Recensione (no spoiler) di Jurassic World: Camp Cretaceous stagione 5. La conclusione che ci meritavamo…ma non troppo

Jurassic World: Camp Cretaceous si è conclusa, con un’ultima stagione che sicuramente soddisfa ma lascia qualche dubbio in giro

Anche l’ultimo filone del mondo di Jurassic World si è concluso, con la fine della quinta stagione di Jurassic World: Camp Cretaceous. È andata bene? Si. Poteva andare meglio? Forse. Ha soddisfatto? Parliamone.

Unione quasi perfetta. Quasi.

Prima dell’uscita di Jurassic World: Dominion, la speranza era quella che ci potesse essere un collegamento con Jurassic World: Camp Cretaceous, più o meno velato, che potesse dare il giusto onore alla serie tv.

In tutte le stagioni precedenti, gli eventi dei film avevano trovato dei riferimenti (con il caso emblematico della fuga del Mososauro vista dal punto di vista dei ragazzi) dando una dimensione contestualizzata ma separata, con due percorsi paralleli.

Con l’arrivo dell’ultimo film e l’approssimarsi alla fine della serie tv presente su Netflix, le quotazioni di un possibile intreccio aumentavano, ma alla fine non andò così. Jurassic World: Dominion non ha mai citato Jurassic World: Camp Cretaceous. L’ultima speranza rimasta era che almeno nella serie animata ci fosse qualche collegamento.

Scena tratta da Jurassic World: Dominion

Verso il futuro dell’intrattenimento

Prima di svelare se e quanto ci sia stato un intreccio tra il film e la serie tv, focalizziamoci su quanto accaduto nell’ultima stagione.

Al di là degli eventi, che ovviamente non tratteremo, possiamo però soffermarci sulle scelte compiute in merito a quali temi trattare e quale taglio dare alla narrazione.

Se, in alcuni passaggi, avevamo visto una volontà di fare sentire più un’aria da Jurassic Park rispetto al più leggero Jurassic World , in questa ultima stagione viene totalmente abbandonato quel tentativo, con scelte sicuramente più soft, come il far intuire che i dinosauri mangiassero dei personaggi secondari, come portare in primissimo piano il tema dei cuccioli e del legame tra uomo e dinosauri.

Difficile dire se il tentativo di virata sia stato già pensato in origine come una piccola parentesi o se, invece, la strada tentata di una serie tv animata “adulta” sia stata stroncata in divenire. Quel che è certo, lo spirito più “horror” (tra molte virgolette) è stato accantonato e la saga ha visto l’affermazione della componente per i più piccoli.

Un percorso interessante che è stato portato avanti fino in fondo, però, è stato quello di compiere delle scelte sentimentali decisamente inaspettate ma che danno un messaggio molto bello, soprattutto in un’ottica di libertà di amare. Non posso aggiungere altro, ma sono certo che apprezzerete gli ultimi colpi di scena.

Peripezie in Jurassic World: Camp Cretaceous

Una chiusura del cerchio completa. O quasi

Gli elementi di riflessione e di snodo narrativo sono sostanzialmente tre.

Il primo spunto è legato al ritrovamento di un oggetto (visto in Jurassic World: Dominion) la cui presenza nella pellicola aveva suscitato più di qualche perplessità.

Lo stesso modo in cui viene ritrovato ed alcuni fatti che avvengono subito dopo sono un insieme di tributi al primo Jurassic Park, allo stesso Domion ed a Jurassic Park III. Qua, però, risiede un tallone di Achille: sono stati meravigliosi tributi, anche con un peso interessante, ma non una contaminazione diretta tra la serie tv ed il film.

Il secondo snodo è tutto narrativo. Quanto avvenuto nelle ultime stagioni di Jurassic World: Camp Cretaceous ha avuto un’influenza negli avvenimenti di Jurassic World: Dominion, ma la connessione risulta estremamente debole se non quasi impercettibile.

Il terzo snodo avviene nelle battute finali della quinta stagione, con dei riferimenti sia a Jurassic World: Fallen Kingdom sia a Jurassic World: Dominion ma, e qui sta l’altra debolezza, senza il coraggio che ci si aspettava nell’unire i due filoni.

Discorso a parte (e con un giudizio estremamente positivo) è lo sviluppo dei personaggi. Complice anche il tempo maggiore che si può dedicare alla caratterizzazione dei personaggi in una serie tv rispetto ad un film, i nostri eroi hanno potuto godere di una metamorfosi che va ben oltre lo semplice scorrere del tempo, con una maturità ed una consapevolezza di sè stessi e del mondo che li circonda, senza eguali. Per chi, come me, ha seguito la serie tv passo passo, avrà la sensazione di aver visto crescere dei propri cuginetti

Jurassic World: Camp Cretaceous

Per concludere, Jurassic World: Camp Cretaceous vede un epilogo di se stessa di buon livello, con una crescita psicologica dei sei personaggi che non ha da invidiare ad opere di alto calibro nella storia dello schermo, piccolo o grande che sia. L’aria dei Dinosauri la si respira, dalla prima stagione all’ultima puntata, regalando ai fans di Jurassic Park e di Jurassic World un prodotto assolutamente godibile.

Moltissime sfide lanciate sono state, per me, ampliamente vinte partendo dall’utilizzo della grafica virtuale, ad una concentrazione solo sul mondo dei ragazzi approfondendone ogni aspetto e, spesso, collegandosi magistralmente ai film.

Quello che, forse, manca è stato un briciolo di coraggio in più, cementando gli avvenimenti di Jurassic World: Dominion a quanto avvenuto e preparato in Jurassic World: Camp Cretaceous con un’influenza più netta. In fondo, tutti abbiamo sperato di vedere qualcuno dei sei sopravvissuti di Nublar in Jurassic World: Dominion. Per quanto difficile, forse ce lo meritavamo.

Una delle scene della prima stagione
Jurassic World: Camp Cretaceous vede un epilogo di se stessa di buon livello, con una crescita psicologica dei sei personaggi che non ha da invidiare ad opere di alto calibro nella storia dello schermo, piccolo o grande che sia. L'aria dei Dinosauri la si respira, dalla prima stagione all'ultima puntata, regalando ai fans di Jurassic Park e di Jurassic World un prodotto assolutamente godibile.

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