The Fabelmans: la recensione del film più intimo e profondo di Spielberg

The Fabelmans è il film che Spielberg ha dedicato alla sua grande passione, al suo amore, al cinema. Una pellicola semi-biografica che racchiude tutta la poetica del regista e che qui da il suo massimo per regalare ai fan ed agli appassionati, uno dei suoi lavori più autoriali

Un messaggio d’amore per il cinema. Solo con questa frase si può descrivere The Fabelmans, il nuovo film di Steven Spielberg che ha recentemente trionfato ai Golden Globe. La pellicola ha vinto il premio come miglior film drammatico e quello per la miglior regia. Sicuramente si candida come uno dei possibili vincitori ai diversi premi, ed in ambito Oscar avrà sicuramente la sua gratificazione. The Fabelmans non è stato molto apprezzato dal pubblico, in quanto al botteghino è stato quasi in flop, ma per Spielberg importa poco, in quanto il regista voleva realizzare questa pellicola da molto tempo.

Sammy e Mitzi (Michelle Williams) in una scena del film

In apertura del film, il regista ha voluto omaggiare gli spettatori, spiegando come questo sia stato concepito per la sala. Proprio l’amore per il cinema, come spiega Steven Spielberg, lo ha fatto diventare il grande autore che è oggi. Il regista ha lanciato un messaggio a tutti, sottolineando come proprio la settima arte sia sempre stata al centro della sua vita, dedicando il film ai suoi genitori ed alla sua famiglia in generale.

The Fabelmans è la nascita di una passione, che lo accompagnerà per tutta la vita

Il film si ispira alla vita del regista, infatti sono molte le similitudini con l’infanzia di Spielberg e quella del giovane protagonista, Sammy. Proprio come il ragazzo di The Fabelmans, Spielberg girò il suo primo film in casa, e come nella pellicola, si intitolava “Il Più Grande Spettacolo del Mondo”. Il primo film girato con la 8mm da Spielberg è basato proprio su un treno giocattolo, come vediamo nel film. Anche nella vita reale la mamma gli suggerì di realizzarne un video. In questo modo, il piccolo Sammy lo poté rivedere quante più volte voleva.

The Fabelmans

Tutti i film che vediamo girati da Sammy nella pellicola sono gli stessi realizzati dal regista durante l’infanzia. Lo stesso Spielberg ha dichiarato di averli girati anche meglio di quanto fatto da giovane. A soli 13 anni, realizzò anche un film di guerra di 40 minuti con i suoi amici, intitolato Escape to Nowhere, proprio come si vede in The Fabelmans.

il grande amore che il regista ha per il cinema nasce fin da bambino, alimentato anche dalla madre che lo ha sempre consigliato e spronato. Come il piccolo Sammy, Spielberg ha iniziato giovane, e molto spesso ha messo davanti a tutto proprio il cinema. Una passione per la settima arte che lo ha completamente pervaso e sopraffatto, cosa che viene sottolineata anche dallo Zio Boris, artista in un circo anche nella realtà.

Una regia degna del miglior Spielberg, e delle interpretazioni stellari

Steven Spielberg in The Fabelmans, ha messo in scena una regia strepitosa, che sottolinea spesso i momenti tristi del giovane Sammy, ad esempio durante la sua adolescenza, quando viene preso di mira e diventa vittima di bullismo a scuola da dei ragazzi che lo chiamavano sporco ebreo. Una scena intensa, tutta in piano sequenza. La camera segue Sammy mentre tenta di fuggire dal gruppetto di bulli che lo stanno circondando. Un momento d’impatto che sottolinea la difficoltà del ragazzo a crescere in un ambiente dove veniva sempre deriso e preso in giro.

Regia che raggiunge il suo apice negli ultimi minuti del film, dove vediamo finalmente il giovane Sammy raggiungere il suo sogno. La sequenza finale è bellissima e senza aggiungere troppo per evitare spoiler, riguarda l’orizzonte e l’inquadratura perfetta da usare in un film.

Uno dei personaggi più importanti in The Fabelmans, è lo Zio Boris. Ispirato al vero zio di Spielberg, che si chiamava sempre Boris e lavorava in un circo. In pochi minuti di apparizione, Judd Hirsch, trasmette benissimo la voglia di vivere l’arte e di lavorare con essa da parte di Spielberg. Prevede, inoltre, per il giovane Sammy un futuro radioso nel mondo del cinema, a discapito degli altri interessi sia affettivi che familiari.

La mamma di Sammy, Mitzi, è interpretata da Michelle Williams, che ha messo in scena una delle sue migliori interpretazioni, impersonando la madre di Spielberg in modo impressionante. Trasmettendo alla perfezione il suo amore per il piano e la musica, intervallando momenti di tristezza dovuti ai problemi coniugali tra lei ed il marito, ad altri di grande forza e amorevolezza in cui consola e consiglia il figlio, incoraggiandolo a continuare la sua passione.

Il padre di Spielberg, qui è impersonato da Paul Dano. Un uomo sempre impegnato con il lavoro ed ossessionato dalla tecnologia, che lo porterà lontano dalla famiglia non solo fisicamente ma soprattutto emotivamente. Quello che vediamo nel film riguardante il padre, è quasi del tutto reale, Arnold Spielberg era veramente un ingegnere elettronico, un genio del settore che ha trasformato la tecnologia.

Un finale d’impatto per un regista che ha lasciato il suo segno indelebile sul cinema

In The Fabelmans troviamo uno Steven Spielberg nostalgico, che ha voluto omaggiare quello che per lui è la cosa più importante, il cinema. Realizzando un film semi-biografico, ha messo al centro la sua famiglia, in particolare sua madre ed il suo amore e la passione per l’arte.

Steven Spielberg è tornato sulla cresta dell’onda, con un film meno commerciale del solito, più personale e molto autoriale. La speranza è che sia un grande successo, ma al regista va bene così, in quanto era ciò che aveva in mente di realizzare da moltissimo tempo, e poco importa se non sarà un successo al box office.

The Fabelmans è la nascita di un amore da parte di un bambino per il cinema, la sua passione, la sua vita. Steven Spielberg ha voluto omaggiare la cosa che ha più cara al mondo, insieme alla sua famiglia in un semi-biografico che racchiude l'essenza del cinema stesso, caratterizzato da molti momenti che hanno segnato la vita di Spielberg stesso, soffermandosi su snodi importanti della sua vita che hanno contribuito a farlo diventare ciò che è oggi. Dalla madre, artista estrosa e poco compresa dal padre, uomo geniale e comprensivo che mette la famiglia prima di ogni cosa, Spielberg ha omaggiato la sua famiglia, un ritratto perfetto di tutto ciò che lo ha fatto crescere e prendere coscienza della strada da seguire.

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