House of the Dragon “sistema” la scena di Game of Thrones meno preferita di George R.R. Martin

A George R.R. Martin, autore di Cronache del ghiaccio e del fuoco e creatore del mondo di Game of Thrones, non piaceva affatto una scena importante della prima stagione della serie di successo della HBO. Ora, più di dieci anni dopo, il franchise si sta rifacendo di quella scena con la sua nuova serie prequel da record, House of the Dragon. Il terzo episodio di House of the Dragon è andato in onda domenica scorsa sulla HBO e ha finalmente realizzato i sogni di Martin di una caccia al re a Westeros.

Martin si è seduto con l’autore e reporter di Game of Thrones James Hibberd per parlare della realizzazione della serie per il libro del 2020 Fire Cannot Kill a Dragon. Nel libro, Martin parla della sua scena meno preferita della serie, che si svolge nella prima stagione e segue Robert Baratheon durante una caccia. Secondo Martin, nella prima stagione Game of Thrones non aveva il budget necessario per girare una vera caccia, quindi la serie mostrava semplicemente Re Robert che si dirigeva nel bosco con una lancia e un paio di altri uomini. L’azione di un cinghiale che attacca Robert avviene fuori dallo schermo, per poi essere discussa al suo ritorno.

“Dove abbiamo davvero fallito in termini di budget è stata la scena che mi è piaciuta di meno in tutto lo show, in tutte le otto stagioni: Re Robert va a caccia”, ha detto Martin a Hibbert (h/t Insider). “Nei libri, Robert va a caccia, ci dicono che è stato incornato da un cinghiale, lo riportano indietro ed è morto. Quindi non ho mai fatto [una scena di caccia]”.

House of the Dragon ha un budget molto, molto più elevato nella sua prima stagione, e ha compensato la mancanza di una caccia in Game of Thrones con una caccia stravagante. Re Viserys è circondato da centinaia di persone nei boschi in un costoso accampamento. Non deve nemmeno cacciare il cervo che cerca, perché un gruppo di suoi uomini lo lega e lo tiene fermo mentre lui fa la mossa di ucciderlo. Questo è il tipo di esperienza di caccia che Martin ha sempre avuto in mente.

“Ma sapevo com’era una battuta di caccia reale”, continua Martin. “Ci sarebbero stati un centinaio di uomini. Ci sarebbero stati padiglioni. Ci sarebbero stati dei cacciatori. Ci sarebbero stati i cani. Avrebbero suonato i corni: è così che un re va a caccia!”.

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