Skulldigger + Skeleton Boy – la recensione del nuovo spin-off di Black Hammer

Jeff Lemire è tra i fumettisti più prolifici e acclamati degli ultimi anni, anche grazie alla sua abilità di affrontare tanti generi letterari sempre con uno stile unico. Nel 2016 ha dato vita a un intero universo narrativo, pubblicando la serie Black Hammer per Dark Horse, seguita da tante miniserie che aggiungono un tassello al grande affresco pensato dallo scrittore canadese. Tra queste l’ultima arrivata in Italia per Bao Publishing è Skulldigger + Skeleton Boy, con i disegni di Tonci Zonjic.

BENVENUTI A SPIRAL CITY

La storia ci porta a Spiral City, dove agisce l’oscuro vigilante Skulldigger, disposto a utilizzare ogni mezzo per fermare il crimine. Una notte l’eroe salva un ragazzo che ha visto i genitori morirgli davanti agli occhi e questo incontro gli cambierà la vita per sempre. Deciso a vendicarsi e a evitare che altri possano subire il suo stesso destino, il giovane cercherà di seguire i passi del suo salvatore e di diventare il suo allievo.

Continua così l’opera di citazionismo e revisionismo dell’universo dei supereroi che Lemire sta portando avanti sin dai primi numeri di Black Hammer. Con la sua abilità, l’autore riesce a prendere elementi iconici dei personaggi o delle storie che tutti noi lettori ben conosciamo per trasformarli e renderli particolari e unici. In questo caso, Skulldigger + Skeleton Boy vuole essere in primis un omaggio agli anni ’90 e a capolavori come Batman: Anno Uno.

Spiral City è a tutti gli effetti la Gotham City dell’universo di Black Hammer e Skulldigger il suo Batman. Pur condividendo un passato tragico, questo nuovo “eroe” ha anche tanti punti di divergenza con il più celebre Bruce Wayne. In fondo è un uomo comune che cerca di combattere il crimine con i propri mezzi, senza armi costosissime e grandi veicoli. Inoltre, i suoi metodi farebbero ben storcere il naso al vigilante di Gotham, visto che Skulldigger non esita a uccidere le sue prede.

Questa storia mette bene in risalto anche l’importanza di avere un partner in battaglia e il rapporto maestro/allievo. I due personaggi maturano e cambiano molto nel corso della storia in seguito al loro primo incontro. Il ragazzo che sembrava così spaventato nelle pagine iniziali diventa in poco tempo un grande combattente. Ma per poter agire al fianco di Skulldigger bisogna anche essere disposti in un certo modo a perdere un po’ della propria umanità e a rischiare la vita ogni giorno.

Ogni personaggio della storia è caratterizzato in maniera eccellente e ha il proprio spazio nella storia. Diciamocelo…ogni eroe che si rispetti deve avere la propria nemesi e in questo caso abbiamo Grimjow. Un folle criminale dalla pelle viola e dai metodi imprevedibili che sembra avere un legame molto stretto con Skulldigger. Di capitolo in capitolo, si aggiungono sempre più dettagli sui personaggi che portano a galla verità nascoste e storie tragiche, anche legate a diversi eroi dell’universo di Black Hammer. Chi ha letto le altre storie apprezzerà i rimandi e i collegamenti che ben posizionano la miniserie all’interno di questo mondo.

Inizialmente doveva essere Lemire a scrivere e disegnare questa serie, ma a causa di altri impegni la scelta del disegnatore è caduta su Tonci Zonjic. Un artista che non conoscevo ma che mi ha davvero stupito, ricordandomi anche il disegnatore di quel Batman: Anno Uno già menzionato, David Mazzucchelli. Bellissimi i costumi ideati per i due protagonisti e l’alternanza tra grandi splash page e tavole piene di piccole vignette. Funzionali al racconto come la scelta di rendere alcuni momenti cruciali della storia in bianco e nero.

CONSIGLIATO?

Storia e disegni di altissimo livello rendono Skulldigger + Skeleton Boy uno dei migliori spin-off dell’universo di Black Hammer. Allo stesso tempo, è una storia perfettamente leggibile anche da coloro che non conoscono la serie principale di Lemire. Infine, è sempre bello cogliere i rimandi al mondo dei supereroi e il modo in cui l’autore stravolge i temi e i momenti topici per narrarci qualcosa di nuovo. Anche stavolta Lemire è riuscito alla grande nel suo intento e non vedo l’ora di leggere il prossimo spin-off che spero arriverà presto.

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Skulldigger e Skeleton Boy sono i protagonisti di uno dei migliori spin-off dell'universo di Black Hammer, ma anche di una storia tra le più tragiche e cupe del grande affresco tracciato da Lemire. Bellissimi stavolta i rimandi alle storie di supereroi degli anni '90 e il rapporto tra maestro e allievo che emerge dalla storia. Il tutto esaltato graficamente dai bellissimi disegni di Tonci Zonjic.

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