La serie di Assassin’s Creed ha subìto una forte rivoluzione all’epoca di Origins. Da action open map, il capitolo ambientato in Egitto e quelli successivi sono diventati rpg open world (quasi) puri. Parliamo di centinaia di ore per esplorare tutta la mappa e completare ogni missione offerta da Ubisoft.
Sorprende quindi sapere che Assassin’s Creed Mirage tornerà alle meccaniche abbandonate nel 2015 con Syndicate, ma cosa ha spinto gli sviluppatori di Montreal a tornare, almeno per il momento, sui propri passi? La risposta pare semplice: hanno ascoltato la richiesta dei fan. A quanto pare, molti sono stanchi di ambienti sterminati sì, ma vuoti. Le statistiche dicono che solo una piccola porzione arriva a completare al 100% tutto ciò che gli ultimi capitoli hanno da offrire. Questo ha portato Ubisoft ha proporre un’esperienza più intima e limitata. Sarà la scelta vincente?
Vi ricordiamo che Assassin’s Creed Mirage non ha ancora una data di uscita ufficiale. Il gioco è previsto per la metà del 2023 ma non sono esclusi ritardi. In tutto questo, l’uscita è confermata su Playstation 4, Playstation 5, Xbox Series X|S, Xbox One e PC. La storia seguirà la vita di Basim, personaggio già visto in Valhalla, e la sua esperienza nella setta degli Assassini.
E voi, cosa ne pensate? Siete contenti di questo ritorno alle origini della serie o credete che la formula open world sia più adatta per il gioco Ubisoft? Fatecelo sapere qui sotto nei commenti e non dimenticate di seguirci su Nerdpool.it per ulteriori aggiornamenti su questo e su molti altri argomenti nerd!