Primordial di Lemire e Sorrentino – Recensione

Dopo la spaventosa Gideon Falls, Jeff Lemire e Andrea Sorrentino sono tornati a collaborare con Primordial, una miniserie distopico-fantascientifica che ci riporta al periodo della Guerra Fredda. In quegli anni USA e Unione Sovietica si sfidavano a distanza in una corsa allo spazio che doveva portare alla scoperta di nuovi pianeti e forme di vita. Con questo obiettivo in mente, nel 1957, l’Unione Sovietica lanciò nello spazio la cagnetta Laika e due anni dopo furono gli USA a spedire nell’orbita terrestre due scimmie, Able e Baker. Purtroppo solo quest’ultime rientrarono vive nell’orbita terrestre.

LA DISTOPIA DI PRIMORDIAL

A questo punto, Lemire e Sorrentino introducono nella loro storia l’elemento distopico. In Primordial entrambe le missioni sembrano fallimentari e nessuno dei tre animali riesce a tornare a casa. In realtà gli animali non sono morti, ma sono stati rapiti da qualcosa di alieno. Dovranno quindi cercare il modo per fuggire e tornare sulla Terra. Nel frattempo, è il 1961, il governo degli USA ha rinunciato ai viaggi spaziali e il Dottor Pembrook dell’MIT arriva in una Cape Canaveral ormai deserta. Qui, mentre raccoglie informazioni, scopre qualcosa di inaspettato in un documento che mostra il battito cardiaco di Able e Baker alcuni minuti dopo la loro presunta morte. Spinto dalla curiosità, inizierà a indagare, finendo nel mirino di un’organizzazione misteriosa e iniziando a collaborare con la scienziata russa Yelena Nostrovich. Sembra infatti che la stessa situazione si sia verificata anche con Laika.

Il 1961 di Primordial è diverso da quello che conosciamo storicamente. Nixon è ancora il presidente e questo cambiamento fa sì che i rapporti tra USA e URSS siano ancora molto tesi. Inoltre, entrambi i viaggi spaziali sono fallimentari e questo pretesto crea un punto di contatto tra i personaggi americani e sovietici, sia animali che umani.

TRA IL CIELO E LA TERRA

La storia procede su due binari paralleli, alternando da una parte la missione di Pembrook e Yelena nel 1961 e dall’altra l’incontro degli animali con qualcosa di alieno. E proprio in queste scene Sorrentino sfoggia tutta la sua immensa creatività dando vita a tavole che vi lasceranno a bozza aperta. La creatura non sembra avere una forma ben precisa e il disegno veicola perfettamente le sensazioni provate dalle tre cavie. Nel contatto con questa entità gli animali sviluppano maggiori facoltà di pensiero e cercano un modo per tornare a casa dimostrando grande forza di volontà e cooperazione. Al contempo, il lato più spy-story della vicenda, ambientato tra gli USA e Berlino, è sicuramente interessante ma forse meno emotivamente coinvolgente.

Passato, presente e futuro si intrecciano in maniera perfetta e ci catturano in un’atmosfera unica che porta a non voler alzare dagli occhi dalle pagine. Attraverso i flashback, Lemire vuole soffermarsi sulla brutalità delle azioni dell’uomo nei confronti di questi animali. Quelle che per tanti erano solo cavie da laboratorio si dimostrano umane tanto quanto, se non più di noi. Come Laika, partita due anni prima di Able e Baker, che grazie all’arrivo delle due scimmie ritrova la forza di cercare una via di fuga per tornare sulla Terra e riunirsi con la donna che l’aveva accudita con amore.

UNA STORIA EMOZIONANTE

Saranno tante le domande che vi frulleranno in testa durante la lettura, ma non aspettatevi di avere ogni risposta. Lemire e Sorrentino vogliono puntare soprattutto sul lato emotivo di questa storia…e ci riescono in maniera perfetta. Bastano poche pagine per farci empatizzare subito con i tre animali anche grazie al talento di Sorrentino nel veicolare i sentimenti tramite le espressioni e la gestualità dei personaggi.

Inoltre, con il passare dei capitoli il racconto del viaggio spaziale e l’indagine si fanno sempre più serrati e imprevedibili, fino a un finale che chiude il tutto con un messaggio di speranza e che farà commuovere molti lettori.

Primordial è un volume che divorerete in poco tempo ma che vi travolgerà in un vortice di emozioni, lasciandovi spesso a bocca aperta. Una trama che sembrerebbe semplice, ma che nelle mani di Lemire e Sorrentino diviene un’opera d’arte grazie a personaggi perfettamente caratterizzati e a tavole oniriche e distorte. Un bel viaggio, che seppur breve, non potete assolutamente perdervi e proposto da Bao Publishing in un’edizione come al solito perfetta, arricchita da un sostanzioso apparato redazionale.

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Jeff Lemire e Andrea Sorrentino uniscono distopia e fantascienza per dare via a una storia emozionante e coinvolgente. Incredibile come i due fumettisti riescano a creare un piccolo capolavoro anche da quella che sembrerebbe una trama piuttosto semplice...assolutamente da non perdere!

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