She-Hulk: un nuovo Easter egg dall’episodio sette

Nei sette episodi finora trasmessi, She-Hulk: Attorney at Law ha adottato un approccio divertente e inaspettato al canone del Marvel Cinematic Universe. Lungo il percorso, lo show ha riconosciuto apertamente la base su cui è costruito il mandato fumettistico di Jennifer Walters / She-Hulk (Tatiana Maslany), con l’aiuto di alcune intelligenti uova di Pasqua o di tagli profondi alla Marvel. Il settimo episodio della serie non ha fatto eccezione, con una componente chiave dell’episodio che porta il nome di uno scrittore di She-Hulk molto amato dai fan. Spoiler per l’episodio 7 di She-Hulk: Attorney at Law, “The Retreat”.

L’episodio ha visto Jen recarsi al centro benessere di Emil Blonsky / Abominio (Tim Roth) a nord per controllare che stia rispettando le condizioni della sua libertà vigilata, cosa che si complica quando la sua auto si rovina in una rissa tra Man-Bull (Nathan Hurd) e El Aguila (Joseph Castillo-Midyett). Jen finisce bloccata al rifugio finché non arriva un carro attrezzi a prendere la sua auto – e quando arriva, porta un nome che i fan di She-Hulk riconosceranno. Il camion è di proprietà della società “Slott’s Towing” e anche l’autista del carro attrezzi sembra chiamarsi Dan o Daniel.

Questo è chiaramente un riferimento a Dan Slott, che ha scritto la serie di She-Hulk da solista per gran parte degli anni 2000. Quella run, che si è concentrata maggiormente sulla doppia vita di Jen come avvocato superumano, ha ispirato molte delle She-Hulk che abbiamo visto finora, e ha creato personaggi come Augustus “Pug” Pugliese (Josh Segarra) e Mallory Book (Renee Elise Goldsberry).

She-Hulk: le parole di Jessica Gao

“Per me, è stata la run di John Byrne che a) mi ha fatto innamorare del personaggio”, ha dichiarato la sceneggiatrice Jessica Gao a ComicBook.com all’inizio dell’estate, parlando dei fumetti che hanno ispirato She-Hulk. “Ma b) la considero – e la maggior parte delle persone lo fa, non è una novità – la run iconica di She-Hulk. È stato lui a introdurre la rottura della quarta parete e la natura metafisica di questo personaggio, la sua autoconsapevolezza e la consapevolezza di essere nei fumetti. Quindi per me questa è la quintessenza di Jen. Anzi, direi che è la quintessenza di She-Hulk.

Ci sono state tante iterazioni di Jen nei fumetti, e all’inizio era davvero un po’ più timida, un po’ più maliziosa, e man mano che andava avanti – più che altro nelle run di Dan Slott e Charles Soule – si è cominciata a vedere questa donna lavoratrice orientata alla carriera, che aveva un senso molto forte del bene e del male. Abbiamo portato molti di questi tratti in Jen”.

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