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Top 10 2021: i migliori titoli giocati da Fillo

Il 2021 è stato un anno bizzarro. È partito lentamente, ho assistito a tantissimi rinvii ma alla fine mi ha regalato tantissime soddisfazioni, e spero sia stato lo stesso per voi. In ogni caso ci tenevo a fare un recappone dei titoli che ho più apprezzato, ed eccovi una Top 10 arricchita da qualche extra!

Siamo ormai giunti alla fine di quest’anno e ciò significa che posso finalmente tirare le somme sui titoli che più mi hanno appassionato di recente. Contro ogni pronostico, il 2021 si è rivelato un bellissimo anno videoludico, anche se non me lo sarei mai immaginato così. I primi mesi sono partiti a rilento a causa della pandemia e i giochi interessanti sono arrivati col contagocce. Fortunatamente questa tendenza ha subìto un cambiamento nella seconda metà dell’anno, fattore che mi ha permesso di godere un po’ di più delle nuove console. A tal proposito, la nona generazione non ha ancora mostrato i suoi muscoli, tant’è che poche esclusive mi hanno lasciato veramente a bocca aperta.

Ad ogni modo, di gioconi ne sono usciti parecchi e in tutto ciò sono perfino riuscito a colmare alcune lacune non indifferenti. Ma bando alle ciance perché è giunto il momento di parlarvi dei dieci giochi che più mi sono piaciuti quest’anno, rigorosamente in ordine sparso.

The Legend of Zelda: Skyward Sword HD

Credo sia giusto inaugurare la top 10 2021 con The Legend of Zelda: Skyward Sword HD, che è stata la sorpresa più grande dell’anno. È un gioco che ho sempre immaginato in un certo modo e che si è rivelato totalmente diverso, il che lo ha reso ancora più emozionante. Devo anche ammettere che ho apprezzato la linearità del titolo, perché sebbene finisca per veicolare l’esplorazione, rende l’intera esperienza più concisa nei suoi obiettivi. Skyward Sword è l’esatto opposto di BotW, eppure, in esso si intravedono molte idee che saranno infine sviluppate in quest’ultimo. Qui però, la narrazione viene portata avanti con molte più sequenze filmate e ci sono i dungeon tradizionali, che ho adorato. Sì insomma, datemi sotterranei pieni di enigmi e farete di me un giocatore felice.

Per anni – specie sul web – ho visto Skyward Sword etichettato come un capitolo deludente, tuttavia, i miei dubbi sono stati spazzati via quando ho capito di avere per le mani un’avventura strabiliante. Avventura che, con questa remaster, ottiene un set di comandi tradizionali adattati in modo intelligente al pad, e che rendono il tutto più godibile. Non potevo chiedere di meglio.

Sly Trilogy

Gli Sly sono stati a lungo una delle mie più grandi lacune dell’era PS2 ma finalmente sono riuscito a giocarli. In essi c’è tutto quello che ci si può aspettare da titoli del genere: protagonisti divertenti, tanti mondi/livelli differenti e svariati collezionabili. Ho trovato la commistione tra platform e stealth molto azzeccata e, in generale, ho apprezzato l’evoluzione della serie nel corso dei tre capitoli. A mente fredda penso che il migliore dei tre sia Sly 2, che alterna sapientemente livelli al chiuso a mappe aperte ricche di collezionabili. Sly 3 invece rinuncia a quest’ultimi e punta tutto sulla varietà di situazioni, proponendo addirittura meccaniche pensate per singole missioni. Roba che per certi versi fa impallidire molte produzioni attuali…

Ruined King: A League of Legends Story

Avete presente quando una delle vostre software house preferite ottiene la licenza di un franchise che vi piacerebbe approfondire? Ecco, con Ruined King è andata così. Non sono mai riuscito ad apprezzare League of Legends come MOBA, ma ne ho sempre ammirato i personaggi. Finalmente Riot Games sta espandendo la sua creatura attraverso videogiochi e media differenti e il titolo in questione fa parte di questa grande operazione. Lo sviluppo è stato gestito dagli Airship Syndicate di Joe Madureira, i quali hanno realizzato un ottimo GDR con elementi da dungeon crawler. Mi aspettavo una versione reskinnata di Battle Chasers e invece, il team ha differenziato sia il sistema di combattimento che i puzzle ambientali. Dunque, Ruined King ha una sua identità seppur condivida le medesime basi del GDR del 2017.

Halo Infinite

Con Halo Infinite 343 Industries è finalmente riuscita a rendere giustizia all’iconica serie creata da Bungie, tant’è che quasi fatico a crederci. L’intera produzione è trainata da un gunplay eccellente che mi ha dato parecchia soddisfazione. La storia narrata invece sembra chiudere alcune questioni legate al passato e getta le basi per il futuro del franchise. Nel mezzo si pone l’open world di Zeta Halo, che se da una parte restituisce al titolo un look e un feeling classico, dall’altra avrebbe potuto offrire qualcosa di più in termini di struttura e level design. In ogni caso, siamo anni luce avanti da quel disastro chiamato Halo 5 e tanto mi basta.

Shin Megami Tensei V

Solitamente non sono uno che si butta a capofitto sui JRPG, figuriamoci al D1. Ma fin dal primo trailer Shin Megami Tensei V ha esercitato su di me un certo fascino. Sarà che quando mi dai mondi popolati da demoni non resisto, sarà che la mia curiosità nei confronti di questa serie è sempre stata elevata. E alla fine l’ho apprezzato veramente tanto. Vuoi perché il level design delle mappe open è veramente ben fatto e quindi l’esplorazione risulta appagante, vuoi perché il sistema di combattimento offre una libertà incredibile. Unica pecca i dungeon, quasi privi di enigmi ambientali, ma per quelli ho avuto la fortuna di giocare Ruined King

Forza Horizon 5

Per stare bene con me stesso devo giocare almeno un racing all’anno e quest’anno è toccato a Forza Horizon 5. Avendo completato tutti i capitoli precedenti l’effetto sorpresa non è stato poi così forte, dopotutto Playground Games si è “limitata” a rifinire ulteriormente la formula proposta. Devo dire però che l’ambientazione messicana mi ha rapito completamente, diventando subito la mia location preferita tra quelle viste nella serie. E alla fine da un racing non chiedo altro: bastano una buona guidabilità, auto da sogno, tracciati ben realizzati e ovviamente ambientazioni memorabili.

Resident Evil Village

Ho iniziato ad interessarmi a Resident Evil con il settimo capitolo, complici il cambio di prospettiva e il nuovo protagonista. Di conseguenza Village ha subito ottenuto la mia attenzione, perché volevo sapere quale sarebbe stato il fato del povero Ethan Winters. Quel che non sapevo è avrei finito per adorare il gioco, giocandolo e rigiocandolo in ogni modalità e difficoltà possibile. E se un anno fa mi avreste detto che avrei collocato un Resident Evil in Top 10 nemmeno vi avrei creduto. Brava Capcom.

Deathloop

Prima di riuscire ad entrare nel loop di Deathloop ci ho messo un po’, tant’è che non credevo sarebbe finito in top 10 2021. L’ho iniziato pretendendo di giocare a Dishonored e per questo il mio interesse si è inizialmente esaurito. Dopo un certo periodo di pausa l’ho però ripreso ed è scattata la scintilla, riuscendo a coglierne tutta la bellezza. Peccato solo per la modalità multiplayer, tanto brillante quanto incompresa. Ma ehi, non posso fargliene una colpa.

Deathloop top 10 2021

Streets of Rage 4 Mr. X Nightmare

L’anno scorso Streets of Rage 4 mi ha fatto letteralmente impazzire e quest’anno, Lizardcube e Guard Crush Games hanno ripetuto il miracolo con il DLC Mr. X Nightmare. Tre personaggi aggiuntivi, una modalità sopravvivenza arricchita da una nuova colonna sonora, livelli retro a non finire e nuove mosse per ogni combattente. Che altro posso aggiungere se non che si tratta di un capolavoro?

Hades

Ci ho riflettuto in lungo e in largo ma, a conti fatti, Hades è il mio Goty 2021. Pur non essendo un amante di roguelike/lite ho finito per giocarlo e completarlo ben due volte nel corso di un anno, prima su Switch, poi su PS5. Il gameplay mi ha causato una certa assuefazione, i personaggi mi hanno stregato per quanto sono ben scritti e la direzione artistica è semplicemente incantevole. Ed è incredibile se penso che si tratta di una produzione indipendente. In breve, uno di quei giochi che tutti dovrebbero provare almeno una volta.

Menzioni d’onore: per un soffio

In mezzo a tutto quel che ho giocato quest’anno ci sono titoli che mi sono piaciuti molto ma che – per diversi motivi – non ho inserito nella Top 10 2021. Il primo di questi è Monster Hunter Rise, che aggiunge alla formula gli insetti-filo, i quali rendono l’esperienza di gioco molto più dinamica e divertente. Ho amato anche l’ambientazione orientale e i nuovi mostri introdotti, peccato che abbia perso l’interesse dopo aver completato i contenuti presenti al lancio. Ormai mi succede ad ogni nuovo capitolo, segno che ormai la mia tolleranza per il farming da end-game è prossima allo zero.

Un altro titolo importantissimo è Returnal. Ho adorato il roguelite di Housemarque per le armi e il feeling restituito dalle stesse, ma penso che per completare una singola partita serva troppo tempo. Fino a due mesi fa non era nemmeno possibile salvare nel mezzo di una partita, fattore che mi ha spinto a metterlo subito da parte dopo che l’ho concluso. Per fortuna l’update 2.0 ha corretto il tiro e grazie all’aggiunta della modalità fotografica mi è tornata la voglia di fare qualche partita. Tutto bene quel che finisce bene.

Ci sono volte in cui non nutro particolare interesse per un gioco, salvo poi scoppiare di hype nell’ultimo periodo. Ratchet & Clank Rift Apart è uno di questi. Il titolo Insomniac mi è piaciuto parecchio perché finalmente gli sviluppatori hanno rifinito certi elementi di gameplay, rendendo di fatto le sezioni platform più piacevoli. D’altro canto, avrei gradito una maggiore innovazione nella formula proposta, magari con zone-open in stile Mario Odyssey.

Menzioni d’onore: in seconda fila

Menzione speciale anche per NieR Replicant ver. 1.22… che propone nuovi contenuti e un rifacimento che coinvolge sia gli elementi tecnici che il sistema di combattimento. Mi è piaciuto anche più della prima volta, ma restano alcuni difetti dell’originale come un drop rate a dir poco ignobile, che proprio non mi è andato giù.

Ultimo ma non per importanza, Sly Cooper: Ladri nel tempo. Se il quarto capitolo della serie (sviluppato da Sanzaru Games) non avesse fatto qualche scivolone qua e là sarebbe diventato il mio preferito. A conti fatti, Ladri nel tempo rappresenta la degna evoluzione della trilogia sviluppata da Sucker Punch. L’azione è ancora divisa tra le zone open e quelle al chiuso, inoltre, la possibilità di utilizzare gli antenati di Sly ha portato un bel po’ d’aria fresca al gameplay. Per contro, alcuni elementi risultano meno rifiniti e le boss fight propongono a grandi linee la stessa struttura. Un vero peccato perché con qualche sforzo in più l’ultima avventura di Sly sarebbe potuta essere indimenticabile. Ora la serie è in un limbo insieme ad altre ip di Sony e chissà se mai la rivedremo.

Siamo finalmente giunti al termine di questa Top 10 e che dire, il 2021 è stato un anno carico perché mi ha riservato parecchie sorprese. Alcune di queste sono arrivate da titoli che non mi sarei aspettato di giocare, altre da giochi che non credevo avrei gradito così tanto. Quanto alle delusioni, non ho giocato roba che mi ha amareggiato su tutti i fronti ma, qua e là avrei voluto qualcosa in più. Adesso non mi resta che sperare nella buona riuscita del 2022, visto che ci sono una serie di gioconi che aspetto con una certa trepidazione. Volete sapere quali? Allora restate sintonizzati e potrete scoprirlo nei prossimi giorni!

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