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17 anni: il manga ispirato da un fatto di cronaca che ha sconvolto il Giappone

Il 12 febbraio, con l’etichetta J-POP Manga, arriva in tutte le librerie e fumetterie il box in quattro volumi di 17 anni, un manga di Seiji Fujii e Yoji Kamata. L’opera è liberamente ispirata a un fatto di cronaca nera che ha avuto risvolti epocali nel Paese del Sol Levante. Parliamo dell’omicidio di una ragazzina diciassettenne, sequestrata e soggetta a terribili violenze per mano di suoi coetanei.

Nell’opera di Seiji Fujii e Yoji Kamata, i protagonisti sono i due ragazzini Hiroki e Takashi. Entrambi vengono salvati dall’assalto di alcuni bulli dal famoso teppista Miyamoto ed entrano a far parte della sua banda. Dopo l’iniziale eccitazione, i due si ritrovano coinvolti in crimini sempre più gravi e iniziano a comprendere cosa significhi mostrare obbedienza e lealtà al loro brutale soccorritore. Finché la banda non rapisce Sachiko, una giovane liceale, che diventa oggetto delle più orribili torture da parte di Miyamoto. Riuscirà Sachiko a tornare a casa? Che tipo di persone, o di mostri, diventeranno Hiroki e Takashi?

Le parole di Giorgio Fabio Colombo, professore presso la facoltà di Giurisprudenza all’università Nagoya

«La vicenda reale da cui il manga prende le mosse», spiega nella postfazione del primo volume Giorgio Fabio Colombo, professore associato di diritto comparato presso la facoltà di Giurisprudenza all’università Nagoya, «ha avuto un impatto profondissimo sulla sensibilità e sull’immaginario collettivo del Paese: su di essa sono stati scritti almeno tre libri, e ha fornito la base per film, canzoni, e ovviamente manga.

Crimini nefandi commessi da minorenni sono sempre avvenuti, ma la potenza mediatica di questo specifico fatto di cronaca ha avuto pochi eguali in un Giappone, quello degli anni Ottanta, in cui il sentimento prevalente era la fiducia nel futuro e la diffusa percezione di benessere. Come spesso avviene, gli artisti sono in grado di cogliere e rappresentare i punti di criticità di un contesto sociale con nitore e incisività: da questo punto di vista 17 Anni fornisce l’immagine di un Giappone all’apice del suo sviluppo economico (i fatti si svolgono nel 1988, quando la “bolla economica” non era ancora scoppiata e il Paese procedeva spedito nella sua apparente fede incrollabile verso un progresso costante, con solo qualche nuvola all’orizzonte), una società ricca, ordinata, vigorosa».

La violenza che permea la narrazione

Anche per questo motivo i crimini descritti in queste pagine risultano particolarmente scioccanti anche per il lettore: la ferocia degli accadimenti è già di per sé insopportabile e il contrasto con il momento storico fiorente aumenta il senso di angoscia.

«La violenza che permea la narrazione», continua Colombo, «non è affatto spettacolarizzata, né rappresentata in modo adrenalinico: al contrario, i pure terribili avvenimenti raccontati sono ammantati da una patina di conformismo e di ineluttabilità che li rende ancora più mostruosi. L’autore mostra con spietata lucidità come la forza delle dinamiche di gruppo possa portare all’interno di una spirale che si avvita fino a far perdere ai partecipanti ogni forma di controllo, ogni rimorso, ogni impegno morale e persino la consapevolezza delle proprie azioni. Il manga, inoltre, condivide con il fatto di cronaca a cui è ispirato alcuni fenomeni relazionali e ruoli che si vanno a definire all’interno di un gruppo violento certamente non esclusivamente giapponesi, ma che assumono una particolare significanza nel contesto locale.

Il Giappone è noto per essere un Paese con un elevato livello di sicurezza e un basso livello di criminalità, un Paese i cui abitanti rispettano le regole e hanno una strutturata coscienza civica. Anche per questo, un aspetto che colpisce particolarmente di questa drammatica vicenda è come nessuno dei partecipanti, anche quelli scossi da dubbi di coscienza, né le decine di persone (compresi i genitori di alcuni dei colpevoli) che a vario titolo vengono a conoscenza se non dei veri e propri crimini quantomeno di situazioni sospette, decida di affrontare la situazione».

Giorgio Fabio Colombo:

Professore associato di diritto comparato presso la facoltà di Giurisprudenza all’università Nagoya e avvocato in Milano. Già docente nelle Università di Genova, Pavia, e “Ca’ Foscari” (Venezia), i suoi studi si concentrano sulla risoluzione alternativa delle controversie in prospettiva comparata in Europa-Giappone, sul diritto commerciale internazionale e sul rapporto fra diritto e letteratura con riferimento al contesto giapponese.

Scheda Tecnica

17 anni

box vol. 1-4

di S. Fujii, Y. Kamata

4 volumi – serie completa

Formato – 12×16,9 – bross. con sovracc.

pagine – 192 cad., b/n +

colore Prezzo – 23,60 €

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