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Alien 5: Walter Hill conferma l’esistenza dello script ed inizia il pressing su Sigourney Weaver

Il travagliato nuovo capitolo del mondo Alien torna a far parlare di sé. Che sia la volta buona per Alien 5?
Ripercorriamo insieme un sentiero iniziato 41 anni fa.

“Nello spazio nessuno può sentirti urlare”. (Alien, 1979)

Era il 1979. Nelle sale cinematografiche venne proiettato un film che avrebbe fatto parlare di sé per i successivi 41 anni.

Nella galassia Alien si può trovare di tutto: film, fumetti, videogiochi, gadget e chi più ne ha più ne metta, come in tante altre saghe.

Ma quello che difficilmente potrete trovare in giro, è la passione che lega i fan all’alieno più iconico del secolo scorso.

Tra banalità ed unicità

weyland corporation Aliens game
La Weyland Corps

Una premessa è doverosa: chi vi scrive ha il 50% della camera invasa da qualsiasi cosa che possa essere legato al mondo dello Xenomorfo.

Nel primo film di Alien c’è stato di tutto. Il tema horror, il tema dell’esplorazione dello spazio, l’uso dell’effetto psicologico della claustrofobia, suscitata dall’ambientazione nei cunicoli della Nostromo, l’astronave dove viene ambientato il film.

Ma vi sono anche temi che ritroveremo nel pieno degli anni ’80 e soprattutto ’90 (qualcuno ha detto Robocop?),come la figura della Weyland Corporation, ovvero una multinazionale talmente potente da mettere in ombra qualsiasi forma statale esistente ed in grado di insabbiare qualsiasi evento purché gli affari vadano avanti.

Anzi, una realtà economico/militare talmente spregiudicata che è pronta a sacrificare tutto l’equipaggio pur di poter mettere le mani su una razza impiegabile in guerra.

Per concludere, non possiamo dimenticarci lei: Ellen Ripley, alias Sigourney Weaver. L’eroe femminile in una società altamente stereotipata sul maschile (Ho sentito un Rambo del 1972 ?) che fece scalpore negli Stati Uniti di Carter.

Temi unici, per l’epoca, tanto quanto triti e ritriti oggi verso cui, dobbiamo dircelo, la maggior parte degli spettatori non si emoziona più.

Quando i sequel erano all’altezza del primo film.

Aliens – Scontro Finale (1986)

“Escono dalle fottute pareti!” (Aliens – Scontro Finale)

La saga di Alien ha pure un’altra unicità: il sequel, ovvero Aliens – Scontro Finale è considerato da molti per alcuni aspetti non solo degno erede, ma quasi superiore.

I motivi possono essere tanti, ma di sicuro dobbiamo partire dalle tematiche toccate, come lo scontro tra madri che, seppur di razze diverse, dimostrano come l’amore per “i figli” (anche se non biologicamente tuoi) possa essere l’istinto più forte in natura.
Se questo vi può sembrare secondario, mi permetto di ricordare che negli anni precedenti l’uscita del film, i rappresentanti di 32 organizzazioni provenienti da 33 stati tra i quali Canada e Messico si riunirono a Washington per stabilire il Congresso americano adozione (AAC).

Ma questo non deve stupire, in quanto uno dei più grandi talenti di un regista è quello di saper interpretare i tempi. Qualità che sia a Ridley Scott (Alien) che a James Cameron (Aliens) non sono di certo mai mancate.

Tra dubbi e passi falsi ma sempre guardando avanti

Alien Covenant (2017)

E poi? Eh…e poi…

Difficile dare un giudizio su tutto quello che ne seguì. Tutti i film che uscirono nel mondo Alien hanno pregi e difetti, ma subirono dei travagli dal lato della critica (e del pubblico) importanti.
Alien3, Alien- La clonazione, Alien vs Predator 1 e 2; Prometheus ed infine Alien Covenant.
Tutti film che hanno arricchito l’universo dello Xenomorfo, ma lasciando sempre una sensazione di incompleto.

Ed ora?

Alien 5

Credit: Brandywine Productions

E’ da parecchio che si parla di un nuovo capitolo. Prequel? Sequel? Reboot? La confusione sembrava tanta.
Con l’acquisizione da parte della Disney della 20th Century FOX i dubbi sono poi aumentati, con attacchi di panico da parte dei fan di vedere un giorno lo Xenomorfo con le vesti delle Principesse Disney.

Ma ora qualcosa si sta muovendo, se non altro sul fronte del progetto a firma Walter Hill.

Walter Hill, lo sceneggiatore che avrebbe in mano lo script (nella foto sopra) avrebbe rilevato che l’opera fosse pronta addirittura già a Marzo!
Il problema è che la reazione di Sigourney Weaver non è stata proprio di quelle convincenti:

Non lo so. Ridley è andato in una direzione differente. Forse Ripley ha fatto la sua parte. Merita di riposare.

Di rimando, nella sua conversazione con SyFy, Hill ribadisce l’importanza dell’attrice per approfondire il destino del Tenente Ellen Ripley:

Sigourney, come del resto ha fatto fin dall’inizio, è troppo modesta sulle sue capacità di tirare fuori le sue capacità . La sua presenza è fondamentale per la concretizzazione di questa storia, che racconta una nuova avventura terrificante ma che è anche una meditazione sia sull’universo del franchise Alien che sul destino del personaggio del tenente Ellen Ripley.

Difficile dire come andrà a finire.
Sicuramente tutti i fans sperano di poter tornare nello spazio dove, come viene anche riportato in questo script:

“Nello spazio nessuno può sentirti urlare.
Nello spazio nessuno può sentire i tuoi sogni”

FONTEsyfy

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