TMNT: Shredder’s Revenge – recensione

Grazie a Dotemu e Tribute Games , le Tartarughe Ninja sono tornate sui nostri schermi più in forma che mai. Scoprite perché, nella nostra recensione.

Ormai si sa, quando c’è Dotemu di mezzo, possiamo solo aprire le porte della nostalgia e lasciarci catturare da fantastiche esperienze moderne dal sapore classico. Questa volta abbiamo assistito al ritorno delle Tartarughe Ninja, con un beat’em up come non se ne vedevano da tempo. Il titolo in questione si chiama TMNT: Shredder’s Revenge ed è stato sviluppato da Tribute Games, un team fondato nel 2011 da ex-Ubisoft che si è specializzato nella realizzazione di giochi retro. In questo caso, più che un gioco lo definiremmo una lettera d’amore nei confronti dell’impareggiabile cartone animato dell’87 e dei due fantastici beat ‘em up che lo hanno seguito, Teenage Mutan Ninja Turtles e Teenage Mutant Ninja Turtles: Turtles in Time. Proprio questi sono stati a lungo dibattuti dai fan su quale fosse il migliore, ma ci sembra il caso di dire che un nuovo re è arrivato in città…

La vendetta di Shredder

TMNT: Shredder’s Revenge è impostato come se fosse una stagione del cartone, pertanto il suo avvio è accompagnato dall’iconica sigla originale, valorizzata per l’occasione da un filmato animato in modo eccezionale. La storia del gioco è composta da sedici episodi (stage) che ci metteranno alle prese con Shredder e il suo socio Krang, ancora una volta intenti a conquistare il mondo. Prima di arrivare ad essi però, dovremo affrontare il Clan del Piede e altri iconici nemici come Rocksteady, Bebop, Tempestra o Zorax.

La prima cosa che salta all’occhio quando si entra in partita è che il gioco è realizzato con una pixel art di primissima qualità, ma soprattutto che vanta una direzione artistica e delle animazioni straordinarie. I livelli sono ricchi di dettagli, con nemici che saltano fuori da ogni parte creando le situazioni più esilaranti. A rendere tutto più magico ci pensa la meravigliosa colonna sonora composta da Tee Lopes. Se con Mr. X Nightmare – il DLC di Streets of Rage 4 – aveva fatto un lavoro impeccabile, qui ha raggiunto livelli inimmaginabili. Le tracce presenti nel gioco non solo catturano lo spirito dei titoli anni ’90, ma rispecchiano perfettamente la natura dei livelli. La varietà poi è elevatissima, e tra assoli di chitarra, pezzi cantati (Panic in the sky!) o rappati, vi sfidiamo a non innamorarvene.

In giro per New York

Ad ogni modo, la campagna di TMNT: Shredder’s Revenge ha una durata che si attesta sulle due ore, ma la sua rigiocabilità è determinata da molteplici fattori. Tanto per cominciare, avremo a disposizione ben sette personaggi differenti, con Casey Jones sbloccabile dopo aver completato la storia per la prima volta. Ciascuno di essi ci darà accesso a un finale differente, e anche se dopo la prima run è possibile ottenerli tutti riaffrontando il boss finale, conviene rigiocarsi la storia perché i nostri eroi possono essere portati fino al livello dieci. Così facendo otterremo nuove mosse super, due barre aggiuntive per la loro esecuzione e un paio di vite extra.

Inoltre, ogni livello offre un certo numero di sfide e collezionabili. Per completare le prime non dovremo far altro che eseguire un certo tipo di azioni, o addirittura, finire certi episodi senza essere colpiti. Quindi è necessaria una discreta abilità, oltre che una buona conoscenza dei pattern nemici. I secondi invece sono oggetti recuperabili spaccando alcuni elementi degli scenari e vanno consegnati ai diversi personaggi… che dovremo prima salvare. Difatti, sparsi per gli stage sono nascosti alcuni personaggi tipo i colleghi di April, Vernon Irma e Burne, oppure le rane mutanti, per citarne alcuni. Sta di fatto che ci chiederanno di recuperare i loro oggetti smarriti, e se porteremo a compimento tale incarico verremo ricompensati con dell’esperienza aggiuntiva.

Modalità extra

Più in generale, la campagna di TMNT Shredder’s Revenge può arrivare a durare anche venti ore per completare tutto, poi c’è la modalità arcade. Quest’ultima in una certa misura costitutisce l’endgame dell’esperienza, è la modalità a cui ci si può dedicare una volta padroneggiato il gioco. Essa ci darà a disposizione un numero limitato di vite e di gettoni (in caso di game over), oltre che una sola barra per le super. A differenza della storia avremo fin da subito tutte le super sbloccate perché appunto è una modalità tradizionale.

Diciamo che per il rapporto qualità/prezzo siamo rimasti soddisfatti dei contenuti proposti, anche se non ci sarebbe dispiaciuta una modalità allenamento, proprio come quella vista in SoR4.

Caos tra le strade

Arrivati a questo punto non ci resta che parlare del sistema di combattimento, grande protagonista di questa produzione. A differenza del titolo sviluppato da Lizardcube e Guard Crush Games, TMNT: Shredder’s Revenge è incentrato su combattimenti contro molteplici avversari. Ciò vuol dire che saremo sempre accerchiati da tantissimi nemici e dovremo concentrarci sul crowd control. Nonostante tutti i personaggi possano muoversi con grande agilità tra i vari livelli dello scenario, ognuno di essi dispone di statistiche differenti divise tra portata, velocità e potenza. Di conseguenza è bene scegliere il proprio eroe con accuratezza, anche se alla fine ci sono parsi tutti ben realizzati e piacevoli da utilizzare. A noi è piaciuto fin da subito Michelangelo, perché sebbene i suoi attacchi abbiano un range limitato, la sua agilità lo rende estremamente versatile. E poi ha la provocazione più bella del gioco…

Ciò detto, il titolo permette di realizzare sequenze di colpi lunghissime senza particolari sforzi. La lista delle mosse disponibili è piuttosto longeva (ma comunque consultabile in qualsiasi momento), tra uppercut, attacchi in salto, scivolate, colpi potenziati ecc. A questi si aggiungono le già citate super, il cui indicatore è riempibile colpendo i nemici o portando a compimento una provocazione. Se tuttavia verremo colpiti prima che la barra sia completamente piena, questa si svuoterà. Dunque, al fine di evitare brutte sorprese, dovremo sempre prestare attenzione al posizionamento dei nemici.

In compagnia è meglio

Una parte fondamentale dell’esperienza è però costituita dal multiplayer, sia locale che online. Shredder’s Revenge è quel tipo di gioco che da soli diverte, ma è solo in compagnia che dà il meglio di sé. Per non parlare del fatto che le sessioni di gruppo danno vita a esilaranti combo tag altrimenti irrealizzabili.  Va anche detto che gli sviluppatori sono stati particolarmente abili nel realizzare un sistema di drop-in drop-out così efficiente, ma soprattutto, nel vedere il limite massimo di giocatori fissato a sei.

TMNT: Shredder's Revenge intermezzo.
Una delle schermate presenti tra un livello e l’altro.

Per quanto quest’ultima feature ci sia piaciuta, abbiamo notato che sei giocatori in contemporanea portano sullo schermo un livello di caos ineguagliabile. Ne consegue che le partite più piacevoli si sono rivelate quelle da quattro, proprio a causa di una maggiore “pulizia” a schermo. Ci è spiaciuta invece la mancanza di un vero cross-play tra le piattaforme di tutte le famiglie, dato che purtroppo è limitato ai soli PC e Xbox. In ogni caso, la nostra esperienza online è filata liscia se non per uno spiacevole bug riscontrato durante i livelli sull’hoverboard. C’è capitato che qualcuno lasciasse il gruppo pochi istanti prima dell’inizio del livello, e una volta partiti, il nostro personaggio non veniva visualizzato impedendoci di giocare. Si tratta comunque di un problema minore che non intacca il valore della produzione.

CORRELATI

TMNT: Shredder’s Revenge è il miglior omaggio che si potesse realizzare nei confronti delle giovani Tartarughe Ninja. Ha uno stile unico, un gameplay eccezionale e viene venduto con un prezzo estremamente competitivo. Cos’altro si potrebbe desiderare? TMNT: Shredder's Revenge - recensione