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Bodkin – La Recensione

Le storie possono cambiarci, le storie possono uccidere.

Il passato riemerge nella mitica terra colma di misteri; l’Irlanda. A Bodkin una cittadina che non riesce a liberarsi del passato, arriva Dove, una giornalista del Guardian a rivangare il passato per terminare ciò che si lasciò in sospeso anni fa. Dovendo fare da supporto a un nuovo podcast dello spumeggiante Gilbert e la sempre piena di risorse, Emmy. A Bodkin, il mistero del Samhain e di ciò che successe la notte della festa celtico-pagana, torna per essere risolto dall’unica investigatrice possibile con le inquietanti apparizioni di un sinistro lupo. Disponibile dal 9 Maggio sulla piattaforma streaming Netflix.

Trama

Un branco di podcaster dalle più disparate idee. indagano sull’inquietante scomparsa di tre persone in una cittadina dell’Irlanda apparentemente tranquilla. Ma una volta che le indagini proseguono, la ricerca si infittisce, facendo riemergere un quadro generale più grande e serio di quanto si aspettassero. Mentre il trio cerca di sciogliere il gomitolo del misterioso che circonda Bodkin, scopriranno delle spaventose verità sui cittadini ama anche e soprattutto su se stessi. Esponendo delle paure che a volte si tenta di giustificare a costo della verità.

Una nuova dark comedy

Ispirata al fenomeno del true crime, e prodotta dalla Higher Ground Productions di Barak e Michelle Obama, capace di mixare dark humour con dei veri e propri misteri. Seguiamo le disavventure di Dove (Siobhan Cullen), Gilbert (Will Forte), ed Emmy (Robyn Cara). Che sia l’inizio del viaggio per scoprire il primo assassino dell’Irlanda?

Gilbert tenta di rispondere a molti quesiti del genere, interrogandosi su ciò che reale e ciò che non lo è, accompagnato dalla scettica giornalista Dove ed Emmy in questo viaggio per completare il loro podcast. Episodio dopo episodio la tensione cresce, costringendo lo spettatore a seguire lo sviluppo delle sfortunate vicende dei protagonisti e le loro scoperte. Sebbene il tutto sia condito da una buona dose di carisma, dato dalla trama e dai protagonisti, Bodkin approfondisce temi sull’identità, la giustizia e l’appartenenza ai luoghi a cui siamo legati, pensando di conoscerli quando invece sono ancora tutti da scoprire come probabilmente, anche noi stessi.

I pregi di Bodkin sono sicuramente il filone narrativo unito a un’azzeccata scelta del cast, si tratta di volti conosciuti, amati più o meno da un vasto pubblico e per chi è del tutto nuovo a questi volti, troverà sicuramente una gradevole compagnia in Bodkin, scoprendoli per la prima volta con le loro doti attoriali.

Il carisma e l’aesthetic cupa

Se la regia è ciò che ci guida costantemente, intrattenendoci in ogni episodio con la giusta percentuale di attenzione, con un’elevata cura al dettaglio che innalza il valore visivo, allora anche le scelte stilistiche per le ambientazioni e lo spirito dei personaggi stessi influenza la potente atmosfera cupa ma sapientemente frizzante. Grazie a una regia che sembra nascondersi dietro l’angolo solo per guidare meglio la nostra attenzione, depistandoci a volte su ciò che era proprio davanti a noi, magari. Tutto ciò contribuisce a conferire alla serie un’identità forte e propria che non passerà inosservata.

La serie di 7 episodi di Scharf, il quale ha lavorato con l’altro showrunner della serie Alex Metcalf, ha un fondo di verità, basandosi su alcuni noti casi irrisolti nella misteriosa terra dell’Irlanda, 25 anni prima in occasione delle celebrazioni della festa del Samhain. Continuando così a porre al pubblico la fatidica domanda che lo stesso Gilbert si pone: qual è il vero confine tra finzione e realtà?

I pregi di Bodkin sono sicuramente il filone narrativo unito a un'azzeccata scelta del cast, si tratta di volti conosciuti, e per chi è del tutto nuovo a questi volti, troverà sicuramente una gradevole compagnia in Bodkin, scoprendoli per la prima volta con le loro doti attoriali.

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