Last Man – un piccolo capolavoro a cavallo tra i generi

Lo scorso mese è uscito per Bao Publishing l’ultimo numero di una serie forse troppo sottovalutata dal pubblico italiano. Con Last Man, Balak, Bastien Vivès e Michaël Sanlaville hanno creato una storia imprevedibile e difficile da classificare. Un racconto che parte con delle premesse precise per evolvere poi in modi impensabili dalle prime pagine.

Vediamo un attimo chi sono i tre autori coinvolti in questo progetto. Yves Bigerel, in arte Balak, è uno dei principali storyboardisti francesi e ha spesso collaborato anche con i Marvel Studios. Michaël Sanlaville ha alle spalle una carriera da illustratore, storyboardista e autore completo nel mercato francese. Infine, Bastien Vivès è sicuramente il più conosciuto dei tre, anche in Italia. Tra i suoi lavori più importanti figurano Il gusto del cloro, che gli ha portato numerosi premi, Nei miei occhi e Polina. Inoltre, scrive spesso in un blog storie di vita quotidiana, raccolte poi da Bao nei volumi Blog Vivès.

Last Man rappresenta la prima collaborazione tra i tre e ha portato agli autori tantissimi premi, come il “Prix de la série” al Festival Internazionale del Fumetto di Angoulême nel 2015 e il Premio Gran Guinigi nel 2016 come “Miglior Serie”. Pubblicato dal 2013 al 2021, si è appena concluso con il volume 12. Ecco un piccolo accenno di trama…

All’inizio della storia ci troviamo in una città dove si tiene annualmente un torneo di combattimento. Il sogno più grande dei giovani del luogo è proprio trionfare nella competizione e vincere la Coppa dei Re. Il protagonista è Adrian Velba, un ragazzino gracile e gentile, che condivide questo proposito ma sembra senza speranze. Le prospettive cambiano però quando si presenta in città Richard Aldana, un individuo che non ha nulla in comune con gli abitanti del posto, ma che sembra avere un obiettivo preciso. Così, si offre di combattere nel torneo al fianco di Adrian per puntare alla vittoria.

Quando uscì il primo numero tanti parlarono di “euromanga” per descrivere Last Man. In effetti, sembra di leggere un classico shonen, visto che l’attenzione in questo volume è più che altro focalizzata sui combattimenti tra i personaggi. Ma gli autori sono stati abili sin da subito a far fiutare ai lettori che il loro progetto non si sarebbe limitato a questo. Richard Aldana è proprio l’elemento “strambo” rispetto al contesto, un forestiero con un passato indecifrabile, ma che ci fa presupporre una svolta imminente.

Lo scenario in cui è ambientata la vicenda muta in maniera incredibile con il passare dei volumi. Si parte con un’ambientazione da fantasy medievale, per passare al Far West e arrivare a una città futuristica. Ma il bello di Last Man è che nulla sembra casuale! Tutti i pezzi si incastrano alla perfezione e il cambio di temi e atmosfere è tanto inaspettato quanto ben ponderato dagli autori. Con il passare dei volumi diventa sempre più evidente l’immenso lavoro e la grande pianificazione che sta alla bene di questa serie.

Nel corso dei dodici volumi non cambia solo il paesaggio, ma sono soprattutto i personaggi a crescere in maniera incredibile. C’è tantissimo approfondimento psicologico, il cast si allarga sempre di più e ogni aggiunta porta con sé un passato misterioso tutto da scoprire. Dai protagonisti fino ai comprimari, nessuno è statico ma ha in sé tante sfumature emotive. Ad esempio, il burbero Richard è anche molto sensibile e, dietro una scorza da duro, inizia presto a provare affetto per Adrian e sua madre. In particolare, Marianne Velba è l’emblema di una femminilità forte, di una donna che dimostra di saper tener testa a ogni uomo che incontra sulla sua strada. Tutti la considerano solo la bella fornaia del villaggio, ma nasconde un carattere forte e non esita a fare qualsiasi cosa per proteggere suo figlio.

In ogni numero non manca mai una buona dose di mazzate, grazie a tanti combattimenti che faranno felici i lettori più interessati alla parte action della storia. Gli scontri sono sempre molto coreografici, spettacolari, pur non guardando molto al realismo. Adrian, come gli altri ragazzi del villaggio, si allena a padroneggiare una tecnica che presuppone un’invocazione di forze spirituali per attaccare con sfere di energia. Un modo di combattere che il ragazzo affina con il passare della storia e che è anche emblematico della sua maturazione.

Personalmente, mi sono trovato a fare una sorta di binge-reading di Last Man, leggendo tutti i volumi uno dopo l’altro. Ogni volta, finito un numero, provavo a immaginare il seguito della storia e puntualmente gli autori riuscivano a inserire un elemento a cui non avevo proprio pensato. E il racconto cresceva pagina dopo pagina in maniera strabiliante, invogliandomi a proseguire senza sosta.

Gli autori riescono, con la loro scrittura, a costruire una storia molto profonda, ma sempre leggera, che alterna sapientemente momenti più intimisti ai grandi combattimenti. Si potrebbe parlare anche di una divisione della serie in due stagioni, visto che gli eventi del sesto volume costituiscono un vero e proprio spartiacque per la storia. E un grande colpo al cuore per il lettore (confermo io stesso!).

Un piccolo dettaglio sull’edizione: ogni numero presenta all’inizio una decina di pagine a colori prima di proseguire con il classico bianco e nero. Inoltre, alla fine, gli autori raccontano alcuni dettagli sulla lavorazione e sull’ideazione in maniera molto ironica e ci sono delle figurine da staccare e incollare in apposite sezioni!

A questo punto non mi resta che invitarvi a correre nel vostro negozio di fiducia o online per scoprire Last Man e immergervi nella lettura di questa grande epopea a fumetti. Trovate tutti i dodici volumi ancora disponibili grazie agli amici di Bao Publishing. Buona lettura!

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