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Moonlight Mile – Recensione

Dalla seconda metà del Novecento, l’esplorazione spaziale è un argomento che affascina sempre più persone e che troviamo spesso al centro del dibattito pubblico. Le grandi potenze mondiali, in primis USA e URSS durante la Guerra Fredda, sono costantemente in prima linea nel cercare nuove vie per portare l’umanità verso il futuro. In Moonlight Mile, Yasuo Otagaki parte da fatti reali per raccontare una storia di fantascienza che si dimostra molto tecnica e scientifica, ma anche umana e ricca di sentimenti.

GORO E LOSTMAN

Moonlight Mile è in primis la storia di due amici, Goro Saruwatari e Jack F. Woodbrigde (soprannominato Lostman). Entrambi condividono la passione per l’alpinismo e negli anni sono arrivati a scalare le vette più alte del mondo. Portato a termine l’obiettivo, vogliono puntare a qualcosa di ancora più grande e iniziano quindi a rivolgere lo sguardo verso lo spazio. Da quel momento, le loro strade si dividono ma saranno destinati a ritrovarsi molto presto.

Goro diventa in breve tempo un Building Specialist, termine che indica alcuni operai specializzati, addestrati per operare nei cantieri spaziali e il suo scopo è proprio essere selezionato per andare a lavorare nella Stazione Spaziale Internazionale. Lostman, invece, intraprende la carriera militare, diventando un formidabile pilota di shuttle e partecipando a diverse operazioni militari. Entrambi si dimostrano dei geni nel loro lavoro e questo fa sì che vengano subito notati ai piani alti, che decidono di tenerli in considerazione per incarichi sempre più importanti, talvolta anche insieme. I due personaggi maturano e crescono mentre, sullo sfondo, la corsa allo spazio accelera e la scoperta della presenza di elio-3 sulla Luna porta le grandi potenze a cercare di trovare qualsiasi modo per sfruttare questa risorsa.

UN PICCOLO PASSO PER L’UOMO

Raggiungere la Luna è il sogno di tanti personaggi di Moonlight Mile. Yasuo Otagaki inserisce nella sua storia eventi reali, come il primo allunaggio da parte degli USA nel 1969 e non solo, per introdurre poi altri elementi di finzione, comunque sempre molto realistici. La serie è divisa infatti in brevi missioni composte da più capitoli che vedono in azione Goro, Lostman e gli altri personaggi che gravitano loro intorno. Tutte le azioni compiute nello spazio o militari vengono spiegate, anche con dettagli tecnici, che rendono il tutto molto veritiero. Lo stile di disegno, minuzioso e preciso, soprattutto nelle scene ambientate nello spazio, contribuisce a fornire una maggiore parvenza di verità al racconto.

Allo stesso modo, gli uomini e le donne che devono compiere queste missioni non lo fanno a cuor leggero, ma sono pienamente umane e per questo capaci di provare grande gioia e dolore. Già nel primo volume vi troverete di fronte a scene molto drammatiche e a grandi momenti di suspense, dove una singola azione può decretare la vita o la morte di una persona. Nello spazio tutto diventa più difficile e bisogna saper mantenere sangue freddo in ogni situazione, come dimostrato in primis da Goro.

Ogni missione racconta un momento specifico della corsa allo spazio e, pur risultando in parte autoconclusiva, costituisce un tassello del grande quadro d’insieme e porta avanti la trama generale, avvicinando i due protagonisti sempre più alla Luna. Anche diversi comprimari avranno un ruolo importante e torneranno più volte a incrociare il cammino di Goro e Lostman.

UNA TEMATICA INASPETTATA

Le prime tavole e più in generale il primo capitolo, oltre a introdurre i personaggi, servono anche a mettere subito in luce un altro lato della storia, più erotico e sessuale, che molti potrebbero non aspettarsi. In effetti, le pagine iniziali di Moonlight Mile sono molto esplicite e ci raccontano (molto nel dettaglio) un momento di piacere di Goro e Lostman prima dell’ultima grande scalata. A primo impatto, il tutto potrebbe risultare un po’ un’esagerazione e fuori luogo ma, in realtà, il sesso è una parte integrante delle vite e dell’indole dei protagonisti ed è un altro elemento che li fa percepire come ancora più umani e realistici.

Allo stesso modo queste scene si legano spesso ad altri temi, come quello politico, altro punto cardine di questa storia. Yasuo Otagaki tocca diversi argomenti nelle sue missioni, riuscendo a tenere un filo conduttore, la corsa spaziale, per parlare anche di tanto altro e far riflettere lettori e lettrici.

LA NUOVA EDIZIONE

Diciamo subito che Planet Manga aveva già portato Moonlight Mile in Italia nel 2006, ma la pubblicazione era rimasta sospesa al volume 5 probabilmente per scarse vendite. Il tema è interessante e può attirare una buona fetta di pubblico, ma lo stile di Otagaki potrebbe risultare ostico e l’opera di non facile lettura. A distanza di ben 17 anni, l’editore ci riprova con la Ultimate Edition, edizione 3-in-1 che si comporrà, per il momento, di cinque volumi a 16€ l’uno. Questo perché l’opera è ancora in corso in Giappone, dov’è ferma al volume 24. A causa di una forte tendinite, l’autore ha sospeso la pubblicazione per diversi anni e solo di recente ha ripreso a disegnare i nuovi capitoli. Speriamo che riesca a portarla a conclusione secondo i suoi piani.

È giusto che teniate conto di questa informazione, ma indubbiamente, se cercate una storia fantascientifica, Moonlight Mile potrebbe fare al caso vostro. Vi consigliamo di provare il primo volume e di arrivare in fondo alla lettura per darvi il tempo di entrare meglio nello stile del mangaka. Al momento, risulta difficile intuire come proseguirà la storia e questo è possibile che spinga i lettori più incerti a proseguire.

Fateci sapere che ne pensate di questa serie e continuate a seguirci per tutte le prossime recensioni!

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