Rogue Sun vol 1 – Recensione

Quando si creano dei nuovi universi, fumettistici e non, si tende sempre a espanderne i confini col tempo. Questo è il caso del Massive-Verse, il grande universo narrativo del mondo di Radiant Black. Il primo tassello aggiuntivo di questo mondo supereroistico si chiama Rogue Sun, pubblicato da SaldaPress, scritto da Ryan Parrot e disegnato da Abel.

Eredità

Dylan è un ragazzo problematico, abbandonato dal padre Marcus, la sua rabbia lo ha trasformato in un bullo di periferia sempre pronto a menare le mani. La sua vita cambia completamente quando viene convocato per la lettura del testamento del padre, qui viene a conoscenza di come Marcus si sia rifatto una vita dopo aver lasciato lui e sua madre. Il padre di Dylan viveva in una sontuosa villa, con la sua seconda moglie e i suoi altri due figli; questo è per Dylan un vero affronto a tutto quello che ha dovuto passare e vorrebbe andarsene, ma sua madre glielo impedisce. La lettura del testamento è molto breve e tutti rimangono stupiti di sapere che Dylan erediterà la cosa più preziosa: la gemma del Sole. Questo potente artefatto concede al suo possessore i poteri di Rogue Sun, il supereroe protettore di New Orleans!

L’eccitazione iniziale, unita alla voglia di rivalsa nei confronti del padre, portano Dylan a commettere una serie di errori così, mentre si trova nei panni di Rogue Sun, il ragazzo viene raggiunto dalla presenza spiritica del padre desideroso di aiutarlo. Il loro rapporto è sin da subito molto conflittuale mentre la notizia della morte del Rogue Sun originale arriva ai suoi nemici, proprio mentre si scatena una grande faida per ottenere la gemma del Sole!

La prima trasformazione di Dylan in Rogue Sun.

Grandi nomi

Ryan Parrot è uno sceneggiatore abituato a scrivere di mondi dal sapore tipicamente super-sentai grazie alla sua esperienza con le testate dedicate ai Power Rangers. Una scrittura pulita e leggera, capace di nascondere molteplici messaggi, appassiona il lettore e lo trasporta in questo angolo del Massive-Verse senza aver la necessità di aver letto Radiant Black.

Il giovane disegnatore Abel mostra il suo talento e il suo stile, che ricorda quello di un maestro come Sean Gordon Murphy, regala emozioni nei primi piani dei diversi personaggi. Purtroppo le sue scene d’azione non riescono a mostrare la potenza necessaria, ma possiamo notare costanti miglioramenti già all’interno dell’albo così da aspettarci grandi momenti nel prossimo volume.

Uno dei combattimenti di Rogue Sun.

Lascito

Rogue Sun ci mostra come più grande è il lascito di qualcuno, più si scatenano eventi per cercare di ottenerne una parte. Stupide “guerre” fatte in nome di un memento importante che non portano a nulla, se non a altro dolore. Ovviamente, non c’è solo questo; infatti, all’interno del fumetto troviamo anche il grande tema dell’abbandono e dell’assenza di una guida. Dylan è il ragazzo problematico proprio perché cresciuto senza una figura capace di guidarlo e correggerne gli sbagli, ma proprio quando quella figura si ripresenta a lui non vuole darle ascolto se non quando costretto dalla situazione. Proprio questi elementi rendono Rogue Sun una lettura diversa rispetto a Radiant Black, nonostante siano nello stesso universo, si discosta dalla serie “genitrice” e diventa un’opera perfettamente godibile e a se stante.

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Rogue Sun è un’ottima lettura, molto più che un semplice contorno alla serie principe del Massive-Verse, non ha paura di azzardare e riesce a essere perfettamente fruibile anche senza aver letto Radiant Black. Un ottimo inizio che ci lascia ben sperare per tutte le altre serie ambientate in questo universo.

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