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Joker: Il Sorriso che Uccide – Recensione

Quando guardi a lungo nell'abisso, l'abisso ti guarda dentro (Friedrich Nietzsche)

Da quando ho iniziato a leggere fumetti americani mi sono imbattuto in centinaia di personaggi di ogni tipo: eroi, villain, divinità, alieni e tanti altri. Ma quando penso ai Cattivi per eccellenza di questo genere la mia mente va subito alla nemesi di Batman, il Principe Pagliaccio del Crimine: Joker!

Il personaggio vaga per Gotham fin dagli anni ’40 e tantissimi team creativi hanno cercato di sviscerarlo e di presentarlo in versioni tanto diverse quanto inquietanti e violente. Una mente inaccessibile e l’imprevedibilità delle sue azioni lo hanno reso, forse, il criminale più pericoloso e meno prevedibile di tutto l’Universo DC (e non solo). In questi 80 e più anni, ognuno ha aggiunto un tassello a quel puzzle impossibile che è il Joker e, di recente, hanno provato a farlo anche Jeff Lemire e Andrea Sorrentino.

Ormai una coppia rodata, dopo Green Arrow per DC e Gideon Falls per la Image (qui trovate le recensioni dell’edizione italiana), i due confezionano un piccolo capolavoro sotto diversi punti di vista.

TRAMA

Il Dottor Ben Arnell è uno psicanalista che lavora all’Arkham Asylum e che dedica tutto il suo tempo a un paziente: il Joker. Sa che la sua missione potrebbe rivelarsi impossibile, ma è deciso a non mollare. Al di là di tutto, non c’è pericolo finché il criminale rimane rinchiuso nella sua cella. Ma più i giorni passano e più Ben inizia ad avere strane visioni che lo spaventano. Cosa sta accadendo al dottore? Forse è arrivato il momento di abbandonare il lavoro per salvare se stesso e la propria famiglia?

CONSIDERAZIONI

Come avrete capito dalla trama, il protagonista principale di Joker: Il Sorriso che Uccide non è tanto il villain stesso, quanto il dottor Ben Arnell. Un personaggio inedito, creato da Lemire e che sembra essere dalla parte dei buoni. Il suo scopo è tanto nobile quanto arduo da realizzare. Se pensiamo che la prima psichiatra di Joker era Harleen Quinzel, alias Harley Quinn, è facile intuire l’abilità del folle criminale nell’influenzare i suoi interlocutori per portarli dalla sua parte. E per quanto Ben sembri incorruttibile, bastano poche pagine a far crollare ogni sua certezza. Joker dimostra un potere impareggiabile nel fare breccia sulla mente di una persona, portandola a pensare quello che vuole.

Personalmente, è proprio questa la caratteristica di Joker che più spaventa e che fa tremare i lettori. Lo abbiamo visto in tantissime storie, ma poche mi hanno messo un’angoscia tale come questa. Diciamocela tutta, non fa così paura un tizio che fa esplodere le cose o che uccide senza pietà i nemici. Il terrore vero sopraggiunge quando chi ti trovi davanti sembra innocuo, ma ha solo bisogno di quattro parole per incasinarti il cervello e stravolgerti la mente.

Questo è esattamente il Joker di Lemire e Sorrentino, un uomo che non ha bisogno di agire in prima persona ma che sa benissimo come far fare il lavoro sporco agli altri. Il Sorriso che Uccide, The Killer Smile in originale, è un titolo quanto mai azzeccato e che ha in sé il fulcro della storia. Ben Arnell è un uomo comune come noi e questo ci fa pensare a come potremmo comportarci se ci trovassimo in una situazione simile.

Il cast di personaggi di questi tre numeri è piuttosto ristretto, ma vi troverete tante comparse, ognuna delle quali gioca un ruolo preciso nel thriller psicologico ideato da Lemire. Vi sfido poi a dimenticare Mr. Smiles, un piccolo pagliaccio protagonista di un racconto per bambini, ma che, forse, se fossi un genitore eviterei di leggere ai miei figli. Le pagine che ripercorrono la sua storia si distinguono chiaramente dal resto del racconto, prendendo l’aspetto di un libro illustrato per ragazzi. I tratti si fanno più arrotondati e rassicuranti, in contrasto con il tono della vicenda.

Il tratto stilistico di Sorrentino è essenziale per veicolare il terrore e l’angoscia che pervade ogni pagina. Già in Gideon Falls, il connubio tra i due aveva portato a folli tavole da capogiro, e anche qui il risultato non è da meno. Inoltre, man mano che la storia si fa più cupa, anche le tavole diventano sempre più sporche e rompono la gabbia tradizionale. Vi lascio qui sotto una pagina non adatta ai deboli di cuore, ma clamorosa nella sua impostazione.

CONCLUSIONE

Se amate il personaggio di Joker, vi innamorerete di questa storia. Io ne sono stato catturato e inquietato al tempo stesso. Lemire e Sorrentino ci trascinano in una spirale di follia, in un racconto dove il confine tra realtà e fantasia diventa sempre più labile. Oltre alla mini di tre numeri, il volume cartonato proposto da Panini Comics raccoglie anche il numero extra, Batman: The Smile Killer, più debole degli altri tre ma altrettanto folle e sequel ideale.

Tenete d’occhio le serie dell’etichetta DC Black Label perché rivelano grandi sorprese, raccontate sempre con un piglio più adulto del resto della produzione dell’editore. Forza, andate a recuperare il volume dal link qui sopra o in fumetteria e libreria.

Joker – Il Sorriso che Uccide

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Lemire e Sorrentino danno forma a un Joker che spaventa come poche altre volte, capace di entrare nella mente dei personaggi e dei lettori per spaventarci e inquietarci. Il Sorriso che Uccide è un thriller psicologico imperdibile per tutti i fan del mondo DC e del fumetto in generale.Joker: Il Sorriso che Uccide - Recensione