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X-Men ’92: House of XCII

Nell’ormai lontano 1992 le televisioni statunitensi vedevano comparire per la prima volta gli X-Men, il grande gruppo di mutanti Marvel. Una serie animata entrata nell’immaginario collettivo, ha spianato la strada per tante altri adattamenti. Ancora oggi, vanta i migliori adattamenti di alcune saghe iconiche dedicate all’universo mutante. Per chi vi scrive, questo sarebbe il miglior adattamento animato mai creato, se non fosse stato fatto, negli stessi, Batman: The Animated Series.I mutanti di casa Marvel hanno recentemente visto il loro universo completamente rivisto grazie a Jonathan Hickman, capace di creare un nuovo immaginario con l’ultimo rilancio House of X/Powers of X. Ma cosa sarebbe accaduto se le storie intessute in questi ultimi tre anni fossero state create per quella fantastica serie animata? La risposta risiede in X-Men ‘92: House of XCII.

Una storia già scritta

I mutanti uniti affrontano le Sentinelle di Bolivar Trask su di un satellite artificiale, mentre la loro nuova nazione, nata sull’isola di Krakoa, viene visitata da alcuni ambasciatori. Proprio durante questa ispezione gli Amici dell’Umanità attaccano, ma vengono subito respinti dai mutanti a difesa della loro nuova terra.

La squadra dispiegata sul satellite, purtroppo, non riesce completamente nel suo intento di fermare Trask, inoltre, sono vittima loro stessi dell’esplosione della stazione spaziale. Questo fatto non ha molta importanza perché i mutanti, grazie ai cinque, hanno attivato il protocollo di resurrezione. La squadra è tornata al completo, ma Wolverine sente che un mistero aleggia sulla figura di Jubilee la quale risulta introvabile per tutti…

L’attacco al satellite orbitante delle Sentinelle.

Ingrati compiti

Steve Foxe è l’autore, e editor, chiamato a sceneggiare questo adattamento. Nonostante si noti l’amore per questi personaggi, Foxe non va oltre al compito di adattamento. Non c’è nessuna reale novità rispetto al ciclo di Hickman, fatto salvo per il naturale cambio di interpreti. La recente storia degli X-Men aveva già moltissime ombre, e questo adattamento non fa che confermare le sensazioni che abbiamo avuto leggendo le ultime avventure mutanti.

Salvador Espin è il disegnatore con il compito di riuscire a trasportare il mondo animato sulla carta. Questo compito era ancora più gravoso in quanto il design dei personaggi di X-Men TAS era basato sulle matite di Jim Lee. Lo spagnolo mostra la sua bravura, ma non riesce a cogliere l’essenza, e la potenza, grafica che aveva contraddistinto i mutanti degli anni ‘90.

Il protocollo di resurrezione messo in atto in questo universo.

Operazione fallita

X-Men ‘92: House of XCII è un’operazione commerciale incapace di brillare. La successione degli eventi è fin troppo letterale, in special modo nei capitoli che già durante il ciclo scritto da Hickman risultavano molto deboli. I disegni, seppur splendidi, non riescono a riprendere completamente quell’immaginario così iconico. Questa serie vuole giocare con la nostalgia e il ricordo della serie animata per ravvivare l’interesse attorno ai mutanti, in special modo in previsione del ritorno di quest’ultima nell’autunno di quest’anno.

Lo “scontro” di X of Swords in questa nuova versione.

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X-Men ‘92: House of XCII non raggiunge il suo obiettivo. Una storia adattata senza alcun reale cambiamento migliorativo e il disegno incapace di catturare l’essenza dell’animazione ci ha proprio lasciato l’amaro in bocca. L’impegno e l’amore del team si nota, ma il loro compito era impossibile da realizzare.

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