Creed III: la recensione

Non puoi fuggire... Dal tuo passato!

Adonis Creed ha tutto dalla vita. Dopo aver scalato le vette della box professionistica fino ai massimi livelli, ora si è ritirato. Ha una bella moglie, una figlia da crescere in una casa sontuosa sulle colline di LA. Una vita perfetta in apparenza. Ma in realtà un senso di vuoto attanaglia Creed. Egli è infatti prigioniero della sua quotidianità e di una villa, che come il Vittoriale di d’annuziana memoria, è ricolma delle vestigia del suo glorioso passato. Ma quando una vecchia conoscienza riemerge improvvisamente, tutto potrebbe essere rimesso in gioco.

Fantasmi del passato

Quando i fantasmi del passato si materializzano, potrebbero assumere le spoglie di un amico perduto. Così Creed riaccoglie ingenuamente il vecchio amico fraterno nella sua vita, dopo che questi ha trascorso vent’anni dietro alle sbarre. L’ex galeotto ed l’ex promessa della box però non vuole denaro dal nsotro eroe, ma una chance per vincere il titolo mondiale: suo pallino da sempre. Ma è vecchio e senza nessuna esperienza professionistica. La cosa sembrebbe impossibile dunque, almeno che… Un evento fin troppo fortuito, non liberi un posto per la vecchia promessa. Quali oscure intenzioni muovono il suo desiderio di rivalza?

Il potere dell’odio

L’ex migliore amico tornato sotto mentite spoglie, è spinto dal risentimento che nutre verso Creed che percepisce come un impostore, che ha vissuto la vita che egli invece avrebbe meritato. Possiamo parlare di un vero e proprio antagonista, consuamato dal risentimento e dal rancore. Brutale nello stile di lotta e pronto a distruggere la vita che Creed si è costruito. Adonis quindi, per salvare il suo onore e la sua famiglia, dovrà rimandare il pensionamento rindossando nuovamente i guantoni. Sarà in grado di rimettersi in forma e di battere con la testa e con i pugni i fantasmi del suo passato?

Una trama solida

Il motivo per cui questo film ci ha particolarmente convinto, è la solidità della trama. Gli incontri di box non sono un mero pretesto, ma vi è una precisa costruzione di trama che porta ad un escalation della tensione tra i due protagonisti. Nulla è campato in aria, ma c’è uno sviluppo coerente della narrazione. Certo da metà film si intuisce cosa accadrà, ma non vi sono particolari forzature o buchi di trama.

I personaggi e una doppia vita da vivere…

I personaggi sono ben scritti e tutti funzionali alla trama. La madre di Creed ad esempio: che per proteggere il figlio gli nasconde le lettere dal carcere dell’ex migliore amico, la moglie interpetata da Tessa Tompson, che ha il ruolo di bussola morale ecc. Ma ovviamente i due personaggi con maggiore lustro sono: L’antagonista, e Creed che viene molto approfondito dal punto di vista psicologico. Questo terzo capitolo rappresenta infatti il momento della maturità per Adonis, una perfetta chiusura per la trilogia, ma anche un ottimo ponte per potenziali seguiti. Creed infatti, durante il film, avrà l’onere di trovare un compromesso tra la sua vita privata e la nostalgia per il ring.

Regia e musiche

Alla regia troviamo lo stesso Micheal B Jordan, che a nostro avviso ha fatto un ottimo lavoro. Attraverso un montaggio ben riuscito il film dura il giusto e non ha particolari tempi morti. Le scene di combattimento a tratti molto cruente, sono ben girate, con la telecamera in grado di inquadrare a modo: il movimento e le mosse dei due combattenti. L’uso del rallentatore, esalta le scene topiche spettacolarizzando il confronto sull’arena. Le musiche davvero centrate creano la giusta dose di adrenalina, senza risultare eccessivamente stucchevoli o invadenti. Il tutto costituisce una miscela ben bilanciata che rende il film godibilissimo.

Il grande assente

Questo è il primo film della saga in cui non compare a schermo, nemmeno per un minuto, Silvester Stallone. Innegabile il ruolo che ha avuto Silvester nella costruzione di una saga pluridecennale e intragenerazionale, che ha avuto alti e bassi, ma che è ormai nella storia del cinema. Ma dobbiamo ammettere che nonostante la grande eredità dell’attore, in questo film non si avverte la sua assenza. Questo infatti si regge pienamente sulle sue gambe, e possiamo definire come riuscita, l’operazione di svecchiamento del franchise. Questo aldilà delle polemiche intorno alle proprietà intellettuali della saga.

Conclusioni

Creed è un film ben scritto, ben girato e ben montato. Un film coerente, che diverte, emoziona e intrattiene. Non originalissimo certo, ma che funziona come film di intrattenimento per il grande pubblico. Non possiamo che consigliarvene la visione!

A presto e alla prossima recensione!

Un film intrattenente, ben girato e con delle scene di combattimento spettacolori! Vi travolgerà in un crescendo di emozioni e tensione. Ma soprattuto vi racconterà di un lato inedito di Creed ... che anche lui credeva di aver seppellito. Rimarrete inoltre stupiti per l'ottima regia e montaggio dello stesso Jordan.

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