Era Ora: la recensione della nuova commedia italiana su Netflix

Dal 16 marzo è disponibile su Netflix una nuova commedia italiana, Era Ora. Il film diretto da Alessandro Aronadio è un dramedy dai toni romantici e dolceamari. Edoardo Leo interpreta Dante, il personaggio protagonista, avendo maturato una grande esperienza nel genere della commedia, con esperienze precedenti che includono La dea fortuna, Perfetti sconosciuti e il recente I migliori giorni. Il cast coinvolge anche Barbara Ronchi, Mario Sgueglia, Francesca Cavallin e Ray Degan. Al centro della trama troviamo una storia romantica tra un lavoratore ostinato e un’artista, ma l’equilibrio si incrina quando Dante prende consapevolezza del tempo che passa velocemente, dando così origine a una storia surreale. Di seguito, potete trovare la sinossi e il trailer di Era Ora:

In questo dramedy uno stacanovista che va sempre di fretta si accorge che ogni giorno la sua vita va avanti di un anno e dovrà trovare il modo per fermare il tempo.

Ecco la recensione senza spoiler del film:

Il tempo fugge

Il concetto fondamentale su cui si basa il film è la fuga inesorabile del tempo. Il modo di dire “gli anni sono volati” diventa una problematica realtà per Dante. Il protagonista conduce una vita molto frenetica tra gli impegni di lavoro e quelli familiari, fino a rovinare la sua relazione con la fidanzata Alice (Barbara Ronchi). Vivere per lavorare o lavorare per vivere? La sua routine è molto classica, non sembra difficile immedesimarsi. Il film propone una riflessione malinconica sul tempo che fugge e soprattutto sulle persone che lo sprecano senza rendersene conto, troppo immerse nella fretta di tutti i giorni. Forse un po’ didascalico e prevedibile, Era Ora trasmette un messaggio importante, simile al Carpe Diem di Orazio.

Il meccanismo con cui il film si sviluppa non è un vero e proprio loop: a partire dal suo quarantesimo compleanno, Dante si risveglia ogni giorno a distanza di un anno. Vive consecutivamente i suoi vari compleanni, vedendo via via la sua carriera e la sua famiglia cambiare rapidamente e senza avere ricordi degli anni saltati attraverso queste ellissi. Si tratta sicuramente di un sistema narrativo più originale rispetto al classico loop e anche la soluzione finale di tali alterazioni temporali non risulta scontata, non limitandosi a una semplice tabula rasa. I giorni del compleanno di Dante diventano via via più malinconici, mentre il tempo accelera in modo vertiginoso e il protagonista perde il controllo della sua vita.

Trama surreale o drammaticamente vera?

Come già accennato, la struttura del film si basa su un artificiò temporale, dando così origine a scene ontologicamente surreali. Ad esempio, le scene in cui Dante si sveglia e capisce che è passato un anno creano un interessante senso di straniamento. D’altro canto, però, il film rappresenta un aspetto terribilmente quotidiano e preoccupante della vita umana, soprattutto nella frenetica società contemporanea. La regia di Alessandro Aronadio tenta di rimanere fedele a queste diverse sfumature: nel maggior parte delle sequenze riesce nell’intento con inquadrature semplici ed essenziali. Solo in rari casi, le immagini faticano a trasmettere la carica emotiva delle scene, ad esempio quella che vede Dante e Alice in terapia di coppia, dove delle insolite inquadrature decentrate e tagliate smorzano la drammaticità.

La sensazione che hai del tempo che ti vola è perché non ti fermi mai.

Valerio

La casa di Dante e Alice ha un ruolo fondamentale nello sviluppo della trama. I cambiamenti dell’arredo e della disposizione dei mobili sono i primi indizi di un salto temporale, l’appartamento raffigura simbolicamente l’evoluzione del protagonista e delle persone che lo circondano. I dialoghi tra i personaggi risultano credibili e ben scritti, ad eccezione forse di una scena. Infatti, quando Dante accompagna sua figlia al parco-giochi, i due fanno una chiacchierata sul desiderio di passare più tempo insieme, senza fare nulla in particolare. Si tratta sicuramente di un passaggio denso di significato, ma il dialogo risulta poco plausibile, soprattutto per le frasi ad effetto formulate senza grande spontaneità.

Una commedia italiana

Era Ora presenta molti tratti tipici della commedia italiana contemporanea, dall’umorismo amaro al senso della famiglia. Edoardo Leo si muove con dimestichezza in questa atmosfera, interpretando con cura il carattere romantico e un po’ distratto del suo personaggio. Tuttavia, quando la sua vita si complica e gli mette di fronte l’eventualità di perdere persone care, l’attore dà vita alle preoccupazioni e alle angosce di Dante in modo abbastanza convincente, anche rispettando la personalità non particolarmente espansiva del protagonista. Una delle scene più impattanti da questo punto vista riguarda un dialogo tra lui e il suo amico Valerio (Mario Sgueglia), dopo che quest’ultimo gli annuncia una brutta notizia.

Come in ogni commedia che si rispetti, una storia d’amore ruba la scena. In questo caso, il film si concentra sulla relazione tra Dante e Alice: il film si apre proprio con la scena del loro primo incontro. Questa storia si sviluppa senza grandi sorprese, anche nel suo declino si mostra molto comune e umana. Non mancano, però, alcune scene romantiche, come quella che vediamo ripetersi più volte, quando Alice prepara tradizionalmente dei pan cake per il compleanno del fidanzato. Inoltre, l’ironia è un elemento abbastanza presente nel film, mai eccessiva, forse per lasciare spazio ai momenti malinconici sicuramente più presenti. Per quanto riguarda gli spunti ironici, il nome fantasioso della figlia di Dante e Alice è imperdibile…

Dal 17 marzo Era Ora è disponibile su Netflix.

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Era Ora invita il pubblico a cogliere l'attimo, presentando una storia in cui il tempo fugge ed ogni giorno trascorre come un anno. Con toni malinconici e capaci di far riflettere, il film si avvalora della calzante interpretazione di Edoardo Leo. Non mancano, però, elementi romantici e leggeri tipici della commedia italiana.

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