Spider-Man: Across the Spider-Verse, la recensione

Pazzesco!

Grazie a gli amici di Sony abbiamo avuto occasione di vedere in anteprima Spider-Man: Across the Spider-Verse. Inutile dire quanto alte fossero le nostre aspettative, dopo lo straordinario Spider-Man: Into the Spider-verse. Bene, possiamo dirvi sin da subito che non siamo rimasti affatto delusi! Anzi, ci ha più che piacevolmente colpito. Ma non fermatevi qui! Se volete saperne di più sulle scene post-credits qui il link al nostro articolo, per la recensione invece non dovrete fare altro che continuare a leggere!

Trama

Questa volta parleremo ancora meno del solito della trama, per non rovinarvi la sorpresa. Ma ci limiteremo a considerazioni di carattere squisitamente generale. In primis vogliamo dirvi che il film si incastra in maniera perfetta e coerente con il primo. Pensavate che si fosse tutto risolto? Errore. Il villain, le conseguenze sul multiverso, tutto si collega al primo capitolo. Ma rispetto al primo film possiamo dire che si spinge molto sull’acceleratore! Insomma, è senza dubbio alcuno, un film molto più ambizioso… Ciò nonostante, la trama non risulta mai confusa, ma piano piano si disvela garantendo una piena comprensione allo spettatore, senza la necessita di fermarsi e spiegare a parole. Aver letto i fumetti aiuta? Si, ma non c’è bisogno di fare i compiti a casa per godere del film.

La maturazione di Miles e Gwen

Non solo anagraficamente, ma anche caratterialmente, Miles compie un suo percorso di maturazione che sicuramente avrà il suo punto di arrivo nel terzo capitolo. Non matura solo nella sua consapevolezza nell’uso dei poteri, ma soprattuto come persona e quindi come eroe. Si nota una vera evoluzione del personaggio, coerente e ben costruita che ci permette di immedesimarci in lui a pieno. Niente cliché o scene telefonate, tutto scorre grazie ad una trama che non annoia mai. Stesso discorso per Ghost-Spider/Gwen, personaggio a cui, grazie ai primi minuti di film, viene donata una profondità pazzesca. Ma in generale anche tutti gli altri co-protagonisti del primo film si evolvono in maniera coerente con quanto seminato.

Amanti dei fumetti uniti!

Personalmente leggo fumetti in modo continuo e crescente, dal ormai lontano 2008, di conseguenza ne posseggo migliaia. Come molti, ho iniziato a leggerli, dopo il classico topolino, proprio con lo spillato di Spider-Man. Non vi nascondo dunque, che uscito dalla sala, avevo ancora più voglia di leggere fumetti! Infatti, non potete capire l’emozione di rivedere a schermo, tantissime scelte di trama riprese dai fumetti, e riportate in modo super fedele nel film. Sinceramente l’ho percepito come un premio, per noi lettori appassionati, ma anche come un tributo fantastico a delle storie che amo molto. Da Rinnovare le promesse, alla serie di Ghost-Spider l’elenco sarebbe lungo, ma non vogliamo dirvi nulla per non togliervi il piacere della visione.

Il multiverso è qui

Parlando di trama ci siamo detti che questa è molto più ambiziosa, lo è anche nel numero pazzesco di Spider-man che compaiono, anche solo a schermo per un cameo. Davvero impossibile vederli nella loro totalità, forse solo con il fermo immagine, si potrebbero apprezzare tutti gli Spider-man del ragno verso. Ci saranno cameo di ogni genere, da fumetti, film, serie animate, di tutto! Ma soprattuto tanti nuovi protagonisti come Spider-Punk, Jessica Drew alias Spider Woman e Spider India. Anche questi ben caratterizzati, e poi Spider-Man 2099 di cui parleremo a parte, perché se lo merita!

Comicità

Devo dire che la comicità funziona incredibilmente bene. Si ride il giusto ma si ride di gusto. In sala non ho potuto non notare a tratti il fragore delle risate. Ma, non si tratta di una comicità né stantia, né invadente. Insomma non rovina i momenti di tensione, ma alleggerisce il giusto alcune situazioni e si prende gioco di alcuni personaggi buffi e/o grotteschi del ragno verso.

Non solo leggerezza

Non solo leggerezza in un film, che tratta tante tematiche sociali, ma in modo banale. La paura di deludere i propri genitori, che ci porta spesso a mentire e a nascondere piccoli e grandi segreti. La difficoltà dei genitori di accettare la crescita dei figli, i quali devono prendere la loro strada e costruirsi un loro avvenire, abbandonando il nido materno. Il rapporto difficile che puoi instaurarsi tra genitore e figlio, quando il primo non comprende le scelte del secondo. Ma soprattutto il tema del sacrificio. Con la scomoda domanda, saresti disposto a sacrificare chi ti è più caro per un bene più grande? E se no, saresti disposto a lottare per ciò che ami fino in fondo e a dispetto di tutto e tutti?

Comparto grafico

Già il primo film ci aveva stupito da questo punto di vista, ma qui raggiungiamo vette pazzesche. La capacità di mescolare diversi stili di animazione facendoli amalgamare perfettamente è strabiliante. Quasi non ci crede a quanto bella e colorata sia fotografia in questo Spider-Man. Inoltre come nel primo capitolo, si riesce ad integrale nella narrazione filmica quella fumettistica, con le vignette e le didascalie che descrivono scene e pensieri dei protagonisti. Le musiche sono l’elemento complementare perfetto, gasano, emozionano, creano tensione, tenendo al contempo il ritmo di una regia ipercinetica, ma non per questo schizofrenica o confusa. La canzone dei capitoli con gli albi a fumetti è sempre un colpo di genio, perché da la sensazione di stare leggendo un albo animato, un’emozione difficile da descrivere per un lettore. Poco da dire e o da fare se non togliersi il cappello, di fronte ad un simile risultato.

Un villain e un’antieroe con i controfiocchi

Macchia (Spot) nei fumetti è un villain di serie B. Uno di quelli che Spider-Man liquida in 24 pagine. Sono dunque sbalordito da come il film pescando da un personaggio, conosciuto solo dai fan e abbastanza piatto, sia riuscito a dargli una tale profondità e un simile carisma. Connetterlo al multiverso e dargli una storia d’origini tanto solida è stata una scelta vincente. Poco da dire su Miguel O’Hara. Il mio Spider-Man preferito, sin da quel fatidico Spider-Man 2099 #23 che mi regalarono a dieci anni. Un emozione vederlo sullo schermo. Coriaceo, deciso, duro. Ne vengono ben rappresentati i poteri e il carattere duro, che lo distinguono dal Peter Parker di terra 616. L’ho amato, soprattuto nella sua durezza figlia di una consapevolezza, frutto a sua volta di un grande dolore. Spero dunque che la Marvel torni a ridargli centralità, e che si convinca rilanciare sul serio l’universo 2099. Chi non ama il Cyber Punk?

Conclusioni

Perché non 10? Potrebbe chiedersi qualcuno, visto che l’ho letteralmente adorato, perché non dargli il massimo? Perché è il primo tempo. Ovvero, è la prima parte di un film diviso su due pellicole, un po’ come per Dune altro film che ho amato. Quindi? Semplicemente mi riservo di aspettare il terzo film per dare dieci. Infatti potrebbero sbagliare il finale e mandare tutto a rotoli. Ne dubito e spero con tutto me stesso che ciò non accada, ma “¿Quién sabe? Per il resto non posso che consigliarvi spassionatamente questo film sia che amiate i fumetti, sia che amiate i film di animazione, la Marvel o come il sottoscritto tutti e tre. Ma con la raccomandazione di vedere o rivedere il primo capitolo prima di andare in sala. Statemi bene, guardate tanti film e leggete tanti fumetti, noi ci sentiamo alla prossima recensione!

Emozionante, divertente, ricco, colorato! Questo Spider-man: Across the Spider-verse è una lettera d'amore al personaggio e al suo universo. Vi farà divertire, emozionare e sgranare gli occhi. Lo amerete dal primo all'ultimo minuto, perché prende il meglio del primo film elevandolo alla massima potenza. Vi farà innamorare di tutte, ma proprio tutte le versioni di Spider-Man!

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