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NerdPool incontra Luigi Mascolo

Illustratore e autore di Graphic Novel, Luigi Mascolo, esordisce nel mondo del fumetto come disegnatore con il volume “L’uomo nero” (Cagliostro e-press, 2009). Successivamente, ha pubblicato “Nel nome di Django” (Cagliostro e-press, 2011) e, in veste di autore completo, “Il Faro” (Sbam!Comics, 2014), realizzando una breve storia.

In collaborazione con il narratore e giornalista Davide Speranza, ha creato la serie “Short Pulp”, composta da brevi racconti a fumetti di denuncia sociale. Ha disegnato gli episodi “Colaman” (Polis Magazine, 2017), “Goodbye Blue sky” (Polis Magazine, 2018), “Bellosguardo” (Rivista Milena, 2019) e “Chiamatemi Ismaele” (Rivista Milena, 2024).

Nel 2023 ha pubblicato la prima Graphic Novel, “Quel che sono stato, l’ho sognato… vol.1 Luna”, seguita nel 2024 dal volume 2, “Catene” (Youcanprint). Oltre all’attività nei fumetti, dal 2010 lavora come graphic designer, occupandosi della creazione e produzione di grafiche e materiali visivi di comunicazione.

Innanzitutto Luigi grazie di averci regalato un pò del tuo tempo per questa intervista, cominciamo col presentarti ai lettori di NerdPool…. raccontaci un pò chi sei:

Grazie a voi per questa intervista! Un saluto a tutti i lettori di Nerdpool, mi chiamo Luigi Mascolo e sono un fumettista autore della graphic novel Quel che sono stato, l’ho sognato… . Dopo aver conseguito il diploma di maturità presso l’Istituto d’Arte, ho proseguito i miei studi presso la Scuola Italiana di Comix di Napoli. Le mie prime pubblicazioni sono state per la casa editrice Cagliostro e-press, per la quale ho disegnato due albi. Successivamente, ho firmato una breve storia apparsa sulla rivista sbam!comics, in cui ho operato come autore completo. In seguito, ho contribuito a un progetto di storie brevi a fumetti incentrate sulla denuncia sociale “Short Pulp” pubblicati sul web da Polis magazine e Rivista Milena, disegnando quattro episodi.

Durante questo percorso, ho affrontato periodi di pausa dal mondo del fumetto, per impegnarmi nel mio secondo lavoro come grafico pubblicitario. Oltre al fumetto, amo l’arte in generale, con una particolare passione per il cinema e la musica, che rappresentano le mie principali fonti di ispirazione.

Tu leggi fumetti e se si quale genere preferisci? 

Sono un vero appassionato di fumetti, un divoratore incallito sin dall’età di nove anni, quando ho iniziato a leggere Diabolik. Da allora, non ho mai smesso. Crescendo, mi sono immerso nelle avventure dei personaggi della Bonelli, tra cui i miei preferiti Dylan Dog, Dampyr, Tex, Martin Mystere e Julia. Ciò nonostante, non trascuro nemmeno le tante e varie graphic novel disponibili sul mercato italiano e internazionale.

Il mio genere preferito è soprattutto il thriller, specialmente quello psicologico con sfumature horror. Tuttavia, al di là dei generi, apprezzo storie con contenuti ben strutturati e mai banali.

Come è nato “Quel che sono stato, l’ho sognato…” ?

È nato quasi per caso: volevo creare del materiale da condividere sui social per promuovere il mio profilo. Così, ho cominciato a disegnare delle piccole illustrazioni accompagnate da brevi testi. Man mano che scrivevo, ho gradualmente realizzato che tutto stava prendendo forma, trasformandosi in una trama da cui scaturiva un racconto. È stato come se, a un certo punto, il progetto avesse preso vita propria, guidandomi lungo un percorso inaspettato, proprio come succede al protagonista. Credo che questa sensazione di spontaneità si rifletta nella lettura del primo volume, intitolato “Luna”.

Per il protagonista o altri personaggi che vediamo nei 2 volumi di “Quel che sono stato, l’ho sognato…” ti sei ispirato a qualcuno?

Il protagonista ha tratti del mio carattere, soprattutto per quanto riguarda le sue fobie. Nel primo volume, c’è un personaggio basato su una persona che ho effettivamente incontrato. Per quanto riguarda il resto dei personaggi, sono frutto della mia fantasia e spesso ispirati al cinema, come lo spazzino sul terrazzo della torre, che richiama un po’ lo Stephen di Django Unchained interpretato da Samuel L. Jackson. In “Quel che sono stato, l’ho sognato”, sono presenti numerose citazioni, non solo cinematografiche, alcune esplicite, altre meno che spero siano colte dai lettori.  

Qual’è la parte che preferisci fare, l’autore o il disegnatore?

Anni fa avrei risposto “il disegnatore” senza pensarci due volte, magari desiderando far parte della scuderia Bonelli, cosa che non mi sento di escludere perché il futuro può riservarci di tutto. Oggi, invece, preferisco essere “l’autore”. Sento dentro di me il bisogno di raccontare, di far conoscere la mia arte attraverso questo potente strumento di comunicazione che è il fumetto. Lo so, sarà una strada durissima, ma credo che con quest’opera abbia mosso il mio primo passo lungo questo percorso.

Il secondo volume di “Quel che sono stato, l’ho sognato…” è appena uscito, avevi già in mente tutto mentre “costruivi” il primo volume?

No, come ho detto prima, è stato tutto un divenire. Il primo volume ha aperto scenari per il secondo, e il secondo farà lo stesso per il terzo. È stato bello perché non c’era nulla di precostituito, è stata una navigazione a vista in acque sconosciute. Più navigavo, più la voglia di esplorare non accennava a placarsi.

Puoi anticiparci qualcosa sul futuro della serie?

Non posso svelare molto, poiché tengo a mantenere alta la tensione che circonda la trama. Posso solo dire che il terzo volume chiuderà questa trilogia, rappresentando l’atto finale in cui finalmente scopriremo chi è il nostro Filippo e cosa ha causato il suo stato di disperazione. Spero che molti di voi saranno curiosi di scoprire tutto il resto.

Il tuo sogno nel cassetto lavorativamente parlando?

Uno dei miei principali obiettivi è affermarmi pienamente in questo settore, costruendo un vastissimo pubblico di lettori che seguano le mie opere con entusiasmo. Continuare a scrivere e disegnare per loro sarebbe un privilegio e un grande traguardo da raggiungere. Mantenermi aperto anche a progetti proposti da terzi è parte integrante della mia visione. La collaborazione e l’apertura a nuove opportunità sono fondamentali per crescere e arricchire il mio percorso nel settore.

Progetti futuri?

In questo momento sto lavorando al terzo volume di “Quel che sono stato, l’ho sognato…” e spero di poterlo completare entro la fine dell’estate. Parallelamente, sto disegnando le prime tavole di un’altra graphic novel, scritta alcuni anni fa. È di genere thriller, anche se con un’impostazione più classica rispetto ai due volumi già pubblicati. Durante l’anno, inoltre ho in programma di pubblicare un albo che raccoglie una serie di racconti brevi a fumetti di denuncia sociale, facenti parte del progetto “Short Pulp”, realizzato in collaborazione con lo sceneggiatore e giornalista Davide Speranza e pubblicati tra il 2017 e oggi. 

Ringraziamo Luigi per questa bella chiaccherata e per il tempo che ci ha dedicato, e aspettiamo di scoprire cosa riserverà il futuro di Filippo nel terzo e ultimo volume di “Quel che sono stato, l’ho sognato…”, di cui non mancheremo di parlarvi.

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