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Kiss Me First – Recensione della serie tv di Netflix

Kiss Me First è sbarcata su Netflix il 30 giugno. È la nuova serie per adolescenti, dal creatore di Skins, Brian Elsley. A metà tra il genere fantasy e il thriller la serie ha debuttato nel Regno Unito lo scorso 2 Aprile su Channel 4.

Il trailer:

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=L5_BhggEpzw]

Kiss Me First – La Trama

Kiss me First è un adattamento dell’omonimo libro di Lottie Moggach, narra la storia di Leila Evans (Tallulah Haddon) che, dopo la morte della madre, si rifugia in Azana, una realtà virtuale dove i giocatori costruiscono un loro Avatar per fuggire dalla vita reale.
Leila, sola e senza amici, davanti al computer e con il visore diventa Shadowfax e per qualche momento cancella la ragazza fragile, timida e insicura.

Leila Evans (interpretata da Tallulah Haddon)

Trascinata dalla sua curiosità sul quel nuovo mondo, Leila cerca di scoprire cosa si nasconda in quei luoghi. Lì incontrerà Mania, vero nome “Tess” (Simona Brown), una ragazza affascinante e un po’ turbolenta che la porta a conoscere un gruppo chiamato Red Pill (un chiaro riferimento ed omaggio a Matrix) che si nasconde dentro Azana. Leila è un personaggio disperato e ferito, esattamente come tutti gli altri giovani reclutati dal leader Adrian.

Leila come “Alice”, ma nel futuro tecnologico

La protagonista vede in Red Pill un luogo affascinante e consolatorio, che la porta lontano dal mondo grigio e reale dove chi è debole e soffre viene messo da parte e umiliato.
Vede in Adrian un leader che richiama i suoi “adepti” e li guida a compiere ogni tipo di azione, un leader che accudisce, che accarezza e abbraccia i suoi sottoposti.
Poco dopo diventa chiaro che il gruppo, Adrian e Azana non sono quel paradiso che credeva, ma in loro si nasconde qualcosa di oscuro. Quando Leila e Tess finalmente si conoscono, sia nel gioco che, nella realtà, il castello e le bugie create dal gioco cominciano a sgretolarsi.
Leila viene immersa in un nuovo mondo in stile Black Mirror. Dove le due realtà cominciano a scontrarsi, e la protagonista vuole conoscere e capire entrambe, e come siano collegate tra loro.

Azana, è un rifugio per ragazzi soli, feriti ed abbandonati. Ragazzi che non vogliono più vivere nel mondo reale, che vogliono ricrearsi una vita in un finto paradiso. Ma nel gioco nessuno è al sicuro. E quando i giocatori cominciano a sparire sia dal gioco che dalla vita reale, Leila è l’unica che vuole tornare a vivere una vita vera. L’unica che vuole comprendere l’anomalia del sistema per cercare di trovare e sconfiggere il colpevole della fine di tanti altri ragazzi.

Gli avatar Shadowfax e Mania

Una serie attuale e una visione del futuro

Kiss me first affronta temi importanti e molto attuali come, la privacy, la depressione, una società che emargina i più deboli. La serie contiene parecchi spunti molto interessanti tra cui la solitudine dell’essere umano e una distorta e cupa visione del futuro tecnologico, nessuno dei quali viene però sviluppato abbastanza durante la serie. L’idea di base potrebbe anche andar bene, ma nel creare Azana non è stato dato alla realtà virtuale niente che la definisca davvero. Gli avatar senza una vera e propria personalità e una giocabilità inesistente. Non c’è mai un momento in cui il gioco diventa solo divertimento.

Non viene approfondito, inoltre, l’interesse di Tess per Leila e il loro rapporto. Buono il modo di rappresentare una realtà in vige una società fredda e senza ideali. Ma la realtà virtuale di Azana e soprattutto Red Pills sono un enorme punto interrogativo, di cui non si comprende molto il senso. Senza dimenticare lo strano comportamento del coinquilino di Leila e il suo interesse per la ragazza che si mostra a fasi alterne ma non viene mai spiegato.

La serie vorrebbe avere una forte carica drammatica, una sua pesantezza nel raccontare temi profondi e attuali. Ma tutto ciò si perde con una leggerezza nella trama, e l’errore sta proprio nel fatto di voler raccontare troppe cose, senza analizzarne sul serio neanche una.

Leila Evans - il suo avatar Shadowfax
Shadowfax

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