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The Matchmaker: la recensione del nuovo film mediorientale su Netflix

Il 27 aprile è uscito su Netflix un nuovo film: The Matchmaker. Realizzata in Medio Oriente, più precisamente in Arabia Saudita, la produzione vanta la regia di Abdulmohsen Aldhabaan. Il cast include Reem AlHabib, Nour Alkhadra e Husam AlHarthi. Si tratta di un film di genere drammatico, ricco di tensione e suspence, con un particolare sfondo sociale. Al momento, è disponibile in lingua originale araba oppure in inglese, con sottotitoli italiani. Ancora non è noto se e quando sarà doppiato. The Matchmaker ha una durata abbastanza limitata, infatti dura un’ora e 20 minuti. Di seguito, trovate la sinossi e il trailer del film:

Un impiegato si innamora della sua affascinante stagista e la segue nel deserto in un resort invaso da stravaganti forze.

Ecco la recensione senza spoiler di The Matchmaker:

Uno sguardo mediorientale

L’aspetto che salta maggiormente all’occhio del film – soprattutto per un pubblico abituato al cinema occidentale e americano – è la sua impostazione originale. The Matchmaker è stato girato e prodotto in Arabia Saudita: l’atmosfera vivida e le ambientazioni trasportano lo spettatore in questa realtà, curiosa e lontana dalla quotidianità, senza aderire a stereotipi. Nel corso del film, vediamo alcune location davvero suggestive, il contrasto tra i palazzi iper moderni e le zone desertiche. Anche i personaggi sono molto caratteristici, in questo senso notevoli anche gli abiti di scena. Netflix sta ampliando il suo panorama culturale e geografico, sicuramente apprezziamo tale scelta che permette al pubblico di scoprire film molto vari, anche per quanto riguarda le loro origini.

La recitazione del cast in generale risulta molto asciutta ed essenziale. Ciò appare un po’ strano soprattutto nelle scene di massima tensione, ma probabilmente una simile scelta stilistica è voluta ed accomuna tutti i protagonisti. In effetti, in alcuni passaggi aiuta a creare un’atmosfera sospesa fuori dal tempo, anche se nel complesso costa in termini di pathos. Inoltre, il film presenta davvero pochi dialoghi: sono le suggestive immagini a parlare per la maggior parte del tempo. In realtà, la carenza di conversazioni tra i personaggi non facilita lo sviluppo narrativo del film e rende più difficile la comprensione dei protagonisti. Queste due problematiche rischiano di rendere The Matchmaker un prodotto alquanto insipido, non è semplice cogliere le potenzialità e l’originalità del film oltre a tali ostacoli.

Un ritmo lento

Il ritmo è poco scandito dall’azione e dai dialoghi, di conseguenza sembra alquanto lento. Fortunatamente, le scene di suspence spezzano abbastanza le sequenze; la tensione è data in gran parte dalle ambientazioni o dagli snodi narrativi, piuttosto che dall’espressività dei personaggi o dalla scenografia. Nel complesso, per essere un film che punta molto sulla suspence, The Matchmaker non presenta molte scene d’azione, prediligendo inquadrature paesaggistiche e di grande impatto visivo. Senza dubbio, non dobbiamo aspettarci un classico film adrenalinico: l’inquietudine fluttua per l’intero svolgimento del film senza mai arrivare davvero ad esplodere, anche se certamente una trama più ritmata avrebbe saputo catturare e mantenere maggiormente l’attenzione del pubblico.

Una trama essenziale

La trama del film si sviluppa in modo semplice, essenziale. Non presenta alcun elemento particolarmente originale: la storia del protagonista e della sua stagista è abbastanza prevedibile, possiamo immaginare quasi fin dall’inizio che si dirigano verso sfide misteriose e misticheggianti. La conclusione poi non risulta particolarmente originale, usando un escamotage già molto visto. Nel complesso, però, The Matchmaker mette in scena una storia coerente e di senso compiuto, nella sua semplicità. Probabilmente, con una durata maggiore, il film avrebbe potuto sviluppare più archi narrativi, creando una struttura più elaborata.

Infine, il regista Abdulmohsen Aldhabaan conferma di saper creare delle interessanti atmosfere misteriose, sospese nel tempo. In The Matchmaker, questo clima non riesce effettivamente a sfociare in suspence e alla lunga fatica a catturare l’attenzione, non essendo ben. supportato dai personaggi e dalla trama. Potete ritrovare atmosfere simili del regista nella serie TV L’amore, la vita e tutto il resto, anch’essa disponibile su Netflix. In questo caso, il mistero e la tensione si declinano negli ambienti urbani di varie città arabe, riuscendo nel loro intento di umorismo nero.

The Matchmaker è ora disponibile su Netflix.

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The Matchmaker colpisce per le sue atmosfere sospese e misticheggianti, proponendo un interessante esempio di cinema mediorientale. Tuttavia, il ritmo troppo lento e i personaggi poco empatici rendono il film abbastanza insipido, difficilmente cattura l'attenzione. Nonostante la fotografia suggestiva, nel complesso, la mancanza di pathos e la trama essenziale non contribuiscono alla riuscita del film.

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