Capcom ha da poco rilasciato Street Fighter V: Champion Edition, l’ultima versione del picchiaduro lanciato ormai quattro anni fa. Si tratta della fine di un percorso lungo e tortuoso che si è rivelato tutt’altro che semplice per la casa di Osaka. Dopo un lancio a dir poco disastroso, gli sviluppatori hanno dovuto vedersela con numerose problematiche tra un’eccessiva semplicità, rischiosa sul fronte della FGC (Fighting Game Community) e una quantità di contenuti talmente risicata da tenere alla larga i giocatori più casual.
La crescita del titolo ha comunque richiesto diverso tempo e i primi cambiamenti significativi sono arrivati soltanto nel gennaio del 2018, con l’Arcade Edition. In quel momento Street Fighter V poteva contare su ben 28 personaggi, diversi stage ma soprattutto i V-Trigger II e nuove modalità di gioco tra cui una modalità Arcade, le Extra Battle e la Team Battle Mode.
Capcom però non si è fermata, ha continuato ad aggiornare Street Fighter V con bilanciamenti periodici e nuovi personaggi sempre più interessanti quanto diversificati. A dicembre dello scorso anno sono arrivate le V-Skill II (tecniche speciali uniche per ogni personaggio) che hanno apportato notevoli cambiamenti sia alla giocabilità dei singoli combattenti che al bilanciamento, ora molto più sfaccettato. Il risultato lo abbiamo visto recentemente anche all’EVO Japan, dove a trionfare è stato Nauman con Sakura, con risultati che sono andati oltre le aspettative.
I contenuti della Champion Edition
Gli aggiornamenti degli ultimi mesi hanno infine contribuito a dare forma a Street Fighter V: Champion Edition, un pacchetto che comprende ben 40 personaggi, 32 stage (ad eccezione di quelli del Capcom Pro Tour) e più di 200 costumi che presi singolarmente sarebbero costati un occhio della testa. Il tutto venduto a 30 euro se non si possiede il gioco base o 25 nel caso si volesse acquistare l’upgrade kit. Inutile dire che quest’ultimo ha un prezzo decisamente troppo elevato rispetto alla sua controparte “completa”.
La versione definitiva di questo picchiaduro include quindi un breve ma intenso story mode cinematico, le storie dei singoli personaggi e la già citata Arcade. In questo caso si ha la possibilità di affrontare una sorta di modalità antologica rappresentativa della serie, che parte dal primo capitolo e arriva al quinto, passando perfino per SF Alpha. A seconda dell’episodio scelto si affrontano determinati scontri che, una volta portati a termine danno accesso alle bellissime illustrazioni disegnate dalla UDON comics. Le Extra Battle invece consentono di ottenere costumi speciali a patto di sconfiggere determinati avversari e pagando una certa somma di Fight Money. Per i più volenterosi sono poi disponibili ben cinque set di prove, che richiedono l’esecuzione di combo sempre più complesse per essere portate a termine. A chiudere il cerchio ci pensa la modalità multiplayer che comprende match amichevoli, classificati e le immancabili lounge. Ad ogni modo, con questa versione del titolo, Capcom ha deciso di non allargare ulteriormente l’offerta single-player puntando tutto sugli ultimi lottatori ovvero Gill (disponibile dallo scorso dicembre) e Seth, rilasciato proprio in occasione della Champion Edition.
Netcode: l’incognita da non sottovalutare
Nel momento in cui scriviamo questa recensione, Street Fighter V: Champion Edition ha da poco ricevuto una patch che avrebbe dovuto porre rimedio ai problemi causati dal netcode. Purtroppo però le cose non sono andate come speravamo e la situazione è ancora piuttosto instabile. Nel corso delle nostre prove infatti, alcuni incontri si sono svolti senza alcun problema mentre altri si sono rivelati terribili per via di un forte lag. Ovviamente le cose potrebbero cambiare nel corso delle prossime settimane, dato che gli stessi sviluppatori hanno richiesto dei feeback da parte dei giocatori. Il nostro giudizio sulla componente online non è del tutto positivo, poiché ogni scontro potrebbe essere potenzialmente disastroso. In ogni caso, continuate a seguirci per restare aggiornati sulla situazione.