Red Room – The Antisocial Network di Ed Piskor

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Dopo averci raccontato la storia dell’hip hop con Hip Hop Family Tree e dei mutanti Marvel con X-Men: Grand Design, stavolta Ed Piskor dà vita a una storia horror pulp che vi farà accapponare la pelle. Panini Comics ci propone Red Room – The Antisocial Network, volume che contiene i primi quattro numeri pubblicati in originale da Fantagraphics.

OMICIDI IN DIRETTA

Chiunque avrà sentito parlare almeno una volta del dark web, l’altra faccia di internet nella quale si compiono atti criminali e nella quale potreste trovare nefandezze di ogni sorta. In questo mondo oscuro l’ultima moda sono le “red room”, dirette streaming che permettono agli utenti di assistere a brutali omicidi. Il pubblico sembra sempre in continua crescita e il pagamento in criptovalute rende le transazioni irrintracciabili. Ma chi sono i carnefici e le vittime di questo orrore?

L’approccio di Ed Piskor sembrerebbe avvicinarsi a una serie antologica, nella quale ogni episodio racconta una storia autonoma con diversi protagonisti. In realtà non mancano comunque elementi ricorrenti che creano anche un’evoluzione della trama orizzontale e rimandano agli episodi precedenti. Personaggi inizialmente solo accennati finiscono per essere al centro della scena e, dopo quattro episodi, è evidente come l’autore abbia ancora moltissimo da raccontare su questo mondo oscuro delle Red Room.

Non mancano sicuramente gli omicidi efferati, fulcro della narrazione e sviluppati con grandi dettagli per diverse vignette. In questi casi le tavole si dividono in riquadri che simulano una diretta streaming e ci mostrano ai lati i commenti degli utenti, il titolo della trasmissione e l’ammontare delle donazioni. Durante la lettura viene spontaneo pensare a Twitch, ritrovando in queste Red Room una versione completamente traviata e brutale della celebre piattaforma.

MODERNO MA NOSTALGICO

Considerata la presenza di questi nuovi mezzi tecnologici, Red Room potrebbe essere considerata una serie moderna e attuale. In parte lo è sicuramente ma è evidente come voglia essere prima di tutto un tributo nostalgico a una narrazione che era in voga negli anni ’80/’90. Quelle storie pulp esagerate e non adatte ai deboli di cuore che portano il nome di autori come Wes Craven, Clive Barker o David Cronenberg. Se avete in mente ad esempio Hellraiser, potete immaginare l’estetica e la violenza che troverete in alcune sequenze di Red Room.

Quando internet era ancora poco diffuso ed evoluto, esisteva un mercato per questi contenuti tramite gli snuff movie. Video che mostravano torture e omicidi venduti tramite VHS in canali alternativi e illegali per sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine. Proprio nel primo numero è presente una sequenza molto interessante di alcune tavole nelle quali si ripercorre la storia di questo mondo criminale.

Anche lo stile di disegno di Piskor richiama l’estetica del mondo underground dal quale l’autore proviene e le storie anni ’80/90 di autori come James O’Barr, Michael Zulli o Kevin Eastman. Fumettisti che hanno dato il loro meglio tramite il bianco e nero, in storie adulte e che mostravano la violenza senza edulcorarla. L’autore passa perfettamente da tavole con una griglia classica a soluzioni più elaborate seguendo il flusso della narrazione e adattandole al contesto sempre abbondando di dettagli.

CONSIGLIATO?

Red Room è una storia nella quale la violenza è davvero efferata e imprevedibile nel suo essere sempre più estrema capitolo dopo capitolo. Quindi se siete deboli di cuore o, giustamente, provate fastidio nel vedere scene molto cruente tenetevi ben alla larga da questo fumetto! Per tutti gli altri, dopo un inizio piuttosto confuso durante il quale è difficile capire cosa voglia raccontare l’autore, la storia prende il via e riesce ad alternare perfettamente le lunghe scene degli omicidi delle red room con una trama semplice ma che riserva ottimi colpi di scena.

Il volume è corredato da un lungo apparato redazionale con una prefazione di Ed Piskor, uno sketchbook, l’intera prima bozza del capitolo uno e un commento dell’autore tavola per tavola per i quattro capitoli. Il tutto serve ad avere un quadro generale e capire anche i riferimenti dai quali nasce Red Room.

Sembra che l’autore voglia realizzare altri capitoli di questa storia ed è sicuramente una bella notizia…però spero che se la prenda comoda perché vorrei prima togliermi dalla testa alcune scene di questo volume (tipo quella della copertina!).

Pagine: 208
Formato: 17×26
Contiene: Red Room (2021) #1/4
Prezzo: 26€

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Con Red Room, Ed Piskor dà vita a una storia horror pulp che vi farà accapponare la pelle. Quattro capitoli autonomi ma che contengono alcuni elementi che richiamano i precedenti e creano una trama orizzontale e ci fanno intravedere un mondo di brutalità ancora tutto da esplorare.
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