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Il miglior Easter Egg di She-Hulk prende di mira Batman

She-Hulk trova molti bersagli per il suo umorismo sul versante Marvel. Ma un Easte Egg nell'ultimo episodio si scaglia contro la concorrenza.

She-Hulk: Attorney at Law non si è mai tirato indietro di fronte alle frecciatine, in quanto molto in linea con il lato satirico della serie. In effetti, ha un certo senso se Jennifer Walters/She-Hulk è periodicamente costretta a difendere degli stupidi personaggi che si mettono nei guai per motivi legali. Nei fumetti non mancano di certo, e She-Hulk ha sfruttato appieno questa possibilità. Persino l’Abominio ha fatto la sua parte, essendosi apparentemente redento e avendo aperto un rifugio per supercriminali che vogliono voltare pagina.

Leap-Frog, il cattivo benintenzionato ma del tutto asinino dell’episodio 8 di She-Hulk, “Ribbit and Rip It”, è un caso emblematico. Oltre a continuare la tradizione della serie di cattivi tutt’altro che minacciosi, rappresenta un’occasione d’oro per prendere in giro i rivali della Marvel. In particolare, un Easter egg a fine episodio fa riferimento diretto a Batman: l’eroe simbolo della concorrenza che She-Hulk non può fare a meno di schiacciare.

Il lato più sciocco di Batman è pronto per essere sfruttato in She-Hulk

Batman ha la particolarità di essere uno dei personaggi più popolari dei fumetti, oltre che uno dei più autoironici. Il suo lato oscuro e cupo è rimasto prominente al punto da influenzare negativamente altri progetti. Sebbene la cupezza di Batman abbia prodotto più di una parte di capolavori (tra cui lo squisito The Batman di quest’anno), essa ignora anche il lato più giocoso del personaggio. Ancora oggi, la serie di Batman di Adam West degli anni Sessanta è l’ultima parola sulle avventure più leggere del Crociato incappucciato, in particolare per quanto riguarda il suo famoso uso di aggiungere “Bat-” come prefisso a ogni dispositivo utilizzato da Bruce Wayne.

Leap-Frog è la controfigura ideale per prendere in giro Batman in She-Hulk

Nel caso di She-Hulk, lo show non ha bisogno di rubare i bersagli, poiché la Marvel ne ha molti altri di cui può prendersi gioco. Leap-Frog, tuttavia, presenta un’opportunità a cui non può resistere. Debuttato originariamente in Daredevil #25 del 1966 (di Stan Lee, Gene Colan, Frank Giacoia e Artie Simek), Leap-Frog è stato ritratto come un inventore e autodefinitosi perdente che si è dato al crimine quando nessuno dei suoi brevetti ha dato frutti. “Ribbit and Rip It” reimmagina il personaggio come un aspirante eroe del gioco per le ragioni sbagliate. In questa iterazione, Leap-Frog è il figlio di un ricco miliardario che cerca di comprarsi l’ingresso nel gioco con un sacco di giocattoli high-tech, tra cui la sua tuta. Al suo primo utilizzo ne fa un uso improprio e reagisce tentando di fare causa al progettista.

Da subito, inizia il parallelismo tra Leap-Frog e Batman. Senza l’intelligenza o la motivazione che lo spinge, Batman non è poi così diverso, essendo essenzialmente un altro ragazzo ricco che si diverte come Leap-Frog. Il legame con gli animali è ancora più stretto per Wayne, il che lo distingue da figure simili della Marvel, come Tony Stark, che non sono così ossessionate dal marchio. Come il Batman di West, Leap-Frog si è fissato di dare a tutti i suoi accessori un tema anfibio. Questo comporta un’auto sportiva verde, un nascondiglio chiamato “La Ninfea” e una banda di scagnozzi a pagamento a cui si riferisce come “Girini”. Inoltre, comporta una tonnellata di attrezzature superflue, tra cui diverse versioni del classico gioco arcade Frogger.

Il vero scherzo, tuttavia, è rappresentato da un Easter egg che si rivolge direttamente al Cavaliere Oscuro. In una scena, la Ninfea ha un “Segnale della rana” che ricalca il Segnale del pipistrello, con tanto di testa di rana stilizzata. Si vedono persino diversi scagnozzi di Leap-Frog che se ne occupano quando She-Hulk e Daredevil entrano in scena. Sparso tra gli altri detriti, sembra un altro giocattolo per bambini ricchi. Per questo motivo, non è difficile capire che la Marvel sta facendo una battuta scherzosa sul suo principale rivale in un modo che è troppo evidente per essere ignorato.

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