back to top

Poor Things! – il libro da cui si ispira l’ultima opera di Lanthimos

Una rivisitazione del mostro di Frankenstein in chiave divertente e vivace

Dopo Barbie, Oppenheimer e Saltburn, arriva il momento di Poor Things!. L’ultima opera di Yorgos Lanthimos mette in scena Bella Baxter (Emma Stone), giovane donna con il cervello di un feto nel suo fantastico viaggio alla scoperta del mondo e, soprattutto, di se stessa. Il regista greco prende ispirazione da un’opera gotica sulla ricerca dell’identità personale intitolata, per l’appunto, “Poor Things” e la eleva a un nuovo livello.

Alasdair Gray scrive Poor Things nel 1992 e, grazie al romanzo, vince subito diversi premi come il Whitbread Award e il Guardian Fiction Prize. Per la prima volta si allontana dal raccontare una Glasgow reale per parlare del mondo attraverso disuguaglianze sociali, relazioni interpersonali e l’importanza della memoria, temi ricorrenti anche nella trasposizione di Lanthimos. 

La trama di Poor Things (libro)

La protagonista è Bella Baxter, una donna la cui identità è avvolta nel mistero. Attraverso le memorie del marito Archibald McCandless, scopriamo una verità distorta sulla vera identità della donna. Tra le pagine si afferma che la donna era stata trovata morta tra le acque del Clyde e riportata in vita dal collega Goldwin Baxter. Nel corpo di Bella viene innestato il cervello di un feto e ritorna, quindi, al mondo con una mentalità infantile.

Sono chiari i riferimenti al Frankenstein di Mary Shelley ma Gray riformula la storia del mostro in modo vivace e colorato, divertente ma sporco. Se avete amato l’ultimo film di Lanthimos, vi consigliamo vivamente di recuperare l’opera da cui è tratto. Qui sotto potete trovare il link:

CORRELATI