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Il gatto con gli stivali 2: L’ultimo desiderio, la recensione

Direttamente dall’universo di Shrek arriva Il gatto con gli stivali 2: L’ultimo desiderio, un sequel maturo pronto a conquistare le famiglie! L’opera è diretta da Joel Crawford e Januel Mercado, dalla durata di 100 minuti. Dopo 11 anni del primo titolo, veniamo catapultati nuovamente in un’avventura del coccoloso e coraggioso Gatto con gli Stivali che ora più che mai deve fare i propri conti con la sua vita.

La morte incombente e la vita eterna

Il sequel si eleva rispetto al suo predecessore, ma anche dalla stessa saga di Shrek in termini di tematiche trattate. Infatti, il film sin dai primi minuti esplicita allo spettatore la voglia di raccontare il percorso di ogni essere umano e soprattutto la paura della morte. Il Gatto con gli Stivali ha esaurito otto vite e ora gli rimane soltanto una. Non può, quindi, permettersi di fare scivolone o rischiare troppo. Vediamo il Gatto affrontare una sorta di vecchiaia mista a depressione, situazioni che non capitano spesso in prodotti del genere. Ed ecco che il nostro protagonista viene a scoprire di un elemento magico, l’oggetto del desiderio che mancava nella nostra favola: una stella caduta nella Foresta Oscura, quest’ultima chiaramente metafora della Divina Commedia di Dante. L’astro celestiale possiedere l’abilità di realizzare il più grande desiderio di chi lo incontra, così il Gatto vede un’opportunità per riavere le sue vite ormai perse, una sorta di elisir per la vita eterna.

Purtroppo il nostro amico felino dovrà affrontare alcuni pericolosi nemici come Riccioli d’Oro, i tre Orsi, Jack Horner e il più spietato il Grande Lupo Cattivo, il quale si presenta come la versa personificazione della Morte che incombe sul Gatto. Ad aiutare il Zorro felino ci pensa Kitty Zampe di Velluto e Perro, un piccolo cagnolino travestito da gatto che non vede l’ora di iniziare un’avventura.

Più profondi e divertenti che mai

Se già con Shrek e lo spin off abbiamo conosciuti personaggi molto divertenti che nascondevano inoltre una grande profondità, ora in questa nuova opera è tutto più evidente. Vediamo la crescita del Gatto insieme al livello di maturità dei co-pratagonisti senza lasciare la leggerezza e la semplicità che portano a momenti divertenti e adatti a tutta la famiglia. Così come abbiamo la presenza di un personaggio comic relief, ovvero, Perro che ci ricorda il fedele Chiuchino di Shrek. I cativi di Il gatto con gli stivali 2: L’ultimo desiderio paiono più malvaggi, ma soprattutto più realistici e vicino a problematiche a noi ormai conosciute come la morte stessa.

Animazione innovativa e fiabesca

L’animazione segue la linea dei precedenti prodotti portando però con sé un’aria fresca e innovativa. I disegni si ispirano a quelli tipi delle fiabe, infatti, molto spesso sembra che siano delle vere tavole a prendere vita. I movimenti sono fluidi e naturali, i colori ricchi così come i dettagli. Gli sfondo tendono a staccarsi un attimo dai personaggi per fornire quel risalto più alle loro espressioni e movenze. Un ottimo risultato che potrebbe ispirare altre opere della stessa DreamWorks e anche delle case di animazioni concorrenti.

Il gatto con gli stivali 2: L'ultimo desiderio è un film d'animazione non si limita soltanto a farti divertire ed emozionare, ma soprattutto infonde diversi tipi di riflessioni adatte sia ai più piccoli che ai più grandi, i quali riceveranno messaggi diversi e forti.

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