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Le buone maniere di Daniel Cuello

Un ufficio pieno di semplici impiegati, il volto meno terribile ma comunque insidioso di una dittatura, è il contesto in cui si svolge Le buone maniere, graphic novel con cui Daniel Cuello prosegue la narrazione dell’immaginario distopico iniziata in Residenza Arcadia e Mercedes.

Le buone maniere
Autire: Daniel Cuello
Editore: Bao Publishing
cartonato, 224 pp., colore
€ 21,00

A fare da cornice a buona parte delle vicende di Le Buone Maniere, il nuovo fumetto edito da Bao Publishing, è un ufficio che più grigio non si può. L’ufficio, insieme alla variegata fauna dei suoi dipendenti ha il compito di revisionare pubblicazioni di ogni tipo in modo da renderle conformi alle direttive ideologiche di un Partito che regola la vita del paese. Un paese governato da un regime dittatoriale, dove ogni parola deve essere soppesata e modificata per non creare scompiglio.


Ed è questo il mestiere di Teo Salsola, neo direttore dell’ufficio e del suo strampalato staff. Staff che nulla ha da invidiare al cliché dell’impiegato pubblico rigido e fanfarone. Non tutto però è come sembra e mentre gli impiegati sono costretti ad analizzare e rivedere i testi seguendo le regole che impone un pensiero piatto e rassicurante, il mondo fuori si muove verso il richiamo più forte di tutti, la libertà. L’ufficio è un organo di censura e repressione a tutti gli effetti. Ma è anche un palcoscenico umano popolato da signore insospettabilmente ribelli, eroi cialtroni e capi che diventano tali proprio perché non hanno mai dimostrato interesse per l’esercizio del potere.

Fin dalla copertina appare evidente che la burocrazia sia protagonista della storia tanto quanto i personaggi che gravitano all’interno dell’Ufficio 84. Ovviamente, il tema centrale della vicenda non sono tanto “le buone maniere”, ma la libertà concessa agli individui. Una libertà cercata da tutti i personaggi di questo fumetto dolcissimo e allo stesso tempo crudele e quasi realistico. La dittatura non ben specificata che fa da cornice agli eventi del volume consente all’autore di mettere in luce le implicazioni della personalità dei protagonisti. Componendo un quadro ben definito della loro psicologia e del particolare rapporto con l’ideologia del regime. Diversi pezzi sono tenuti insieme da un filo conduttore che crea continuità alla storia.

C’è un equilibrio naturale che conferisce a Le buone maniere un’atmosfera surreale. Un andamento che vive di una leggerezza quasi volatile, e di improvvise accelerazioni nelle quali esplode la violenza degli eventi. Un’opera complessa, dalle consistenti stratificazioni e dalle dinamiche che si sviluppano tra i protagonisti della storia. Una riflessione satirica sui paradossi dell’umanità, in una dittatura immaginaria che ha più di un punto in comune con la nostra. La brigata di sgangherati personaggi raccontata da Cuello è molto più di ciò che appare. E mentre l’autore mescola sapientemente dramma e commedia, tenerezza e sarcasmo, i lettori e le lettrici si ritrovano in un baleno alla fine della coinvolgente storia.

La brigata di sgangherati personaggi raccontata da Cuello è molto più di ciò che appare. E mentre l’autore mescola sapientemente dramma e commedia, tenerezza e sarcasmo, i lettori e le lettrici si ritrovano in un baleno alla fine della coinvolgente storia.

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