Platinum End Anime – Recensione

Platinum End ha debuttato in Giappone nel novembre 2015 sulla rivista Jump SQ edita da Shueisha. La serie è tratta dall’omonimo manga da Tsugumi Oba e Takeshi Obata, autori famosi per altre opere di spicco come Death Note o Bakuman. La serie manga comprende 14 uscite e si è conclusa il 4 gennaio 2021 in Giappone. Si compone di 57 capitoli suddivisi in 14 Volumi ed è stata pubblicata in Italia da Planet Manga da novembre 2017. L’anime, progetto targato Signal.MD, ha debuttato anche qui in Italia in esclusiva su Crunchyroll e coprirà l’intera storia in 24 episodi. 

LA TRAMA

Protagonista di Platinum End è Mirai Kakehashi, un liceale che ha perso ogni desiderio di vivere. Rimasto orfano in tenera età, si è ritrovato a crescere con gli zii, i suoi unici parenti rimasti in vita, i quali, sebbene all’inizio lo abbiano trattato con ogni riguardo, appena hanno messo le mani sui suoi soldi, hanno iniziato ad abusare di lui, fregandosene del suo benessere. Isolato anche a scuola, senza nessun amico su cui contare, Mirai decide di farla finita: sale su un grattacelo e si getta nel vuoto.

Proprio mentre pensa che avrebbe voluto essere più felice, la caduta viene frenata dall’intervento di un angelo, che gli salva la vita. Lei si chiama Nasse e gli dice che gli darà sia la libertà, attraverso un paio di ali che gli avrebbero permesso di librarsi nell’aria, sia l’amore, con una freccia angelica di colore rosso che avrebbe fatto innamorare di lui qualsiasi uomo o donna che avrebbe colpito per trentatré giorni. Quest’ultima non è l’unica arma che l’angelo gli concede. Le frecce bianche, al contrario di quelle rosse, hanno il potere di uccidere all’istante. Nonostante Nasse lo invogli a usarle per vendicarsi e per raggiungere così la felicità tanto agognata, Mirai rifiuta. Quello che però non può rifiutarsi di fare è di partecipare alla sfida lanciata da Dio, cioè trovare tra gli umani il suo successore…

CONCLUSIONI

Nei primi episodi della serie ci vengono presentate interessanti premesse presentando per la prima volta i due protagonisti principali dell’intera storia: Mirai e Nasse. Storia che si attiene abbastanza fedele al manga da cui e’ tratta. Ciò che colpisce subito è sicuramente il carattere dei protagonisti che forse riesce ad uscire di più rispetto al manga. C’e’ quello pacato di Mirai, che non può certo definirsi come il tipico protagonista esuberante o carismatico anzi, tutt’altro. Il suo lato remissivo ed estremamente depresso rispecchia non soltanto la sua condizione di vita, ma fa emergere argomenti molto delicati come il suicidio giovanile, che viene sottolineato più volte durante l’anime.
In totale contrapposizione al carattere di Mirai invece c’è quello di Nasse, incredibilmente solare ed energica che da il giusto equilibrio alla coppia diventando l’opposto di un protagonista fin troppo spento. Esattamente come per Death Note, Platinum End, nonostante sia nato come shonen, mostra fin da subito la sua componente psicologica mettendo in luce i punti cardine dell’opera.

Visivamente sicuramente ci colpiscono gli sfondi ben realizzati, dai colori accesi e dalle luci che li rendono dei veri e propri dipinti. L’anime di Platinum End e’ molto ben realizzato in tutti i sensi. Ciò che infatti salta subito all’occhio, in particolar modo parlando di figure intere, sono sicuramente i personaggi. Nonostante siano fedeli ai disegni originali di Obata, sono meglio caratterizzati nelle animazioni, ma anche nei dettagli, caratteristiche che riscontrano un miglioramento andando avanti con gli episodi dell’anime. Degna di nota è anche la opening a cura dei BAND-MAID col pezzo Sense.

Se volete saperne di più dell’opera da cui e’ tratto qui di seguito vi lasciamo la nostra recensione del manga:

La storia si attiene abbastanza fedelmente al manga da cui e' tratta cosa che non è assolutamente da dare per scontata. Visivamente sicuramente ci colpiscono gli sfondi ben realizzati, dai colori accesi e dalle luci che li rendono dei veri e propri dipinti. L'anime di Platinum End e' molto ben realizzato in tutti i sensi.

CORRELATI

La storia si attiene abbastanza fedelmente al manga da cui e' tratta cosa che non è assolutamente da dare per scontata. Visivamente sicuramente ci colpiscono gli sfondi ben realizzati, dai colori accesi e dalle luci che li rendono dei veri e propri dipinti. L'anime di Platinum End e' molto ben realizzato in tutti i sensi.Platinum End Anime - Recensione