Dragon Ball: The Breakers – la nostra recensione

Le premesse di Dragon Ball: The Breakers di Bandai Namco sono interessanti per tutti i fan dell’iconico franchise di Toriyama: un gioco multigiocatore asimmetrico in cui sette normali civili devono collaborare per superare in astuzia e fuggire da uno dei famosi villain di Dragon Ball, in un formato simile a Dead by Daylight. Il gioco condivide anche lo stesso universo degli apprezzati giochi della serie Xenoverse, aumentando il potenziale di The Breakers. Ora che siamo riusciti a provarlo a fondo – su PlayStation 5 – ci è chiaro che, sebbene il nucleo del gameplay possa essere divertente e coinvolgente, il gioco è spesso frenato paradossalmente da se stesso. Controlli sconnessi, strane meccaniche e dalla discutibile monetizzazione sono solo parte dei difetti di questo titolo, ma andiamo a vedere nel dettaglio con la nostra recensione.

Aiuto Trunks!

Per quanto riguarda la narrazione di Dragon Ball: The Breakers, è bene chiarire subito che non ce n’è una, almeno non in una forma che possa essere etichettata come tale. Gli elementi del gioco servono solo a preparare l’utente a ciò che incontrerà nel gioco vero e proprio.

Proprio come nei giochi Xenoverse, la storia di Dragon Ball: The Breakers prevede che Trunks aiuti il giocatore nelle sue fughe attraverso squarci spazio-temporali. Un breve prologo, che funge anche da tutorial spiega rapidamente la lore del titolo. Molti civili, compreso il giocatore (ebbene si, non saremo i potenti eroi degli altri giochi del franchise), vengono risucchiati in cuciture temporali dove gli iconici nemici di Dragon Ball stanno scatenando il caos. Trunks spiega che queste fessure continueranno a ripresentarsi fino a quando non si troverà una soluzione, dando vita al ciclo di gioco multiplayer del titolo.

Sopravvissuto o Razziatore?

Qui inizia subito il primo problema – non per tutti – che abbiamo riscontrato. Che lo vogliamo o no, ci vedremo costretti a giocare la maggior parte delle partite da sopravvissuti. A causa del matchmaking a “preferenza di ruolo“, anche chi si mette in coda come Razziatore – così chiamato ufficialmente il nemico di turno – sarà costretto a giocare come Sopravvissuto per diverse partite fino a quando non avrà accumulato abbastanza punti priorità per giocare come villain. Questo non vuol dire che giocare come sopravvissuto sia noioso, ma la mancanza di una vera scelta può essere un problema per i giocatori che provengono da altri giochi asimmetrici come ad esempio il già citato Dead by Daylight.

Scappa e non guardare indietro!

Fortunatamente il gameplay da Sopravvissuto non è del tutto banale, anche se ovviamente giocato con gruppo di amici, potrebbe aumentarne il valore. Nel complesso il gameplay risulta ripetitivo ed a tratti tedioso quando si devono cercare le chiavi per attivare la Super Macchina del Tempo per poter fuggire e vincere la partita. Abbiamo però apprezzato qualche dettaglio degno di nota, ad esempio: quando un Razziatore è nelle nostre vicinanze ci sono momenti di autentico terrore. Un forte suono di battito cardiaco e il normale ciclo di camminata viene sostituito da una disperata corsa a perdifiato. Si tratta di piccoli accorgimenti che aumentano la suspense della situazione e la sensazione di impotenza che i normali civili proverebbero di fronte a un male schiacciante come Freezer. Per questo motivo, è possibile trovare all’interno delle casse, oltre alle chiavi menzionate poco sopra, anche dei gadget che ci aiutano nella nostra fuga. L’uso intelligente di questi strumenti, come il rampino e la capsula saiyan, ci aiuteranno a sfuggire ad un nemico e “vincere“, sebbene in maniera temporanea, la battaglia.

Dragon Ball: The Breakers

Sono proprio uguale a Goku!

Per difendersi meglio, i giocatori hanno accesso a delle trasformazioni. Con alcuni cubi luminosi che possiamo trovare in giro per le varie aree, possiamo aumentare il livello di energia, grazie al quale ci permettono di incanalare i poteri di colonne portanti della serie come Goku e Android 18, con tanto di cambio d’abito. Man mano che si recuperano altre chiavi e si salvano NPC intrappolati, i sopravvissuti potenziano queste trasformazioni. Andando ad acquisire potere nella trasformazione, possiamo sacrificarci per proteggere i compagni alla ricerca delle chiavi.

A causa della sensazione di impotenza individuale radicata nel giocatore, è necessaria una grande collaborazione da parte di tutti, in quanto bisogna necessariamente fuggire per vincere la partita. Purtroppo non è tutto oro quello che luccica, infatti, la maggior parte del tempo nei panni di un sopravvissuto, sarà speso a girovagare, aprire casse e a sistemare chiavi nelle zone apposite per attivare la macchina del tempo. I comandi di movimento “rapido” come il rampino hanno cooldown talmente lunghi che spesso siamo costretti a camminare/correre in giro per l’area enorme di gioco. A ciò sicuramente non contribuiscono i controlli e la telecamera totalmente non consona con l’ambiente di gioco.

Gadget e Strumenti

Distruggi ed Elimina!

Controllare il Razziatore, invece, sarà senza dubbio il modo più divertente per molti giocatori di sperimentare Dragon Ball: The Breakers. Ogni aspetto del gioco da villain è soddisfacente, dal far esplodere gli edifici all’assorbire o finire i sopravvissuti o ancora a distruggere intere aree della mappa. Giocare nei panni di uno degli iconici nemici di Goku poi, soddisfa le fantasie di ogni fan di Dragon Ball.
Al momento, ci sono tre Razziatori giocabili che si evolvono in diverse fasi man mano che si guadagna esperienza. Cell si trasforma da uno stato larvale a Cell Perfetto, Freezer progredisce attraverso le sue varie forme di trasformazione e Bu inizia come Spopovich prima di risvegliarsi e diventare Super e Kid Bu. Ogni villain ha abilità fedelmente ricreate, ma tutti hanno lo stesso “compito” di base ovvero: assorbire o uccidere gli esseri umani per acquisire potere e impedire ai sopravvissuti di attivare la super macchina del tempo.

Nonostante sia il meglio che Dragon Ball: The Breakers ha da offrire, il gameplay dei vari Razziatori è ancora frenato da controlli maldestri, da una telecamera scadente e da combattimenti semplici tutt’altro che complessi. Nonostante il numero di attacchi a disposizione, sia decisamente superiore a quei pochi gadget dei sopravvissuti, i combattimenti si riducono spesso a spammare colpi Ki (Onde energetiche e via dicendo) e a pregare che il sistema di lock-on automatico funzioni. Inoltre, il meccanismo delle chiavi, che i Sopravvissuti devono cercare, può indurre qualche nemico ad accamparsi in una piccola area in cui non è stata posizionata la chiave, rovinando l’esperienza per i sopravvissuti. Mentre i sopravvissuti si sentono costantemente impotenti, il Villain si sente quasi invincibile mentre devasta l’intero paesaggio della mappa e tutto ciò che contiene.

Ne voglio ancora!

Dragon Ball: The Breakers presenta, inoltre, una controversa meccanica gacha. Questa menù consente ai giocatori di reclutare nuovi personaggi e abilità da utilizzare come sopravvissuti sotto forma di trasformazioni e gadget. Alcune di queste abilità/strumenti di sopravvivenza sono estremamente potenti. Possiamo comprare queste evocazioni con la valuta guadagnata in-game. Purtroppo è necessario un grinding, oltre che la mera fortuna necessaria per ottenere ogni Anima, estremamente esoso. Ovviamente è possibile utilizzare la valuta reale per accelerare innegabilmente il processo di ottenimento degli strumenti.

Il gioco offre anche un pass battaglia gratuito, anche se i livelli possono essere acquistati con denaro reale per, ancora una volta, accelerare il processo. Questo modello di monetizzazione non è il peggiore o il più predatorio sul mercato. La presenza di meccaniche gacha in un gioco non free-to-play è sicuramente discutibile. Con la possibile uscita di nuovi potenti spiriti e/o abilità, qualcuno potrebbe definirlo un pay-to-win.

Vittoria

Comparto Tecnico

I giochi di Dragon Ball non sono mai stati famosi per la loro presentazione grafica, quasi sempre riescono a dare la sensazione di un episodio. The Breakers porta avanti questa tradizione, anche se è un po’ strano giocare a un nuovo gioco che sembra notevolmente inferiore rispetto a Dragon Ball Z: Kakarot. Le mappe fanno un ottimo lavoro nel dare l’impressione di essere luoghi familiari pur essendo, di fatto, nuove creazioni. Gli effetti sonori e i disegni visivi sono esattamente come ci si aspetta, ma nulla spicca veramente, facendo si che la presentazione sia molto superficiale.

La colonna sonora nel suo complesso offre un’ampia varietà di stili, dai sottofondi piacevoli durante il gioco alle orchestrazioni operistiche dei menu gacha. Dragon Ball è noto per avere uno stile musicale molto specifico, ma questo stile diverso distingue The Breakers dal resto dei titoli.

Sopravvivi o Distruggi!

Per i fan sfegatati di Dragon Ball o dei giochi multiplayer asimmetrici, vale la pena provare Dragon Ball: The Breakers. Il nucleo del gioco può essere davvero divertente, soprattutto se giocato con gli amici. Purtroppo questo sistema è spesso impantanato dai controlli goffi, dalla telecamera lenta e dai combattimenti poco incisivi. Giocare nei panni di un Razziatore è una delle esperienze di gioco di Dragon Ball più divertente e particolare di sempre. Anche qui il sistema di matchmaking e la mancanza di un tutorial per i villain può inizialmente rendere difficile l’approccio. In definitiva, sebbene The Breakers manchi di lucidità e non sia del tutto all’altezza del suo potenziale, il gioco offre ai fan del franchise una buona dose di divertimento, più che altro giustificabile dal prezzo relativamente basso del titolo.

E voi cosa ne pensate di questo titolo? L’avete già provato? Fatecelo sapere come sempre qui sotto nello spazio commenti e continuate a seguirci su Nerdpool.it!

Dragon Ball: The Breakers è un gioco fresco nel concetto e coraggiosamente realizzato, ma si sente che potrebbe essere molto di più se gli venissero dati più tempo e risorse. Le cose potrebbero migliorare con le future patch o con i DLC, sperando che il numero di giocatori non comprometta la longevità del gioco. Mettendo da parte che Dragon Ball: The Breakers ha più di qualche difetto, il concetto di impersonare un famoso Villain potrebbe essere un'esca per tanti. Fortunatamente, dato il prezzo contenuto, non avremo rimpianti se dopo poco tempo smetteremo di giocarci.

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