Nel mondo del fumetto sono presenti moltissime storie con animali parlanti, in alcune sono antropomorfi mentre in altre sono semplici animali. Quest’ultimo caso è quello di Scurry, la saga in tre volumi creata da Mac Smith e pubblicata da ReNoir Comics.
Problemi alla Colonia
Una casa abbandonata è ora abitata da una colonia di topi, animali che si sono dati una struttura sociale e governativa per cercare di sopravvivere a una grave carenza di cibo. Wix, un topo bianco, e Umf, un ratto marrone, sono due esploratori con la missione di trovare del cibo per la colonia nei territori circostanti. Le aree fuori dalla Colonia sono terreno di caccia di gatti e uccelli, nemici naturali dei piccoli topi, e solo i piccoli esseri più esperti riescono a tornare con notizie o cibo. La colonia, oltre ai problemi esterni, ne ha anche al suo interno, infatti, c’è una fazione dissidente che vuole trasferirsi nella città abbandonando la loro casa. Orim, il capo del consiglio, e sua figlia Pict lottano perché quest’idea molto pericolosa non si concretizzi.
Tra realismo e finzione
Mac Smith è l’autore unico di Scurry, unisce sapientemente la sua arte animata a un grande realismo degli ambienti. Quando si guardano i disegni di Scurry si ha la sensazione di guardare un film animato all’interno di un ambiente fisico. Questo fatto è dovuto al passato dell’autore nell’industria videoludica. La recitazione dei diversi animali sembra uscita da un film disneyano e messa su carta.
La storia è solida e i personaggi sono molto caratterizzati, mentre il mondo viene mostrato con pazienza, lasciando il lettore sempre nel dubbio sul motivo, o i motivi, per il quale il mondo è cambiato così tanto.
Dal webcomic alla carta stampata
Scurry nasce come webcomic, stampato grazie a tre speciali campagne Kickstarter di incredibile successo. A volte, quando si passa dallo schermo alla carta, si rischia di perdere qualcosa, ma non è questo il caso. Gli incredibili disegni rendono perfettamente e trasportano il lettore nel mondo creato da Mac Smith.
Le grandi avventure della Colonia ci raccontano però anche un’altra cosa, la difficoltà di abbandonare un luogo sicuro senza sapere nulla di cosa ci sia all’esterno. Sicuramente una tematica decisamente attuale, nella quale moltissimi possono ritrovarsi. Basti pensare a quanti di noi si siano mai sentiti intrappolati nel proprio paese o nel proprio lavoro. Scurry, almeno in questo primo volume, ci mostra che ci saranno sicuramente delle difficoltà, anche solo a esplorare l’esterno senza abbandonare completamente la propria “prigionia”.
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