Dylan Dog Color Fest 45

Il Color Fest 45, interamente disegnato da Francesco Dossena, porta tre storie interessanti all’enorme patrimonio fumettistico della serie.

Ogni volta che ci capita tra le mani un Color Fest, si giunge sempre alla stessa conclusione: il livello degli albi per artisti interessati, livello di storie, sperimentalità, novità ed espressività è un caso più unico che raro in Italia. Il numero di professionisti che si sono susseguiti sui Color Fest sono innumerevoli, e tutti hanno apportato il loro modo (canonico e non) di vedere e raccontare Dylan Dog.

Geppetto edito da Bugs Comics con i disegni di Francesco Dossena

Questa volta però il 45° albo a colori porta tre storie tutte disegnate da Francesco Dossena, non di primo pelo nell’universo Dylaniato e già apprezzato per lo splendido Geppetto, albo edito da Bugs Comics e sceneggiato da Gianmarco Fumasoli (di cui vedremo a breve delle storie sulla testata regolare dell’indagatore dell’incubo).

Cabinet of Doctor Caligari

Ammetto di avere un debole per Dossena. Il suo tratto spigoloso di Mignolana memoria, le atmosfere con delle geometrie alla Cabinet of Doctor Caligari (film muto del 1920 di Robert Wiene che vi consiglio di recuperare qui), la malinconia sul volto di Dylan che non ha eguali, quelle foglie in balia del vento tra le vignette. Ogni cosa del suo tratto trafigge l’anima e trasmette ora malinconia, ora orrore, ora tristezza, a seconda della storia.

Tre storie legate tra loro da un filo rosso, un colore che accomuna l’orrore di tre bellissime sceneggiature rispettivamente di Marco Nucci (Qualcosa di rosso), Federico Rossi Edrighi (Rossa è la terra) e Diego Cajelli (Rosso dispera). Tre modi di raccontare un colore, tre modi di raccontare l’orrore.

Di questo albo ho apprezzato ogni cosa: i soggetti, interessanti e ben scritti. I disegni, con il Dylan di Dossena che si modula a seconda della storia; i colori, importantissimi per questa testata che vede Dossena coadiuvato da Francesco Segala e il sempre ottimo Sergio Algozzino rispettivamente per la prima e l’ultima storia.

Un Color Fest forse passato troppo in sordina a che rientra senza dubbio alcuno tra gli albi più belli letti negli ultimi mesi.

Un Color Fest forse passato troppo in sordina, ma che rientra senza dubbio alcuno tra gli albi più belli letti negli ultimi mesi.

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Un Color Fest forse passato troppo in sordina, ma che rientra senza dubbio alcuno tra gli albi più belli letti negli ultimi mesi. Dylan Dog Color Fest 45