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Decorum Vol.1 di Jonathan Hickman – Recensione

Dopo la fine della sua run mutante Jonathan Hickman arriva in Italia con il primo volume di Decorum, la sua nuova opera indipendente targata Image Comics e pubblicata in Italia da Saldapress. 

Il volume inizia in un mondo simile al nostro, in cui conquistadores robotici attaccano una popolazione simil-precolombiana, ma a posto dell’oro cercano un Uovo dal potere primordiale. La storia da lì si divide in due rette parallele, da una parte abbiamo il viaggio nello spazio dell’Uovo Primordiale, custodito da quattro madri e inseguito dagli adepti di una chiesa ipertecnologica, i cui sacerdoti sono in diretto colloquio con Dio. Facciamo poi la conoscenza di Imogen, una giovane ragazza, costretta a lavorare come fattorina per tenere in vita la sua famiglia, criogenizzata nel seguito di un infezione pandemica. La giovane ragazza accetta una consegna in una parte pericolosa della città, finendo in mezzo a qualcosa di più grande di lei. Purtroppo mentre la storia dell’uovo risulta essere interessante, quella di Imogen risulta essere un prologo, abbastanza banale, con situazioni viste e riviste.

Ad accompagnare Hickman c’è Mike Huddleston che come la storia si divide in 2. Pittorico e quasi astratto nella parte mitologica, dove i personaggi acquiscono forme spigolose, fatte di forme base e semplici. Per poi passare ad un tratto realistico quando entra in scena Imogen, dove si passa dal bianco e nero al colore in maniera egregia. Huddleston è cosi in forma che eleva di molto questo volume introduttivo, dando uno stile sempre nuovo alle situazioni messe in scena.

Quello  che ci troviamo nelle mani è un ottimo inizio, ma forse inutilmente complesso. Arrivati alla fine ci si accorge che la trama delle due storie è molto semplice da comprendere, nonostante la prima parte in cui la storia è spezzata da continue infografiche. Queste ultime sembrano mostrare un mondo estremamente sfaccettato, ma finiscono per rompere il ritmo di una storia per dare informazioni o inutilii o trasmissibili in maniera diversa.

Il volume comunque rimane un acquisto dovuto anche solo per la bravura di Huddleston alle tavole e per seguire Hickman, che ha tutte le carte in regola per sviluppare l’universo introdotto in questo numero in una storia avvincente. Se siete fan di Hickman troverete esattamente ciò che volete dentro questa storia, se invece siete lettori meno avvezzi alle strutture dell’autore statunitense l’invito è quello di tenere duro per le prime 40 pagine e godervi poi appieno la storia.

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Decorum vale l’acquisto anche solo per le tavole di Huddleston. La storia raccontata sembra essere interessante, sopratutto per la parte più mitologica. Difficile dare un giudizio completo ad un volume del genere, ma è sicuramente un solido inizio per un viaggio sicuramente da seguire. Decorum Vol.1 di Jonathan Hickman - Recensione