Se c’è una tradizione consolidata in casa DC Comics, è quella di una serie non serie, ovvero quella degli “Anno Uno”. Sin dal celebre Batman Anno Uno di Miller e Mazzuchelli del lontano 1987, moltissimi personaggi della casa editrice di Burbank hanno avuto uno di questi volumi dedicati. In particolare in questo caso stiamo parlando di Flash Anno Uno, scritto da Joshua Williamson con i disegni di Howard Porter. Questa storia pubblicata in Italia da Panini Comics, ripercorre in chiave moderna le origini del velocista scarlatto proponendone una versione aggiornata. Una storia di origini particolare in quanto incastrata nel mezzo della run dello stesso Williamson sul personaggio. Ecco dunque le nostre impressioni!
Alle origini di Flash
Non è mai facile toccare le origini di un supereroe. Le origini rappresentano infatti il mito fondativo, la genesi in cui è racchiusa anche l’essenza stessa del personaggio che in alcun modo può essere tradita. Ma per quanto riguarda la DC Comics ad ogni crisi vi è la tendenza a riaggiornare le origini dei supereroi per ogni nuova generazione di lettori. Flash sicuramente ha avuto una storia editoriale articolata, con ben tre interpreti ad indossare il costume. Protagonista di questa storia è in particolare Barry Allen, il secondo Flash, protagonista della run di Williamson nella cornice editoriale Rebirth cominciata nel 2016.
Williamson, nonostante il compito non facile, dimostra di possedere una penna sopraffina. Oltre agli elementi classici delle origini di Flash, tra cui l’intramontabile incidente del fulmine che colpisce i prodotti chimici, presente dalla primissima storia in cui si parlava di acqua pesante, si aggiungono una serie di elementi in grado di restituire maggiore tridimensionalità al personaggio.
In particolare è noto che Barry avverta la responsabilità legata all’incarcerazione del padre, accusato della prematura dipartita della madre. Infatti, il futuro Flash entra in polizia mosso da un grande senso di giustizia ricercando di scagionare il padre. Ma qui si scava soprattutto sull’influsso positivo rappresentato dal rapporto tra Barry e la defunta madre. Con un vero easter egg Flash leggeva con la madre i fumetti di Flash (Jay Garrick) e proprio in questi momenti insieme il futuro velocista scarlatto impara il potere della speranza. La forza della speranza sarà la sua benzina e la sua ancora nel momento più difficile decidendo di non arrendersi all’inevitabilità del destino.
Paradossi temporali
Flash, come spesso accade, si trova a viaggiare nel tempo e si ritrova in un futuro distopico, in cui il mondo è dominato dall’uomo tartaruga che, come in ogni classico del genere, ha costruito un regime semitotalitario che ha schiacciato ogni libertà. La storia, ricca di azione e colpi di scena, si gioca molto sul carisma del villain ben caratterizzato con poche pagine spiegandone origini e motivazioni e sul rapporto duale e ambivalente tra il Flash del presente e quello del possibile futuro. Infatti, il Flash del futuro, che ha perso ogni speranza e vede come inevitabile la sconfitta, nella prima parte ha grande capacità di condizionare negativamente la sua controparte giovane.
Solo quando il giovane Barry Allen ritroverà, nel profondo del suo cuore, la speranza perduta, riuscirà ad affrontare in modo adeguato il proprio avversario. La storia rappresenta dunque la vera metamorfosi di Barry, il quale prende consapevolezza dei propri poteri e del proprio ruolo, trovando allo stesso tempo un giusto equilibrio tra vita civile e quella da supereroe. Sboccia poi l’amore con Iris e Flash, che alla fine del racconto è pronto a correre verso un futuro di grandi traguardi.
Ad una storia dai toni epici e in grado di scavare a fondo nella psicologia del personaggio, si abbina un comparto grafico superbo. Splash page pazzesche, sequenze adrenaliniche garantite dai virtuosismi grafici del grande Howard Porter. Senza dubbio uno dei Flash più belli mai disegnati, classico e moderno allo stesso tempo. Il risultato è un impatto grafico complessivo che vi lascerà a bocca aperta.
Un buon punto di inizio?
Assolutamente sì, Flash anno uno è un buon modo per leggere in chiave moderna le origini di Flash. Ma più in generale tutta la run di Joshua Williamson è consigliata a chiunque volesse avvicinarsi al personaggio.
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