Spider-Punk: Anarchy in The U.S.A. – Recensione

Spider-Man non è nuovo a versioni alternative, pensate a Miguel O’Hara (Spider-Man 2099) o Miles Morales. Ma è soprattutto nel 2014 con l’evento Spider-Verse che Dan Slott ha ampliato a dismisura il numero di varianti ragnesche, con soluzioni spesso bizzarre ma il più delle volte molto divertenti.

Tra queste impossibile non citare proprio Hobie Brown, alias Spider-Punk, eroe di Terra-138.

LA STORIA

Chitarrista e amante della musica punk, il ragazzo vive come senzatetto e ha ottenuto i poteri dopo il morso di un ragno contaminato da rifiuti tossici. Nel suo mondo combatte per i poveri e le persone sfruttate dalle grandi aziende e dal governo, inizialmente guidato da Norman Osborn. Proprio Hobie incita il popolo di New York a ribellarsi e durante una protesta riesce a uccidere Osborn in una maniera stupenda, che vi invito a recuperare in uno dei tie-in a Spider-Verse.

Dopo diverse avventure vissute a fianco delle innumerevoli varianti ragnesche del multiverso, ora Hobie collabora con altri eroi ed eroine del suo mondo, come Capitan Anarchia o Riotheart. Il volume Spider-Punk: Anarchy in The U.S.A. contiene la miniserie del 2022 scritta da Cody Ziglar e disegnata da Justin Mason

Il team creativo ci butta subito nel mezzo dell’azione facendo scontrare Hobie e Cap Anarchia con Kraven e i suoi cacciatori, dotati di armi molto potenti. Qualcuno sta tramando nell’ombra e sembra che abbia preso di mira proprio Spider-Punk e la sua squadra, insieme al quartiere in cui vivono. Alla ricerca del nemico, i protagonisti inizieranno un viaggio per l’America che li porterà a stringere alleanze e a combattere nemici inaspettati. 

HEY HO, LET’S GO!

Gli autori si divertono a reinventare i personaggi che ben conosciamo dalle storie classiche, in maniera non sempre originale ma a volte molto divertente e riuscita. Come nel caso di Mattea Murdock, variante femminile di Daredevil. La ragazza, anche lei cieca, protegge le strade di Philadelphia da Kingpin e i suoi scagnozzi. Sin dall’aspetto esteriore si presenta da vera punk con un taglio alla moicana ed è anche un’esperta batterista (le sue armi sono proprio due bacchette).

Nel corso dei cinque capitoli, la storia procede in modo divertente e con un paio di buoni colpi di scena, ma il punto di forza è sicuramente il personaggio di Hobie. Il ragazzo ha quell’ironia che è il marchio di fabbrica di un po’ tutti gli Spider-Man e che qui è spesso incentrata sulla musica punk. Per lui i suoi alleati non sono compagni di squadra ma membri di una band e il loro viaggio un vero e proprio tour degli USA. Oltre alle ragnatele, Hobie porta sempre con sé anche la sua chitarra, che può trasformarsi facilmente in un’ottima arma. Diverse le citazioni a band e canzoni punk nei dialoghi o (più o meno) nascoste nelle tavole di Justin Mason.

Inoltre, una piccola chicca (che ho apprezzato molto) è la creazione di una playlist a tema realizzata dallo stesso Cody Ziglar per accompagnare la lettura con una buona dose di pezzi iconici punk rock, tra Ramones, Dead Kennedys, Bad Brains e non solo.

Se cercate una storia divertente, che vi intrattenga senza voler essere troppo profonda e avete un po’ l’anima punk, vi consiglio di leggere questa nuova avventura di Spider-Punk e della sua band.

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