Sopravvivere a una tragedia e ritrovarsi soli in un mondo devastato. Questo accade, all’incirca, a Teru Aoki, il protagonista di Dragon Head, un manga di Minetaro Mochizuki (autore anche di MaiWai) uscito in patria tra il 1994 e il 1999 e che ora Planet Manga ci ripropone in due corposi Omnibus che raccolgono i dieci volumi della serie. Allacciate le cinture e preparatevi ad attraversare uno sconvolgente scenario post-apocalittico.
L’incidente
Teru Aoki si risveglia al buio, intrappolato tra i rottami di un treno. Stava tornando dalla gita di fine anno con i suoi compagni di classe quando lo shinkansen ha avuto un incidente. Nessuno risponde alle sue grida di aiuto…che sia l’unico sopravvissuto a questo disastro ferroviario? Disperato, alla ricerca di una via di fuga e di qualcuno vivo attraversa i vagoni con solo una torcia e un accendino fino a imbattersi in altri due studenti. Un ragazzo, Nobuo, e una ragazza, Ako, anche loro sconvolti da questa tragedia, anche se ognuno reagisce in modo diverso. È l’inizio di un incubo sempre crescente per i tre protagonisti, che dovranno cercare di trovare una via di fuga, mentre capiscono che forse la catastrofe ha colpito non solo loro, ma l’intero Giappone.
Collaborare o combattersi?
Quando ci troviamo in una situazione di pericolo, tra la vita e la morte, qualcosa scatta nel nostro cervello e determina il nostro comportamento, che può essere molto diverso dal consueto. Minetaro Mochizuki si dimostra un maestro nel raccontarci cosa passa nella testa dei protagonisti e l’evoluzione del loro carattere di fronte all’imprevisto e al pericolo costante che si trovano ad affrontare. Teru vuole genuinamente trovare altri sopravvissuti che possano ridargli la speranza, anche per aiutarsi e supportarsi a vicenda. Ma non è detto che tutti siano così altruisti, e Nobu ne è l’esempio perfetto. Il ragazzo è del tutto sconvolto e in una situazione dove cibo e acqua scarseggiano vede gli altri sopravvissuti più come degli ostacoli che degli alleati. È lui il primo a perdere la propria lucidità, trasformandosi completamente. Dal canto suo, Ako è svenuta e impiega diverso tempo a riprendersi, grazie soprattutto alle cure di Teru, ma quando si sveglia fa fatica a fidarsi dei due ragazzi. Con il tempo, dovrà farsi valere e dimostrarsi coraggiosa, per non abbandonare mai la speranza.
Tre giovani costretti a crescere all’improvviso e a contare solo sulle proprie forze per sopravvivere, che un po’ come ne Il signore delle mosche di William Golding devono capire come reinventarsi e adattarsi al nuovo scenario in poco tempo. In quel caso le conseguenze non erano state molto positive, dando vita a un circolo di violenza incontrollabile. La prima parte di Dragon Head, ambientata nel tunnel crollato, si legge in poco tempo e potrebbe annoiare alcuni lettori ma è interessante proprio perché tutto si gioca sulle paure e sulle prime reazioni dei personaggi, a volte inaspettate e non senza conseguenze. Questo tiene i lettori in uno stato di costante tensione con l’impressione che tutto possa cambiare da un momento all’altro.
Un mondo nuovo
Con il primo omnibus si arriva a metà della serie, che con il passare delle pagine prende una piega nuova, lasciando spazio a un ritmo crescente con molta azione e violenza, mentre il focus si allarga dai tre protagonisti alla situazione del Giappone in generale, forse sconvolto da qualcosa di proporzioni ben più ampie rispetto a un semplice incidente ferroviario. Riuscire a uscire dal tunnel potrebbe non essere la fine di un incubo ma solo l’inizio di un’altra situazione disperata, visto che fuori li aspetta un paesaggio inaspettato e pieno di insidie. Attraverso l’introduzione di nuovi personaggi, Mochizuki ci mostra altri tipi di umanità, se così possiamo continuare a chiamarla, anche quando è la violenza o la pazzia a prendere il sopravvento. Lo stile di Mochizuki è molto pulito e realistico e riesce a trasmettere al meglio, attraverso il volto e le movenze dei personaggi, tutte le sensazioni che questi provano nel corso della vicenda. Anche lo scenario post-apocalittico della storia, pur nella sua semplicità, risulta credibile e riserva interessanti sorprese. Tutti elementi che rendono Dragon Head un’ottima serie per gli amanti del genere e che non vediamo l’ora di leggere interamente con l’uscita del secondo omnibus nei prossimi mesi!
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