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Judas: finalmente svelato dal creatore di BioShock Ken Levine

Judas, il gioco in sviluppo presso Ghost Story Games di Ken Levine, ha visto rilasciare parecchie informazioni sul titolo.
Levine è stato protagonista di una nuova intervista di 75 minuti.

È di gran lunga il miglior sguardo avuto finora sul gioco che il creatore di BioShock ha passato quasi dieci anni a realizzare.
Tutto risale al concetto narrativo LEGO che lui ha presentato per la prima volta alla fine del 2015.
Ecco perché il gioco è dovuto rimanere in sviluppo per così tanto tempo: secondo lui, ci sono voluti quattro o cinque anni di ricerca e sviluppo solo per garantire che il gioco potesse adattarsi alle varie azioni intraprese dal giocatore.

Complessità

Il sistema di base di Judas, però, è molto più complesso.
Levine ha detto che Ghost Story Games ha dovuto insegnare al gioco come riassemblare tutti gli elementi prefabbricati in vari modi, non solo per la narrazione, ma anche per la disposizione dei livelli, i tesori, lo spawn dei nemici, eccetera, senza renderlo ovvio e stridente per il giocatore.
Questo si collega all’elemento roguelike: ogni volta che il personaggio muore, al momento del respawn la nave sarà cambiata e i giocatori potranno modificare alcuni potenziamenti per aumentare le loro probabilità di successo nella run successiva.

Il respawn stesso è legato alla storia, ovviamente.
Per cominciare, la protagonista viene chiamata Judas dal resto dei personaggi perché considerata una traditrice.
Fa parte di una nave colonia in fuga da una Terra morente in un viaggio multigenerazionale verso Proxima Centauri.
Judas rivela una brutta verità: i personaggi che gestiscono la nave sono, a loro insaputa, dei robot e non degli esseri umani.
Questa rivelazione provoca una catena di reazioni che alla fine porta alla catastrofe: la nave “Mayflower” è ormeggiata in un campo di asteroidi.
Nel tentativo di salvare la missione e, quindi, l’umanità stessa, Judas viene scelto per la resurrezione grazie a una tecnologia non testata chiamata ristampa.

Personaggi

A differenza dei giochi BioShock, in cui i protagonisti non sapevano nulla dei mondi in cui entravano, Judas ha rapporti lunghi e storici con tutti i membri della nave, soprattutto con i cosiddetti Tre Grandi: Tom, che si occupa della sicurezza, Nefertiti, biologa, e Hope, consigliera e organizzatrice di incontri.
Nonostante siano in realtà dei robot, i tre hanno un rapporto molto simile a quello umano, con Tom e Nefertiti coinvolti sentimentalmente e Hope che è la loro “figlia”.

Tuttavia, si tratta di una famiglia a dir poco disfunzionale.
Sono in contrasto tra loro e cercheranno di convincere Judas per tutto il gioco a schierarsi con la loro visione della missione.
Levine ha dichiarato che i rapporti saranno completamente dinamici, con i Tre Grandi che cambieranno continuamente opinione nei confronti del giocatore e degli altri.
Durante l’esplorazione della grande nave (che si dice sia grande come una città, e l’accesso a un settore specifico avviene attraverso una visuale dall’alto simile a quella di un gioco di strategia), i giocatori sperimenteranno eventi dinamici che possono verificarsi ovunque e in qualsiasi momento.
Ad esempio, uno dei personaggi distrugge una riserva di carburante che il giocatore stava cercando perché era arrabbiato con lui.

Gameplay

Inoltre, i personaggi (che sono solo ologrammi, dato che i loro corpi fisici sono stati distrutti) interferiscono persino nelle situazioni di combattimento in base alla vostra posizione nei loro confronti.
Ad esempio, Nefertiti può improvvisamente hackerare una torretta per aiutarvi se siete in buoni rapporti con lei.
D’altro canto, se è arrabbiata con voi, Hope può rovinare i vostri tentativi di furtività indicando la vostra posizione ai nemici.
Alla fine del gioco, dovrete scegliere un personaggio con cui schierarvi, ma nel corso del gioco potrete cambiare la vostra lealtà in qualsiasi momento.
Questo porta a finali multipli, ovviamente.

Combattimenti

Levine ha parlato anche del combattimento, che ricorderà relativamente BioShock con il suo mix di poteri e armi.
La grande novità è il sistema di hacking, spiegato dal fatto che Judas è un ingegnere autodidatta.
Grazie all’hacking, Judas può influenzare i suoi nemici e persino l’ambiente stesso in modo simile a un sandbox.

Da parte loro, Keighley e McCaffrey hanno sottolineato che il gioco ha un aspetto impressionante dal punto di vista della fedeltà, per non dire che è curato come qualsiasi BioShock, nonostante il suo design estremamente modulare.
L’obiettivo principale è, ovviamente, quello di aumentare notevolmente la rigiocabilità.

Si tratta di un progetto molto ambizioso, questo è certo.
Judas non ha ancora una finestra di uscita, ma dopo questo reveal e il fatto che due giornalisti hanno avuto modo di provarlo, forse non dovremo aspettare ancora molto per giocarci.

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