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Don’t Worry Darling: la recensione

Un film imperdibile

Che prezzo saresti disposto a pagare per una vita apparentemente perfetta? Sei pronto a vivere la vita che hai sempre meritato? Se ci fosse una vita perfetta a portata di mano saresti pronto a coglierla ? Una sola regola, non fare domande e goditi il momento altrimenti non sopravvirai a lungo, la fuori qualcuno ti ascolta e ti osserva. Perché il più grande nemico del progresso è il disordine e questo va soffocato a qualsiasi costo.

Il cinema con la C maiuscola

Con Don’t worry Darling siamo davanti al cinema con la C maiuscola, un film che prima di uscire nelle sale già è un cult.

Un film intelligente che si disvela poco alla volta, creando un clima di crescente tensione che attanaglia lo spettatore, avviluppandolo con una fotografia claustrofobica e martellandolo con una domanda insistente, quale oscuro segreto si nasconde dietro questa ridente cittadina americana? Perché nessuno sembra porsi delle domande quando una delle abitanti sparisce dopo un presunto crollo nervoso? Cosa si nasconde nell’area proibita? Qual’è il prezzo per una vita perfettA?

Tra Utopia e distopia

Il confine tra utopia e distopia spesso è molto labile, e un mondo apparentemente da sogno può trasformarsi nel peggiore degli incubi possibili. Questo è l’incubo in cui lentamente sprofonderà la protagonista Alice, una routine tanto uguale a se stessa quanto perfetta, forse troppo perfetta.Cosa succede quando per tenere in piedi un mondo ideale si rinuncia al pensiero critico e non ci si pone più domande?

Prove attoriali

Il film oltre che su una solida trama, si regge su delle prove attoriali di enorme spessore. Partiamo da Crish Pine, perfettamente calato nel ruolo di architetto con ambizioni superomistiche, vero mastermind del film. Ottimo anche Harry Styles lanciatissimo ormai nella sua carriera attoriale, ma soprattutto Florence Pugh strepitosa, super calata nella parte che ci restituisce una prova attoriale struggente e emozionante. Tutti gli altri attori sono davvero in parte, ben azzeccati e degni di nota. 

Musiche

Le musiche rappresentano un ottimo mix tra brani tratti dalla discografia di fine anno ‘50, e musiche originali ben musicate e in grado di creare la giusta tensione nelle scene chiave e di accompagnare il ritmo incalzante ma non frenetico del film. Queste creano anche un grande nostalgia per i bei tempi andati ma che presto si tramuterá in inquietudine e tensione pura.

Ricostruzione ambienti

 Gli ambienti, le ambientazioni e i costumi sono ben ricostruiti, talmente bene da rappresentare un mondo plasticoso, sin troppo perfetto, più ideale che reale… Ma si sa che serve una bella bugia per mascherare un grande orror e credetimi, ciò che si nasconde oltre il deserto… Vi lascerà a bocca aperta

Una reinterpretazione del mito della Caverna di Platone

La protagonista aditata come folle, è al centro di una reinterpretazione in chiave moderna del mito di Platone, chiamata a disvelare il segreto che si cela dietro al suo mondo perfetto, e per questo incompresa da chi forse, pur consapevole dell‘illusione non può e non vuole farne a meno. Spesso fare a patto con la realtà costa tanto dolore e dunque pur di non dover elaborare il lutto, gli si preferisce una più dolce illusione.

Il Super Uomo o grande architetto

Altro riferimento filosofico palese, è quello al Super Uomo di Nietzsche, incarnato come detto da Crish Pine che deve superare l’ostacolo rappresentato dalla protagonista che mette in dubbio l’architettura del suo mondo perfetto, il compimento della vita che avremmo sempre meritato, un mondo di cui essere finalmente pienamente padroni e non vittime. Un superuomo che però senza fare spoiler, sarà vittima del suo stesso gioco.

Una Moderna Utopia

Il genere delle Utopie, nato con l’opera omonima di Tommaso Moro Utopia, ma che si può far risalire a Platone con la Repubblica, rappresenta un genere letterario molto florido, che in estrema sintesi vorrebbe rappresentare una città ideale, guidata dalla ragione in cui parole come il caos siano abolite e che faccia da modello per il mondo intero. I protagonisti, sono proprio immersi in una moderna Utopia, una città perfetta, razionale, perfetta, in cui tutti vorrebbero poter vivere. Ma ci si renderà presto conto che le apparenze ingannano.

Conclusioni

Don’t Worry Darling è un film complesso, con un finale aperto e con moltissime chiavi di interpretazione possibili (noi ve ne abbiamo offerte solo alcune). Un film imperdibile che vi invitiamo a vedere senza esitazioni. Una prova registica importante di Olivia Wilde, un film in grado di metter tensione e allo stesso tempo di far riflettere con una critica per niente velata alla società contemporanea. Una società alienante, che con i suoi ritmi e i suoi riti, finisce con la schiacciare l’individuo in una routine insopportabile, ma da cui forse cìè una via di fuga? Una pellicola dunque da vedere più volte per coglierne lo spirito e i tanti messaggi celati. Una pellicola profonda e a dir poco imperdibile imperdibile!

Don’t Worry Darling è un film complesso, con un finale aperto e con moltissime chiavi di interpretazione possibili. Un film imperdibile che vi invitiamo a vedere senza esitazioni.

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