Atuk: il mistero del film maledetto e le morti connesse ad esso

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Atuk è passato alla storia non per essere un film bellissimo o che ha vinto diversi premi, ma perché ad esso, o meglio alla sua sceneggiatura, sono collegate molte morti nel mondo del cinema. Per capire meglio quello che si nasconde dietro a questo mito, cominciamo a capire il significato della parola Atuk, ovvero “nonno” in lingua Inuit. La sceneggiatura del film mai realizzato si basa sul romanzo “L’incomparabile Atuk” di Mordecai Richler.

La storia narra di un anziano eschimese (Atuk) che abbandona la sua terra spostandosi a Toronto. Attraverso le situazioni assurde in cui il protagonista si ritrova, l’autore mette a confronto e sottolinea le differenze tra la popolazione eschimese, molto tradizionalista e ristretta, e quella della città canadese, moderna e sovraffollata.

Come spesso accade, le sceneggiature cinematografiche non sempre restano fedeli alla storia originale. New York divenne l’ambientazione principale e discapito di Toronto. Anche il personaggio principale subì dei cambiamenti. Il vecchio e saggio inuit, protagonista della vicenda, divenne un semplice e buffo eschimese.

La maledizione degli spiriti Inuit dietro alla leggenda di Atuk e la morte di molti attori

Secondo la leggenda metropolitana, alcuni spiriti demoniaci tipici della mitologia inuit non accettarono questo cambiamento, ritenuto quasi blasfemo, e lanciarono una maledizione

La “maledizione” vuole che chi avesse avuto tra le mani la sceneggiatura di Atuk non avrebbe avuto lunga vita. John Belushi fu il primo attore a cui venne offerta la parte. Belushi rimase entusiasta di poter interpretare il personaggio di Atuk. Si racconta che Belushi iniziò a studiare il copione scrupolosamente, ripetendo a molti dei suoi amici quanto fosse felice di partecipare al film. Poco tempo dopo, il 5 marzo 1982, l’attore morì di overdose a causa di un quantitativo di droga tagliata male. Belushi aveva 33 anni.

Dopo la morte di Belushi, Sam Kinison prese il suo posto. Il comico riuscì a girare alcune scene. Dopodiché si pensò che Atuk avrebbe finalmente visto la luce. Purtroppo, il 10 aprile 1992, Kinison rimase vittima di un incidente stradale insieme alla moglie.

L’autista del pick-up aveva 17 anni e fu arrestato per omicidio stradale. Pierson si dichiarò in seguito colpevole di omicidio stradale per grave negligenza, venendo condannato a un anno di libertà vigilata e a 300 ore di servizi sociali. La cosa più strana di questa triste faccenda è che Kinison, dopo l’incidente, uscì dall’auto con le proprie gambe, apparentemente illeso, morì tuttavia pochi minuti dopo per emorragia interna causata dalle gravissime lesioni subite. Probabilmente perché solo lui era venuto in contatto con la sceneggiatura maledetta.

Da John Candy a Chris Farley, le vittime delle maledizione sono molte

John Candy prese la parte di Atuk dopo due anni. L’attore canadese aveva già lavorato con Belushi durante le riprese di “The Blues Brothers”. Anche questa volta, la realizzazione di Atuk non riuscì a concretizzarsi, perché 4 marzo 1994 Candy morì nel sonno a causa di una disfunzione cardiaca. Questo non riuscì ad essere dimostrato, visto che non venne fatta alcuna autopsia. L’attore aveva solo 43 anni.

Il testimone passò a Chris Farley che, poco dopo aver iniziato a lavorare sulla sceneggiatura, morì per un arresto cardiaco in seguito a un’overdose. Era il 18 dicembre del 1997, ed il corpo di Farley fu ritrovato senza vita nel suo appartamento di Chicago. L’attore aveva soltanto 33 anni, proprio come Belushi.

Una sceneggiatura che non vide mai la luce

Atuk giunse fino a Phil Hartman, conosciuto principalmente per essere il doppiatore di Troy McClure nella versione americana de “I Simpson” ideata da Matt Groening. Inutile ribadire che, anche questa volta, la storia di Atuk non vide mai la luce. Il 28 maggio 1998 Hartman venne ucciso con due colpi di pistola dalla moglie, Brynn Omdahl in quel momento sotto effetto di droghe.

Mentre l’attore dormiva, la moglie – sotto l’ effetto di alcol, cocaina e farmaci – gli sparò ben tre volte in testa causandone la morte immediata. Dopo l’omicidio, Brynn guidò fino alla casa dell’amico Ron Douglas, ove confessò l’efferato atto di violenza prima di svenire. Dopo aver ripreso conoscenza, i due tornarono sul luogo del delitto con auto separate.

Una volta scoperto il corpo, Douglas chiamò immediatamente le forze dell’ordine. Mentre le autorità portavano via i figli della coppia dalla casa, Brynn entrò in una delle stanze e si suicidò con un colpo di pistola alla tempia. Matt Groening omaggiò l’amico defunto chiamando come lui il protagonista di “FuturamaPhilip J. Fry.

Ultimo, ma non meno importante, è Michael O’Donoghue, conosciuto per lo show “Saturday Night Live”. A O’Donoghue fu attribuita parte della “colpa” per aver condannato sia Belushi che Kinison, poiché sarebbe stato proprio lui a sottoporre la sceneggiatura di Atuk ai due attori. Tuttavia, lo stesso O’Donoghue non ebbe scampo dalla maledizione. L’8 novembre 1994, all’età di 54 anni, morì a causa di un’emorragia celebrale.

Nel 1999 la sceneggiatura passò nelle mani di Tod Carroll che, cercò di riscriverla, ma non trovò mai un finanziatore disposto a realizzare il film. A oggi la sceneggiatura di Atuk non ha ancora preso vita e, probabilmente, dati tutti questi spiacevoli avvenimenti, non avverrà mai. Molti raccontano che la sceneggiatura fu messa all’asta su eBay ma, a quanto pare, nessuno è stato così coraggioso da acquistarla.

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