Di storie che ruotano attorno al Joker ce ne sono innumerevoli. Ciascuna affronta la psicologia e la sua figura in maniera differente, soffermandosi talvolta sulla sua follia, talvolta sulla sua spietatezza. Joker: il commissario e il clown raccoglie la serie scritta da James Tynion IV con la collaborazione di Francesco Francavilla, Guillem March e Matthew Rosenberg, finalmente raccolta in volumi da Panini Comics, pur essendo incentrata sul Joker, gioca molto sulla figura dell’ispettore Gordon.
Durante la Joker War, Arkham è stata attaccata e la colpa dei numerosi morti che ne sono conseguiti è ricaduta su Joker che nel frattempo ha fatto perdere le sue tracce. Pur essendo il protagonista dell’albo, la nemesi di Batman vede rubarsi la scena da un commissario Gordon invecchiato, psicologicamente provato dalle vicende avvenute nell’arco narrativo precedente.
Quella che leggiamo in queste pagine è senza dubbio una delle migliori rielaborazioni narrative del commissario, tormentato dal Joker e ormai fuori dai giochi. Si è ormai ritirato in pensione, tra i suoi deliri e le sue visioni.
Ecco che una misteriosa organizzazione di gente ricchissima e senza scrupoli contatta Gordon per affidargli una missione alquanto singolare: trovare Joker e farlo fuori. Il premio? Una cifra talmente alta da permettergli non solo una vita in pensione dignitosa, ma di poter sparire dalla circolazione e, magari, dimenticare l’orrore che Gotham gli ha lasciato dentro.
Le vicende sono strettamente legate al ciclo della Joker War, ma restano comunque fruibili e godibili anche da chi, come chi scrive, non ha letto la run madre. Tra le tante malefatte commesse nei sei capitoli, Joker ha fatto il lavaggio del cervello a Nightwing, convincendolo di essere il suo figlio adottivo; si è costruito una nuova tuta di Batman con cui prendere in giro l’eroe; ha incoraggiato le gang di Gotham a indossare la maschera da clown e sfruttare il caos per i loro fini personali (quest’ultimo aspetto lo ritroviamo anche nell’albo di cui stiamo parlando). Ha modificato la formula del gas che trasforma chi lo respira in Joker per creare un elisir che riporta in vita i corpi e li fa diventare un esercito di non morti agli ordini del criminale. Ha riportato in vita anche Alfred, il fedele maggiordomo di Bruce, tormentando l’eroe con inquietanti visioni. Tutte queste vicende sono accennate sapientemente nella storia, senza far sentire il lettore spaesato.
Gli intrecci che invece sono ben sceneggiati in Joker: il commissario e il clown rendono la storia avvincente, emotivamente forte, con due personaggi comprimari a Batman che sono i protagonisti assoluti. Del pipistrello, tocca dirlo, non se ne sente la mancanza, ridotto a semplice apparizione tra le pagine. Un albo davvero interessante per struttura narrativa e per come le vicende si evolvono: a tratti sembra pura follia ma poi, continuando la lettura, si percepisce la consapevolezza e la sapienza di come sono state pensate le vicende.
