Avatar: la via dell’acqua, la recensione

Dal 14 Dicembre al cinema!

Avatar la via dell’acqua è finalmente arrivato nelle sale! L’attesissimo sequel di Avatar, che nel 2009 si affermò come il film con maggiori incassi della storia del cinema è arrivato. James Cameron sarà riuscito a tener testa alle enormi aspettative che ruotavano intorno al film e al franchise: dopo tredici anni di interminabile attesa? Scopriamolo insieme.

Una rivoluzione mancata?

Non fraintendeteci il film è un ottimo: intrattiene, coinvolge ed emoziona lo spettatore. Ma forse dopo tredici anni d’attesa, dopo così tanta attesa e tanto parlarne: un ottimo film non basta. Serviva forse quella marcia in più, quel guizzo in più che è mancato a nostro avviso. La storia è una bella storia, solida e con poche sbavature, ma in alcuni passaggi è forse un po’ telefonata. Inoltre il film soffre sfortunatamente di una parte centrale un po’ prolissa e lenta. Quest’ultimo elemento è forse discolpabile perché questo film è un film di transizione. Un film che deve costruire tanto, che deve necessariamente mettere tanta carne al fuoco, introducendo: trame, sottotrame e personaggi propedeutici ai film successivi. Forse un montaggio più breve avrebbe premiato? A nostro avviso tre ore si sono rivelate tanto necessarie allo sviluppo del film,quanto a tratti pesanti da digerire.

Trama senza spoiler

Jake Sully ora ha una famiglia su Pandora insieme a Ney’tiri. Una famiglia numerosa che è pronto a proteggere ad ogni costo. Quando gli umani tornano in forze per colonizzare il suo pianetta d’adozione, la guerra è l’unica scelta. Ma la guerra è rischiosa e mette a rischio l’incolumità della sua famiglia. Jake decide dunque di abbandonare la foresta e il suo titolo per proteggerla; a maggior ragione quando un redivivo nemico del passato inizia a dargli la caccia: per chiudere i conti una volta per tutte. Ma dove andare? C’è un popolo, parente dei Na’vi che vive in un sistema di isole in armonia con il mare. Sully e la sua famiglia saranno accolti o respinti da questo gruppo dagli usi così diversi? Sapranno adattarsi a questa nuova vita lontana da casa? Questo luogo sarà abbastanza lontano per fuggire dall’ombra della guerra: oppure questa si rivelerà inevitabile?

Le principali tematiche trattate

Qui arriviamo ad uno dei punti forti. Le tematiche sono tutte interessanti e ben sviscerate. La famiglia: la responsabilità di essere genitori e i sacrifici che un genitore deve fare per proteggerla. Ma non una famiglia qualunque: una famiglia allargata, fatta di tanti elementi figli naturali, adottati na’vi e umani, unita da un legame fortissimo. La famiglia come debolezza, la famiglia come forza. La difficoltà di crescere nell’ombra di un padre importante e protettivo. Il tema dell’integrazione, in una nuova cultura, con i pregiudizi e le diffidenze del caso, ma anche di come queste si possano superare diventando un unico popolo. Ancora presente ma più sfumato il tema dello sfruttamento coloniale di Pandora: metafora dello sfruttamento spietato di molte note multinazionali. L’orrore della guerra e i suoi mali. L’orrore della caccia ai grandi cetacei. L’arroganza degli uomini che sottovalutano l’intelligenza di taluni animali, ritenendosi superiori per partito preso.

Un nuovo Bioma e il 3D

Non compiamo solamente un grande salto temporale, ma ci spostiamo in nuovo bioma quello del mondo acquatico di Pandora. Un mondo ricchissimo di crature, piante acquatiche e segreti. Perché l’acqua è ciò che ci unisce: l’elemento da cui nasciamo e a cui torniamo, congiunge la vita alla morte, la luce al buio. Un mondo bellissimo che la fotocamere di Cameron ci fa esplorare nel minimo dettaglio: con delle riprese subacque incredibili. Tutto è valorizzato da un ottimo uso del 3D, una tecnologia che che Cameron ha lanciato e che sa usare magistralmente. Come ci disse durante la prima intervista: il 3D non rende un film mediocre un grande film, ma può rendere un ottimo film eccezionale, esaltandone le qualità. Bene dopo aver visto il film possiamo confermare le parole del regista.

Musiche, riprese e il sangue

Le musiche sono un’altra grandissima vetta per questo film: accompagano magistralmente tanto l’epicità quanto il dramma. Come già accennato le riprese sono ottime sott’acqua, ma anche nel raccontarci i volti dei protagonisti rigati dalle emozioni che vivono. Cameron non sbaglia nemmeno le scene d’azione: mai confuse nonostante la grande mole di personaggi e di mezzi tecnologici utilizzati nel film. L’uso di piani e contropiani è ottimo. Ma c’è un ma, ovvero che manca un guizzo: una scena memorabile. Inoltre nonostante le intense scene di combattimento che caratterizzano l’inizio e la fine, manca forse un pò il sangue, che avrebbe reso le scene più cruente e accattivanti. Da Avatar la via dell’acqua ci si poteva aspettare di più? Forse, ma comunque Cameron è tre spanne sopra i 3/4 dei registi.

Prove attoriali e comicità

In Avatar la via dell’acqua tutti gli attori sono in parte. Si vede un loro forte coinvolgimento emotivo, che era trasparso già durante l’anteprima stampa, dalle dichiarazioni dei protagonisti. I personaggi sono ben scritti e ben caratterizzati: ognuno con una sua dimensione e identità ben definita. Non ci sono personaggi banali: sono tutti funzionali alla narrazione e con un carattere forte che li identifica, rendendoli accattivanti. Si vede il grande lavoro preparatorio dietro al film: per realizzare soprattuto le scene acquatiche. La comicità banale e pressocché assente, niente battutine: di cui francamente non ne sentiamo la mancanza.

Conclusioni

Avatar la via dell’acqua non è un capolavoro, ma un ottimo film di congiunzione che pone le basi per i due film successivi. Un film non perfetto ma ampiamente convincente. Non una rivoluzione ma comunque una grande vetta. Un film dunque che vi consigliamo di andare a vedere, ma moriggerando le aspettative: considerandolo semplicemente un ottimo film di fantascienza, con tanti punti di forza e qualche punto debole.

Avatar la via dell'acqua non è un capolavoro, ma un ottimo film di congiunzione che pone le basi per i due film successivi. Un film non perfetto ma ampiamente convincente. Non una rivoluzione ma comunque una grande vetta. Un film dunque che vi consigliamo di andare a vedere, ma moriggerando le aspettative: considerandolo semplicemente un ottimo film di fantascienza, con tanti punti di forza e qualche punto debole.

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