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Zagor & Brad Barron: gettate le basi per l’arrivo di Flash dalla Dc?

Esce il Color Zagor #8 e lo Spirito con la Scure incontra il professore e cacciatore di alieni Brad Barron, per combattere assieme i Morb.

Secondo capitolo del trittico dei team-up Bonelli di questo scorcio finale del 2018, quello che vede assieme Zagor & Brad Barron in un classico delle avventure zagoriane, quello in cui combatte degli alieni.
Solo che stavolta il nostro eroe non se la deve vedere con gli Akkroniani ma con gli altrettanto (se non di più) spietati Morb.

Zagor

In arrivo dalle pagine dell’ormai conclusa serie di Brad Barron, questa razza aliena ha deciso di mettere radici nella foresta di Darkwood

La domanda che si è posto Tito Faraci nell’ideare e scrivere quest’avventura è quella che ognuno di noi si pone quando deve relazionare due età storiche così lontane tra loro come lo sono quel 1800 in cui si muove Zagor e quegli eterni anni ’50 di Barron. Come fare?
La soluzione è il più classico degli escamotage, quello che, a ben guardare, potrebbe benissimo essere lo stesso che verrà utilizzato per mettere a contatto il Bonelliverse con il DC Universe.

Come ormai sappiamo, quel primo capitolo dell’evento denominato Crossover che vedrà la luce probabilmente a partire dal 2019, vedrà l’incontro tra lo Spirito con la scure, Za-gor-te-nay, e il velocista in rosso e oro per eccellenza, Flash, ormai abituato a viaggiare in lungo e largo nel tempo e nello spazio.

Zagor
Zagor incontra Brad Barron.

La storia, dunque. I Morb, che abbiamo imparato a conoscere sulle pagine di Brad Barron, giungono nel nostro continuum da quello di Brad attraverso un portale, uno Stargate si direbbe, che mette in comunicazione gli infiniti universi (Mark Wolfman non avrebbe potuto prepararlo meglio questo futuro Crossover).
Da quello che apprendiamo questi alieni sono usi piazzare questi portali per viaggiare e depredare i mondi dopo averli preparati per la colonizzazione.

Nell’universo di Zagor sono appena giunti e non pensavano certo di trovarsi davanti due pezzi da novanta come i nostri due eroi.

La trama scritta da quella vecchia volpe di Faraci si dipana in maniera classica e fondamentalmente è utile all’incontro di due personaggi abbastanza dissimili tra loro ma che potrebbero trovarsi ad interagire di nuovo in un prossimo futuro.
Altro tassello, quindi, di questo vasto arazzo che si sta intessendo e che comprende una buona parte, se non tutti ormai, i personaggi dell’editore milanese.

Soggetto e sceneggiatura: Tito Faraci
Disegni: Walter Venturi
Copertina: Alessandro Piccinelli
Colori: Mad Cow

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