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L’attesa – Recensione

Ogni storia personale merita di essere raccontata, a maggior ragione quando questa si incrocia con la Storia. Questo semplice fatto, ci permette di capire realmente i reali drammi avvenuti durante i grandi avvenimenti storici e, teoricamente, evitare che questi si ripetano. Una testimonianza reale è al centro  de L’attesa, il nuovo fumetto di Keum Suk Gendry-Kim, pubblicato da BAO Publishing.

Appesa a un filo

Gwi-Ja è un’anziana signora che vive a Seoul, lei è la madre dell’autrice Keum Suk Gendry-Kim. Durante una delle sue uscite mattutine, incontra un’amica che la informa di aver ricevuto il messaggio da parte della Croce Rossa che le diceva che avrebbe potuto rivedere la parte della sua famiglia che si trova in Corea del Nord. Gwi-Ja aspetta anche lei di ricevere notizie in tal senso, appesa al sottile filo dello speranza di poter rivedere una vecchia parte della sua famiglia, ferma nell’attesa di una buona notizia. Quando poi sta tornando a casa, incontra un bambino con il suo cane: Calzino. Questo nome, riporta la mente di Gwi-Ja a molti anni fa, quando ancora abitava nella Corea del Nord nel 1937.

La vita di Gwi-Ja.

Due mondi

Keum Suk Gendry-Kim è l’autrice unica di questo fumetto che sembra una graphic novel ma, in realtà, è una splendida opera di graphic journalism. L’autrice sudcoreana unisce perfettamente nella sua narrazione elementi di narrazione e tecniche di disegno occidentali e orientali. La sua capacità di unire lo stile franco-belga con il disegno tradizionale asiatico a pennelli rende l’opera unica e fruibile da tutti. L’opera di ricerca per L’attesa è encomiabile, esattamente come lo era stato per Le malerbe, si percepisce la veridicità e il peso della storia raccontata.

In queste pagine possiamo notare come stili di disegno e narrazioni si mescolino perfettamente.

Non dimenticare

L’attesa è un fumetto che colpisce il lettore in maniera molto forte. Le emozioni che riesce a far provare sono potenti e genuine e noi, una volta terminata la lettura, abbiamo avuto difficoltà a trattenere le lacrime. La vera storia di una famiglia separata dal 38° parallelo ci permette di capire qualcosa che, per molti di noi, è così distante da impedirci di capire la reale portata di quanto successo durante la guerra di Corea. Questo genere di opere sono vere e proprie testimonianze storiche che devono essere lette, capite e tramandate così che queste tragedie non capitino mai più.

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L’attesa è più di un fumetto, è una testimonianza importante di come siano cambiate le vite degli abitanti della penisola coreana durante e dopo la guerra. La storia personale racconta anche la Storia, facendo sentire quelle emozioni che solo una testimonianza diretta riesce a trasmettere. Un’opera da leggere, capace di far capire la gravità di una guerra e che mostra come la speranza e l’amore siano forze capaci di farci andare avanti.

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