From the red fog 1 – Recensione

Nello sconfinato mondo dei manga, spesso, risulta difficile riuscire a distinguersi, specialmente se non vi è qualcosa capace di colpire immediatamente. Non è questo il caso di From the red fog, il nuovo manga pubblicato da Star Comics, che ringraziamo per averci fornito una copia.

Oscurità

Nell’Inghilterra del XIX secolo facciamo la conoscenza di Ruwanda, un bambino segregato in uno scantinato dalla madre. Lui si trova lì perché la sua esistenza non è registrata e, nel mentre, le uniche persone con le quali ha a che fare sono le sue diverse governanti e i cadaveri che sua madre porta in quel luogo.

Ruwanda riesce a fuggire quando sua madre viene aggredita e, da quel momento, si ritrova nella povertà totale. Il suo talento unico viene notato da più persone e una in particolare decide di prendersi cura del ragazzo perché è convinto che sarà lui a cambiare il mondo.

Bilanciamento

Mosae Nohara è il mangaka che si occupa di tutta l’opera. Il mondo delineato dall’autore è tetro, ma riesce a mescolare in maniera omogenea caos e ordine, luce e oscurità.

I disegni, grazie anche alle forti dosi di nero, sono disturbanti, specialmente nelle scene più cruente. Queste tavole sono perfettamente bilanciate dai momenti di vita vissuta in uno spettro di normalità. Possiamo notare, infatti, come l’eleganza tipicamente inglese prenda il sopravvento e le linee diventino più morbide e sinuose.

Un tetro mondo

From the red fog non è un’opera adatta a tutti. Sin dalla prima pagina si può capire che la storia avrà tematiche adulte, certamente non adatta a tutti. Gli omicidi, spesso brutali e splatter, sono il motore dell’opera che progredisce a un buon ritmo e trascina il lettore nel suo oscuro, disturbante mondo.

Ruwanda e il suo “sorriso”.

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From the red fog è una piacevole sorpresa, la sua natura così fortemente oscura e disturbante lo rende però una lettura non adatta a tutti. Ci sono alcuni momenti più leggeri che provano a bilanciare l’opera, ma con scarsi risultati perché l’aria opprimente e tetra dell’opera resta comunque percepibile. Lo consigliamo agli stomaci forti e agli spiriti indomiti poco impressionabili.

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