostra scelta, per ogni aspetto avrete a disposizione due mini rami da quattro abilità tra cui scegliere. Inutile dire che il loro costo è crescente e che quindi dovrete applicare i Frammenti con attenzione.

L’allegro alchimista

Se tutto ciò ancora non vi basta, sappiate che Ruined King: A League of Legends Story presenta un sistema di incantamento abbastanza tradizionale. Completando combattimenti, svuotando i barili o più semplicemente dai mercanti, potrete ottenere materie prime e reagenti per incantare armi e armature. Man mano che progredirete nell’avventura sbloccherete nuove ricette alchemiche e potrete sbizzarrirvi nell’applicare le formule che più vi aggradano. La maggior parte delle ricette è inoltre potenziabile fino al livello epico, fattore che triplica gli effetti base. Il tutto ad un maggiore costo di reagenti.

Ruined King LoL

Una taglia qua, un pesce di là…

Ruined King: A League of Legends Story è un GDR fortemente improntato sulla narrativa, ma ciò non vuol dire che i contenuti secondari siano stati messi da parte. Dopotutto, il world building è un elemento fondamentale della produzione, e sono presenti missioni secondarie in buon numero. Molte di esse si risolvono in modi particolari, quindi non sono le solite scadenti fetch quest che si trovano in molti giochi. Tuttavia, se desiderate un po’ d’azione, a Bilgewater troverete un discreto numero di ricercati da eliminare, in fin dei conti resta una città di pirati. A chiudere il cerchio delle attività collaterali ci pensa la pesca, attraverso un sistema simile a quello di Battle Chasers.

Man mano che avanzerete, potrete trovare o acquistare canne da pesca ed esche più performanti, che vi permetteranno di catturare pesci sempre più rari. Le prede più pregiate potranno infine essere scambiate da un mercante con i marchi neri, i quali vi permetteranno di acquistare oggetti interessanti. Sono un esempio le skin alternative per i personaggi…

L’esperienza, nel complesso

Abbiamo adorato Ruined King: A League of Legends Story perché introduce abilmente i giocatori nell’universo di LoL. Joe Madureira alla scrittura si è rivelato estremamente abile e ci ha consegnato un prodotto realmente adatto a tutti. L’esperienza proposta poi non è un more of the same di Battle Chasers, poiché il team ha lavorato per differenziare sia l’esplorazione che il sistema di combattimento del titolo. Le fasi da dungeon crawler hanno infatti un feeling differente rispetto al titolo del 2017, mentre i combattimenti risultano perfino più interessanti e divertenti. Resta comunque qualche elemento che non ci ha convinti del tutto. In particolare, abbiamo trovato il menu delle missioni secondarie poco pratico e con esso, la gestione degli indicatori sulla mappa. Ammettiamo di aver perso l’orientamento qualche volta di troppo alla ricerca di un obiettivo o di un determinato quartiere non raggiungibile tramite fast-travel.

Non manca nemmeno qualche problemuccio tecnico, nulla di troppo grave, ma comunque fastidioso. In particolare, durante l’esplorazione c’è capitato di bloccarci in prossimità di scale o altre sporgenze, o che si impallasse la console dei comandi durante i combattimenti. Solitamente abbiamo risolto questo problema premendo il tasto triangolo, riservato all’analisi dei nemici, che riportava tutto alla normalità. Infine, dopo l’arrivo dell’ultima patch il gioco ha iniziato ad essere meno stabile, causandoci qualche crash.

Al netto di questi problemi, Ruined King è un gioco incantevole, che dal punto di vista artistico e grafico ci ha deliziati. I modelli dei personaggi sono ottimi e Bilgewater sembra quasi una trasposizione degli artwork di Riot, ma forse un po’ più colorata (e ci piace così, lo stile della sh è eccezionale). Bella ed evocativa anche la colonna sonora, composta dal talentuoso Gareth Coker, che forse avrete già conosciuto con i due Ori o in Darksiders Genesis. E per finire, ottimo il doppiaggio in italiano, che vanta una recitazione ricca di pathos.

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Riot ha finalmente deciso di ampliare l’universo di League of Legends attraverso media e generi videoludici differenti. L’idea ci piace e la scelta di Airship Syndicate per la realizzazione di uno di questi progetti si è rivelata vincente. La software house texana ha preso le basi dell’ottimo Battle Chasers e le ha trasformate per dare vita ad un titolo che non solo si è rivelato soddisfacente, ma che rappresenta un ottimo punto di partenza per tutti coloro che vorrebbero addentrarsi nell’universo di Runeterra. Se poi ci aggiungiamo che viene venduto ad un prezzo budget, capirete che è uno di quei giochi da non lasciarsi sfuggire. Ruined King: A League of Legends Story- recensione