back to top

NerdPool incontra Fabio Pia Mancini

Tra le nuove uscite di Napoli Comicon 2023 abbiamo trovato interessante Unboxing Pandora, prima opera di Fabio Pia Mancini edita da Bao Publishing. In occasione della fiera abbiamo potuto parlare con il suo autore di questa graphic novel che mischia il mito e la modernità in maniera originale e divertente. Scopritelo con noi in questa intervista!

Ciao Fabio e benvenuto su NerdPool! Volevamo innanzitutto chiederti di presentarti ai nostri lettori parlandoci un po’ del tuo percorso e delle tue esperienze fino alla pubblicazione di Unboxing Pandora per Bao Publishing

Ciao! Sono Fabio Pia Mancini e sono un illustratore e fumettista. Disegno libri per ragazzi da parecchi anni e sono attratto dal mondo del fumetto da altrettanto tempo. Ho iniziato a sperimentare questo medium grazie alle autoproduzioni di Attaccapanni Press, prima con una storia erotica per la loro antologia Melagrana e poi con una storia horror scritta da Marco B. Bucci. Nel 2019 ho pubblicato un adattamento a fumetti de Il giardino segreto per il Battello a Vapore e Unboxing Pandora è il primo fumetto con soggetto originale scritto e disegnato da me.

La protagonista del tuo fumetto è Clori. Ci racconti chi è e come si collega al mito greco di Pandora?

Nell’universo di Unboxing Pandora, la Pandora originale non ha mai aperto il vaso: visto che nel mito originale gli dèi le hanno attribuito numerose qualità, ho pensato fosse giusto e perfettamente plausibile che fosse capace di resistere alla curiosità. Nel mio libro, è quindi riuscita a costruire un ordine di sue sacerdotesse e un tempio proprio con lo scopo di custodire il vaso. È chiaro, però, che quest’ultimo doveva essere aperto a un certo punto e così entra in scena Clori, la mia protagonista, una ragazza che sta per diventare sacerdotessa ma è delusa dalla realtà del tempio in cui forse aveva mal riposto le sue speranze. Anche lei è molto capace e dotata, ma decide di aprire il vaso mossa più dalla rabbia che dalla curiosità, e ora è lei che si accolla la responsabilità di aver liberato i mali nel mondo.

Fabio Pia Mancini

Abbiamo trovato molto interessanti e divertenti i numerosi ma anche sottili riferimenti moderni presenti nella storia. Come mai li hai voluti inserire e credi che sia anche questo un modo per modernizzare il mito e avvicinare il lettore al mondo classico?

Li ho inseriti perché facevano ridere me per primo mentre li scrivevo, sono molto felice che funzioni anche durante la lettura! Il mio grande timore era di avere un humour discutibile ed essere quello che sciorina dad-jokes per poi ridere da solo (voi là fuori che lo fate: so chi siete, vi voglio bene, ma non vi appoggio). L’ironia è venuta da sé, non è stata una scelta strategica perché non ho mai avuto l’intenzione di “avvicinare” il lettore al mondo classico, mi sembra pericolosamente simile alla pretesa di “educare il lettore”, che non è qualcosa che cerco di fare.

Parlando del personaggio della Speranza – senza fare troppi spoiler – la sua evoluzione all’interno della storia è molto interessante e diversa da come un lettore si aspetterebbe. Rispecchia forse una tua visione della vita?

In parte sì. Mi sono accorto solo molto tardi di aver messo nel personaggio della Speranza la mia personale visione, ma ho creduto per un po’ di aver creato un personaggio dal nulla… che arrogante! Al momento, anche grazie al lavoro di autoanalisi che ho attraversato per scrivere questo fumetto, la mia visione si è addolcita. Certo, non è diametralmente opposta, ma direi che nel libro ho rappresentato fedelmente la mia concezione della vita di qualche anno fa.

Nasci come illustratore di numerosi libri e Unboxing Pandora è il tuo primo fumetto come autore unico. Che difficoltà hai trovato in questo passaggio?

La difficoltà che dall’inizio sapevo avrei avuto è stata dover trovare una forma più misurata rispetto alle mie illustrazioni. Le vignette non nascono per essere contemplate, e anche se ogni tanto mi sono concesso il lusso di idearle in questo modo, ho cercato sempre di dosare il dettaglio, senza esagerare. Non sono un minimalista, ma ho provato a non caricare il disegno di informazioni superflue.

Più difficile di questo è stato gestire gli spazi che mi ero dato, le pagine sembravano non bastare mai! Avrei potuto continuare ad arricchire lo storyboard all’infinito senza mai arrivare davvero al punto. Prima di trovarmi ad affrontare questo problema pensavo, al contrario, che non sarei riuscito a riempire più di venti tavole. Anche gestire le tempistiche sul lungo periodo non è stato semplice, con l’illustrazione sono abituato a chiudere relativamente in fretta i progetti, mentre in questo caso da quando ho iniziato a sviluppare l’idea sono passati anni, senza perdere l’affetto e l’entusiasmo degli inizi.

Nella letteratura degli ultimi anni c’è stato un revival di romanzi che reinterpretano o parlano del mito classico. Cosa ne pensi e senti di inserirti anche tu in questo “trend letterario”?

Penso proprio di sì, in questi anni in cui ho lavorato al libro ho deliberatamente evitato di immergermi in questo genere di letteratura. Ho preferito attingere alle fonti originali (Omero, Esiodo, Xena…) per non essere influenzato dalle reinterpretazioni altrui, ma ora non vedo l’ora di piangere per i libri di Madeline Miller, come tutti!

Unboxing pandora

Oltre alla promozione di Unboxing Pandora, hai altri progetti in cantiere che puoi condividere con noi?

Al momento sto lavorando a una collana di libri illustrati a tema mitologico per Gallucci editore ed è una collaborazione che va avanti da più di un anno. Non ho molti altri progetti in cantiere, ho deciso di ritagliarmi un periodo di pausa per ricaricare le pile e leggere finalmente i libri mai aperti che riposano sul comodino.

Al Comicon Napoli 2023 hai avuto modo di incontrare per la prima volta lettori e lettrici di Unboxing Pandora. Come ti è parsa l’accoglienza per la tua opera e l’esperienza della fiera in generale?

Essendo la prima opera tutta mia non sapevo bene cosa aspettarmi. Non amo le folle quindi non ho mai frequentato troppo le fiere, ma mi devo ricredere. Dietro il bancone l’esperienza è bellissima e incontrare lettrici e lettori è un aspetto del lavoro davvero gratificante, non avevo nemmeno previsto mi piacesse così tanto. L’accoglienza per il mio libro è stata ottima, sicuramente superiore a quanto mi aspettassi (a questo punto non vi stupirete per un po’ di pessimismo, credo). Non vedo l’ora di avere altre occasioni di questo genere!

Ci ha fatto molto sorridere vedere nei ringraziamenti finali il nome di Lucy Lawless, interprete di Xena nella storica serie tv. In che modo il personaggio e la serie ti hanno influenzato nella realizzazione di Unboxing Pandora?

Ero molto serio nel ringraziarla! Volevo che Clori fosse un po’ come lei: tormentata, intenta ad affrontare i suoi demoni, ma forte e guidata dal desiderio di riscatto, poi non è proprio così. Inoltre l’esistenza stessa di Xena e il mio affetto verso la serie mi hanno fatto sentire legittimato a fare del materiale originale della mitologia quello che volevo, senza troppi problemi. Se Afrodite può andare in giro babydoll e Eros con i capelli decolorati in quel modo, allora la mia Echida può servire il tè con il servizio buono fatto da Prometeo.

Ringraziamo Bao Publishing e Fabio Pia Mancini per questa intervista! Nei prossimi giorni vi parleremo anche di Unboxing Pandora quindi stay tuned! Intanto fateci sapere cosa ne pensate di questa intervista e se vi ha incuriosito a leggere questa nuova opera. Continuate a seguire Nerd Pool per essere sempre aggiornati sui vostri fumetti e autori preferiti!

CORRELATI