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La Professoressa Mente – Recensione

Non è mai facile parlare di disparità sessuale o di violenza di genere perché c’è spesso il rischio di cadere in un discorso retorico fine a se stesso o tralasciare e sottovalutare alcuni aspetti importanti. Con La Professoressa Mente, Akane Torikai riesce invece a farlo in maniera eccelsa, dando vita a una storia a tutto tondo che analizza allo stesso modo vittime e carnefici. Un dramma che non potrà lasciarvi impassibili e che vi porterà a riflettere in modo profondo.

Pubblicata in originale tra il 2013 e il 2017, Planet Manga ha proposto la serie in quattro corposi volumi (disponibili anche in un cofanetto), che raccolgono gli otto numeri dell’edizione giapponese.

UNA STORIA CORALE

La Professoressa Mente è una storia corale, che ha il suo fulcro nelle vite di alcuni uomini e donne testimoni in qualche modo di eventi traumatici. Più che presentarvi una trama generale, traccerò alcuni degli eventi centrali della vicenda (senza troppi spoiler), andando ad analizzarne i personaggi principali.

Partiamo da Misuzu Hara, insegnante di 24 anni, vittima da diversi anni di continui abusi sessuali da parte del fidanzato della sua migliore amica, Masami Hayafuji. Dalla prima violenza la professoressa non è mai riuscita a trovare la forza per ribellarsi al suo carnefice, finendo invece per credere che, essendo donna, fosse naturale per lei subire tutto questo. Non avrebbe senso denunciare il fatto considerando che la prima responsabile è proprio lei stessa. Questo pensiero, tanto comune a chi subisce violenze, le impedisce di opporsi e reagire. Agli occhi di chi la osserva Misuzu sembra condurre una vita tranquilla e felice, ma sarà il colloquio con uno studente a innescare una reazione in lei e nel ragazzo.

Niizuma ha vissuto un altro trauma e da quel momento sente che qualcosa in lui è cambiato. Una sera ha avuto un rapporto sessuale con una donna adulta e questo evento lo ha scioccato. Il ragazzo racconta così alla sua insegnante che non voleva farlo, ma trovandosi in quella situazione non ha saputo opporsi. Secondo Misuzu, però, il ragazzo, in quanto uomo, avrebbe potuto facilmente tirarsi indietro e se non l’ha fatto è perché questa è la sua natura di uomo. In quanto maschio dovrà riconoscere di avere il potere di togliere la libertà a una donna e si abituerà a vivere così.

Ma è davvero così? Un uomo non ha modo di opporsi a questa realtà? La schiettezza della professoressa porterà il ragazzo a maturare molto e i due inizieranno ad avvicinarsi sempre di più. Niizuma, infatti, capisce che lei stessa ha vissuto qualcosa di simile e in lui si sviluppa un sentimento di protezione ma anche di attrazione verso Misuzu.

Restando in ambito maschile, come non nominare Masami Hayafuji, perfetta rappresentazione di quanto male possono arrivare a compiere certi uomini. Un violentatore seriale che da anni approfitta di Misuzu e di altre donne, mentre porta avanti una relazione. L’uomo non si fa scrupoli nel perpetrare questo comportamento, anche considerando la mancanza di reazione da parte delle sue partner. Anzi, una di loro finisce per innamorarsi perdutamente di lui ed è disposta a qualsiasi cosa per avere l’uomo tutto per sé. È scioccante vedere come questa donna si renda conto di essere vittima di violenze ma non riesca ad ammetterlo, sforzandosi di credere che siano invece un segno d’amore.

Minako è la sua ragazza ufficiale, grande amica di Misuzu ma con un carattere molto distante. Per lei è fondamentale mantenere le apparenze e, per questo, la vediamo spesso mentire anche sullo stato della relazione. I due si stanno per sposare ma il loro rapporto non è così idilliaco come Minako cerca di far credere. La ragazza ne è molto consapevole e capisce che Hayafuji frequenta altre donne, ma riesce a fingere che vada tutto bene, perlomeno in pubblico. Nel privato, la sua corazza inizia a cedere e starà a lei trovare la forza per reagire e rivendicare il proprio ruolo e la propria libertà.

VITTIME E CARNEFICI

Intorno a questi quattro personaggi gravitano varie figure che simboleggiano in modo diverso altri aspetti dell’amore, della violenza e non solo. Ognuno a modo suo dimostra di avere più di un volto, abituato a indossare una maschera per nascondere la propria natura e/o le proprie debolezze. E Akane Torikai non si fa scrupoli a metterli a nudo per mostrarci la realtà dei fatti, anche con tutta la sua bruttezza e perversione. Nessuno sfugge allo sguardo severo della mangaka e nel corso della lettura vi troverete ad assistere a scene molto crude.

Ogni evento che capita ai personaggi ha un ruolo preciso nell’economia della storia e del messaggio che si vuole trasmettere. Inoltre, il tratto della mangaka è piuttosto semplice ma efficace soprattutto nei volti dei personaggi, capaci di rendere al momento ogni sensazione, ma in primis la paura e l’inevitabile terrore che si può provare di fronte a certe situazioni.

La Professoressa Mente è una storia pesante, ma necessaria, che non potrà lasciarvi indifferenti. Una vicenda che la mangaka utilizza per colpire sia vittime che carnefici, ognuno con le sue colpe. Un racconto che vuole essere certamente un monito per alcuni e un aiuto per altri. Bisogna essere sempre consapevoli del potere che abbiamo nelle nostre mani e rendersi conto che anche nelle situazioni più difficili possiamo e dobbiamo trovare la forza di reagire e rialzarci.

Una serie non per tutti, ma che andrebbe letta anche a scopo educativo perché ognuno nella storia di Misuzu e degli altri personaggi potrà sicuramente trovare un insegnamento e, perché no, una forma di speranza.

Akane Torikai racconta di abusi e violenze con un cast corale che permette alla mangaka di affrontare il tema dal punto di vista delle vittime e dei carnefici, in una storia che vi colpirà al cuore e non potrà lasciarvi indifferenti.

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