Barbie: l’attrice Hari Nef scrive una lettera emotiva sull’importanza del film

L’attrice di Barbie Hari Nef ha raccontato sui social media come è entrata a far parte del film. I fan hanno apprezzato molto la sentita lettera dell’attrice di Assassination Nation. Inizialmente, la Nef non avrebbe potuto recitare in Barbie a causa di un conflitto di programmazione. Tuttavia, l’attrice ha scritto alla regista Greta Gerwig e alla star Margot Robbie una lettera sulla sua situazione. L’attrice espone un caso convincente di inclusione e il significato personale dietro la condizione “bambola” nella cultura popolare. Naturalmente, nel corso degli anni ci sono state letture sfumate di Barbie. Date un’occhiata al suo messaggio qui:

Quando ho saputo di essere stata scritturata per il ruolo di Barbie nel film di Barbie, sembrava che forse non sarei stata in grado di partecipare al film a causa di un conflitto di programmazione. così ho scritto a Greta e Margot una lettera in cui le pregavo essenzialmente di modificare un po’ il programma. una parte di quello che ho scritto era:

Questo è un grande film, realizzato da un’équipe il cui lavoro ha avuto un ruolo non secondario nel coltivare il mio amore per le sedute al buio davanti ai grandi schermi per un’ora o due. Ma questa è solo una parte del motivo per cui voglio – il mio cuore dice “devo” – partecipare alla realizzazione di questo film. Le politiche identitarie e il cinema non sono la mia combinazione preferita, ma il nome BARBIE incombe su ogni donna americana. Barbie è lo standard, è la ragazza, è certamente la bambola. Io e le mie amiche – ok, sì, io e le altre mie amiche transgender – abbiamo iniziato a chiamarci “le bambole” un paio di anni fa, anche se la frase risale al linguaggio delle nostre antenate nella scena del ballo.

Ha scritto Hari Nef.

Le bambole. Forse è un tentativo di ratificare la nostra femminilità, di sorridere e sogghignare agli standard a cui siamo tenute come donne. È uno scherzo, naturalmente: “le bambole!”. Ma sotto la parola “bambola” c’è la forma di una donna che non è del tutto una donna – riconoscibile come tale, ma ancora falsa. La parola “bambola” è ambigua, affascinante; lo è e non lo è. Ci chiamiamo “le bambole” di fronte a tutto ciò che sappiamo di essere, che non saremo mai, che speriamo di essere. Urliamo il mondo perché la parola conta. E nessuna bambola è più importante di Barbie.

Cosa ne pensate delle dichiarazioni di Hari Nef? Andrete a vedere il film Barbie? Fatecelo sapere con un commento!

CORRELATI